“Potrebbero esserci state altre ragioni per l’invasione russa; ma non si può dubitare che l’espansione della Nato abbia svolto un ruolo importante”. Ad affermarlo è il sociologo ed economista tedesco Wolfgang Streeck direttore emerito del Max Planck Institute for the Study of Societies di Colonia. Nei suoi recenti articoli sulla guerra in Ucraina, il noto studioso non ha risparmiato dure nei confronti della politica estera europea e statunitense, a cominciare dall’espansione a est dell’Alleanza Atlantica. Lo abbiamo raggiunto per porgli qualche domanda in merito.

Dottor Streeck, è vero secondo lei che l’invasione russa dell’Ucraina ha unito il mondo occidentale contro la Russia?

Sì, per il momento. Ci sono tuttavia profonde differenze di fondo rispetto agli obiettivi della guerra e al tipo di mondo che vogliamo vedere quando la guerra sarà finita. Sembra che gli Stati Uniti siano interessati a una guerra di lunga durata, diversi anni, per indebolire la Russia e mantenere alte le tensioni in Europa, impedendo ai paesi europei di cercare una soluzione in qualche modo al di sotto delle posizioni massimaliste del governo ucraino. La Francia in particolare preferirebbe chiaramente una sorta di accordo che includa la neutralità ucraina e un regime di controllo degli armamenti. Inoltre, la Germania, che non ha armi nucleari, sarà desiderosa di evitare uno scontro nucleare in Europa. Più a lungo durerà la guerra, più queste differenze diventeranno visibili. Allo stesso tempo, con le perdite in aumento da entrambe le parti, diventerà sempre più difficile convincere le parti in guerra a fare concessioni.

I Paesi che più di altri cercano di negoziare con la Russia sono Francia e Turchia. L’Unione Europea è stata superata dagli Stati Nazione?

L’Unione Europea è sempre stata un insieme di stati-nazione, tanto più la questione era importante per i suoi stati membri. Le due maggiori potenze dell’Ue, Germania e Francia, non sono sempre della stessa opinione, e nessuna delle due è disposta a lasciare le questioni di loro interesse nazionale alla Commissione Ue e a Bruxelles. Questo riguarda anche le relazioni con la Russia e gli Stati Uniti. Ma la questione qui non è realmente l’Ue, che è diventata completamente subordinata alla Nato e, tramite la Nato, agli Stati Uniti. La Turchia è un membro della Nato, non dell’Ue. La sua posizione strategica sul Mar Nero e come guardiano dei Dardanelli rende inevitabile che sviluppi interessi propri di fronte ai vincoli e alle opportunità offerte dalla guerra.

Si prevede un autunno difficile a causa del gas e dell’inflazione in Europa. Questo potrebbe mettere in difficoltà quell’unità di cui parlano tutti i Paesi europei?

Assolutamente. Nessuno sa per quanto tempo potranno essere mantenute le sanzioni, ideate per conto della Nato dall’Ue. Forse si scoprirà che fanno più danni ai sanzionatori che ai sanzionati. Inoltre, la guerra potrebbe causare una grave crisi economica in Europa – non, certo, negli Stati Uniti – oltre ai danni causati negli ultimi due anni dalla pandemia. Gli stati europei si sentiranno quindi spinti a proteggere i loro popoli dagli effetti peggiori della crisi, che richiederà ogni sorta di aiuti e tagli alle tasse ecc. ecc. L’unico modo in cui questo può essere finanziato oggi è facendo sempre più debiti, il che ovviamente non può andare avanti per sempre. (Già ora l’onere del debito in Europa è più alto che mai in tempo di pace, e sembra essere in rapida crescita.) Ad un certo punto gli elettori potrebbero rifiutarsi di sostenere una linea dura in Ucraina, come richiesto dal governo ucraino e dagli Stati Uniti.



Putin non sembra preoccuparsi molto dell’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea. Ha detto che la neutralità di Kiev è ciò che conta di più. Cosa ne pensa al riguardo? 

Probabilmente è corretto e potrebbe essere una prima mossa verso futuri negoziati e per arrivare a una sorta di accordo di pace. D’altra parte, sappiamo dalle poche cose che Angela Merkel ha rivelato sui suoi colloqui con Putin che il presidente russo aveva sempre considerato l’Ue come una sorta di sussidiaria della Nato. Effettivamente lo è diventata dopo il suo attacco all’Ucraina.

L’espansione della NATO ad est è stata davvero una delle cause di questa guerra o è propaganda russa?

Penso che sia abbastanza ovvio. Basta guarda una cartina, la distanza da Kiev a Mosca non supera i 900 chilometri. Se l’Ucraina fosse un membro della Nato – come era intenzione di Kiev e degli Usa –  le truppe statunitensi potrebbero essere messe di stanza al confine ucraino-russo. Ricordiamo anche le dichiarazioni pubbliche di entrambi i presidenti russi dopo la fine dell’Unione Sovietica, Eltsin e Putin, che più e più volte, in trent’anni, hanno dichiarato l’adesione dell’Ucraina alla Nato un casus belli per la Russia. Occorre anche considerare che gli Stati Uniti, parallelamente all’inclusione di Polonia, Ungheria e Cechia nella Nato, dagli anni ’90 hanno unilateralmente abolito tutti gli accordi esistenti sul controllo degli armamenti con la Russia, in parte ereditati dall’Unione Sovietica. Ciò includeva il Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio (o INF), firmato nel 1987 da Reagan e Gorbaciov., che è stato annullato da Trump nel 2019. L’accordo INF, tra le altre cose, precludeva lo stazionamento di missili nucleari a raggio intermedio in Europa. Si noti che tutte le amministrazioni statunitensi hanno sempre affermato che la Nato decide da sola quali infrastrutture militari sono istituite negli Stati membri della Nato.

Quindi anche l’occidente ha le sue responsabilità? 

Gli Stati Uniti stanno lavorando da un decennio su sistemi antimissilistici a raggio intermedio da installare in Romania, Repubblica Ceca e Polonia, presumibilmente per difendere l’Europa dall’Iran (il cosiddetto sistema Aegis Ashore gestito dalla Marina degli Stati Uniti ). Non dimentichiamo che durante il suo governo, Putin ha assistito all’invasione americana dell’Iraq, agli interventi statunitensi in Siria e Libia, alla guerra ventennale americana in Afghanistan e ad altre avventure militari americane, insegnando a lui e ai suoi generali che gli Stati Uniti non si fanno scrupoli nell’usare il suo enorme macchinario militare ogni volta che ne hanno voglia. E aggiungiamo all’elenco il fatto che la base della marina russa storicamente più importante nel Mar Nero, Sebastopoli, si trova nella penisola di Crimea. Con un’Ucraina affiliata alla Nato, cadrebbe nelle mani della Nato, cioè degli Stati Uniti. Potrebbero esserci state altre ragioni per l’invasione russa; ma non si può dubitare che l’espansione della Nato abbia svolto un ruolo importante.

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