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(Il Cairo) Arriva un ulteriore gesto di apertura dell’Egitto nei confronti di Hamas, il movimento che controlla il territorio palestinese della Striscia di Gaza: quattro membri delle Brigate Al Qassem, braccio armato del movimento, sono stati rilasciati tre anni dopo il loro sequestro nel Sinai.

I quattro uomini delle Brigate Al Qassem stavano percorrendo il tragitto da Gaza al Cairo con altri cinquanta abitanti di Gaza, quando l’autobus su cui viaggiavano è stato fermato da dei militanti dal volto coperto. I militanti hanno prelevato quattro uomini, nonostante l’autobus fosse sotto la custodia della polizia egiziana. Questo è il motivo per cui Hamas ha accusato le autorità egiziane di aver orchestrato il sequestro, sebbene l’Egitto ha smentito tali accuse.

Il 28 febbraio, tuttavia, l’Egitto li ha messi in libertà insieme a altri quattro palestinesi detenuti nel Paese. Il rilascio degli otto palestinesi è avvenuto immediatamente dopo la visita al Cairo del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, il quale ha descritto il gesto come l’espressione delle “profonde relazioni” tra il suo movimento e l’Egitto.

Ciò nonostante, il rilascio dei quattro membri delle Brigate segna uno sviluppo incongruo nei rapporti tra il Cairo e il movimento che controlla Gaza. Negli ultimi cinque anni i rapporti fra i due non hanno fatto che peggiorare drasticamente, in seguito alla caduta del regime dei Fratelli Musulmani in Egitto provocata da una rivolta popolare sostenuta dall’esercito egiziano a metà del 2013.

Hamas, propaggine ideologica dei Fratelli Musulmani, ha contestato la deposizione dell’allora leader egiziano Morsi. La caduta di Morsi ha scatenato una serie di proteste a Gaza, durante le quali i dirigenti di Hamas hanno condannato il sostegno fornito dall’esercito alla mobilitazione popolare contro il presidente islamista. Il Cairo, dal canto suo, accusava Hamas di sostenere un ramo dell’Isis nel Sinai. L’organizzazione palestinese rilanciava accusando l’Egitto di contribuire al blocco imposto su Gaza da Israele sin dal 2007 chiudendo il valico di Rafah, unico passaggio sul confine con il Sinai che collega Gaza con il mondo esterno.

Tuttavia, secondo gli analisti, il rilascio dei quattro membri delle Brigate Al Qassem testimonia una nuova intesa tra Hamas e il Cairo. “Si prospetta l’apertura di un nuovo orizzonte nei rapporti tra le due parti”, ha affermato il filosofo palestinese Abdel Qadir Yassin.

L’Egitto ha intrapreso una lotta senza quartiere nel Sinai per estirpare il ramo dell’Isis che si è imposto sul territorio e intende assicurarsi la collaborazione di Hamas in questa impresa. Per l’Egitto, tale collaborazione è di vitale importanza per liberare il Sinai; i servizi segreti egiziani hanno scoperto che le milizie dell’Isis vengono rifornite costantemente di armi e combattenti da Gaza, dove i jihadisti salafiti hanno solidarizzato con il gruppo radicale in lotta con l’esercito egiziano dal 2014.

Peraltro, a quanto risulta, i militanti dell’Isis riescono a entrare di nascosto a Gaza per nascondersi e procurarsi farmaci attraverso una rete di tunnel di contrabbando tra Gaza e il Sinai. Negli ultimi anni, la campagna militare egiziana contro l’Isis ha portato alla distruzione di molti di questi tunnel, nonché alla chiusura dei punti di entrata e uscita da e verso il Sinai settentrionale in cui si concentrano i militanti dell’Isis.

Yassin ha affermato che la collaborazione di Hamas negli ultimi due anni ha aiutato l’esercito egiziano a catturare i militanti radicali in una piccola zona del Sinai settentrionale. “Tale collaborazione ha aiutato l’esercito egiziano a stringere il cappio attorno alle milizie”, ha affermato Yassin.

L’Egitto desidera inoltre che Hamas prosegua sulla strada della riconciliazione con la sua fazione rivale, Fatah, che controlla la Cisgiordania, in vista della ripresa del processo di pace con Israele. Il Cairo ha ospitato diversi colloqui tra le due fazioni palestinesi rivali, sebbene non abbiano prodotto risultati concreti.

Eppure, il significato implicito del rilascio dei quattro membri delle Brigate Al Qassem risiede nel fatto che l’Egitto smetterà di usare il bastone e comincerà a usare la carota nei suoi rapporti con Hamas nel tentativo di ottenere un maggior grado di cooperazione da parte del movimento palestinese. Alla luce di ciò, il 4 marzo scorso, Haniyeh ha enfatizzato la connotazione strategica che stanno iniziando ad assumere i rapporti con l’Egitto. In un briefing con la stampa a Gaza, ha aggiunto che le autorità egiziane hanno promesso di impegnarsi in prima persona per favorire un’intesa tra Israele e Hamas.

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