Nel bureau c’era chi si dichiarava pronto “a fermare” Donald Trump. L’attesissimo rapporto dell’ispettore generale Micheal Horowitz del Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti, inerente la condotta dell’Fbi relativa all’inchiesta “emailgate” di Hillary Clinton, include un inedito scambio di messaggi datato 8 agosto 2016 tra l’allora agente dell’Fbi Peter Strzok e la sua amante e collega Lisa Page. “Non diventerà mai presidente, vero?” chiese Page a Strzok, che rispose testualmente: “No. Non lo sarà. Lo fermeremo”. A darne notizia è Bloomberg.

Lo scambio di messaggi  sarebbe avvenuto dunque durante la campagna elettorale del 2016, quando Strzok e Page erano al lavoro sull’inchiesta delle e-mail. Strzok in seguito fu identificato come colui che manomise i risultati finale dell’indagine: la condotta della Clinton nella gestione delle e-mail cambiò da “grossolanamente negligente” a “estremamente distratta” per l’uso di un server privato per la posta elettronica riguardante il “lavoro” da Segretario di Stato. 

Il rapporto di Horowitz

“Il presidente è stato informato sulla relazione dell’ispettore generale in data odierna e ha ribadito i sospetti del presidente sulla condotta di Comey e il pregiudizio politico di alcuni membri dell’Fbi“, ha sottolineato la portavoce della Casa Bianca Sarah Huckabee Sanders.

Secondo il rapporto di Horowitz, rispetto ai messaggi tra i due ex agenti federali, “non ci sono prove documentate o testimonianze che contengano considerazioni improprie, incluso il pregiudizio politico, e che abbiano direttamente influenzato le azioni investigative specifiche che abbiamo esaminato”. Tuttavia, sottolinea l’ispettore generale, “la condotta di questi funzionari  ha gettato ombre sull’intera indagine dell’Fbi“. Il direttore dell’Fbi Christopher Wray, rispondendo a una domande dei giornalisti in conferenza stampa, ha dichiarato: “Nulla in questo rapporto mette in discussione l’integrità della nostra forza lavoro nel suo insieme, o l’Fbi come istituzione”. Ha aggiunto anche che il rapporto contiene “lezioni che fanno riflettere” e che “bisognerà imparare da quelle lezioni”.

Comey nei guai

Horowitz, il cui ufficio ha affermato di aver esaminato oltre 1,2 milioni di documenti e intervistato più di 100 testimoni, non ha contestato la decisione fondamentale di Comey di non mettere sotto accusa Hillary Clinton per l’errata gestione delle e-mail riservate. L’ispettore generale ha però definito l’ex capo del bureau “straordinariamente insubordinato” poiché ha “nascosto le sue intenzioni ai suoi superiori, al procuratore generale e al vice procuratore generale”. Horowitz ha sottolineato che le decisioni di Comey “non erano il risultato di pregiudizi politici” ma “allontanandosi così chiaramente e drammaticamente dall’Fbi e dalle norme del dipartimento, tali decisioni hanno avuto un impatto negativo sulla percezione dell’Fbi”.

Comey si difende. Ha osservato che il rapporto “non ha trovato prove che pregiudizi o motivazione improprie abbiano influenzato le indagini. So è stato fatto con competenza, onestà e indipendenza”. Dalle colonne del New York Times, l’ex capo dell’Fbi ha inoltre sottolineato che il rapporto “dimostra anche che non c’era alcun motivo per sostenere un procedimento giudiziario contro la signora Clinton, come avevamo deciso”.

Messaggi denigratori contro gli elettori di Trump

Il rapporto, come spiega Breitbart, rivela inoltre che un membro del bureau ha espresso commenti deplorevoli contro gli elettori di Donald Trump. Parole scambiate tra due colleghi il 9 novembre 2016, un giorno dopo l’election day del novembre 2016: “I sostenitori di Trump sono tutti poveri mediocri, ignoranti e pigri che pensano che gli si daranno magicamente dei posti di lavoro per non fare nulla. Probabilmente non hanno assistito ai dibattiti, non sono pienamente istruiti sulle sue politiche e sono stupidamente coinvolti nel suo immeritato entusiasmo” osserva un ufficiale dell’Fbi.

Per poi proseguire ancora più duramente: “Chissà se la retorica sulla deportazione di persone, muri e cazzate è vera. Sinceramente sento che ci saranno anche molti più problemi con le armi, i pazzi hanno vinto. Questa è la festa del tè con gli steroidi. E il Gop andrà perduto. Dobbiamo combattere di nuovo”.