Per farsi eleggere, Nicolas Sarkozy ha sempre potuto contare sull’appoggio dei Paesi arabi. La triste vicenda di Mua’mmar Gheddafi è sotto gli occhi di tutti. Il Raìs avrebbe infatti concesso parecchi quattrini (si parla di 20 milioni) al presidente francese per la sua campagna elettorale.
Moftah Missouri, che al tempo della trattativa era l’interprete del colonnello, racconta così quei momenti: “Fu Sarkozy a introdurre il discorso dicendo che era sua intenzione candidarsi alle presidenziali francesi. Gheddafi rispose che come amico non avrebbe esitato ad aiutarlo. Non parlarono di soldi, ma il concetto era chiaro. Gheddafi disse è un bene avere un amico come presidente francese. E sottolineò: Ti incoraggio e sono pronto ad aiutarti”.
Poi il memorandum. Sarkozy chiede 50 milioni, ma il Raìs gliene concede solamente 20. Poi, pochi giorni prima dell’intervento della Nato in Libia, Gheddafi confida a una giornalista francese di aver finanziato la campagna elettorale di Nicolas. A questo punto il presidente francese non può più aspettare. Questo segreto inconfessabile sta per venire a galla. E così dichiara guerra al colonnello. Il resto è storia nota. I caccia occidentali bombardano il Paese nordafricano, mentre il colonnello viene barbaramente ucciso.
Ma c’è anche una storia meno nota che parla dei legami tra Sarkozy e i Paesi arabi. Ed è stata recentemente recuperata dai media francesi legati al consorzio giornalistico Eic, European Investigative Collaborations.
È il 23 novembre del 2010 e mancano pochi giorni al voto che stabilirà a chi andranno i mondiali del 2022. Il Qatar si è proposto, ma gli manca un appoggio efficace. E così Sarkozy si fa avanti e organizza un pranzo con l’emiro Tamim Al-Thani, che all’epoca era il principe ereditario dell’emirato, Michel Platini e Sébastien Bazin, rappresentante del fondo Colony e proprietario del Paris Saint-Germain. Come ricorda Libero, la proposta di Sarkozy è molto chiara: “Voi comprate la mia squadra del cuore, il Paris Saint-Germain, e lanciate un canale televisivo in Francia, e io vi assicuro che i Mondiali di calcio del 2022saranno vostri. E se fate i bravi vi darò anche una mano per altri investimenti e vi proteggerò dal punto di vista finanziario”. E in effetti sarà proprio così.
Ma non solo. Dopo l’accordo, il Qatar avrebbe iniettato nelle casse del Psg quasi due milioni di euro in modo fraudolento. Queste rivelazioni – sottolinea Libero – “confermano il ruolo di Sarkò come cavallo di Troia degli emiri in Francia”. Già perché, forse proprio grazie all’aiuto dell’ex presidente francese, Doha è diventata “il principale sponsor del Prix de l’ Arc de Triomphe, la più importante corsa ippica di Francia, è azionista di maggioranza del colosso editoriale Lagardère e del gruppo alberghiero AccorHotels, ha quote in Total, Vinci, Veolia, Lvmh e Vivendi, possiede i grandi magazzini Printemps e gli Hotel Martinez e Carlton a Cannes, ed è associato alla Caisse des dépôts con un fondo di 300 milioni di euro”.