Lo scandalo dei Panama Papers è un “tentativo di destabilizzare la Russia dall’interno”. Stavolta a dirlo è uno dei personaggi che più degli altri risulta nel mirino dello scandalo: il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Che si difende, nella giornata di giovedì, dal palcoscenico offertogli dal terzo forum dei media regionali e locali Verità e Giustizia di San Pietroburgo, dal quale Putin ha sottolineato, inoltre, rispondendo alle domande dei giornalisti partecipanti, di non essere nella lista pubblicata dai media, e che per questo motivo non c’è “niente da discutere” riguardo il proprio coinvolgimento nello scandalo delle società offshore panamensi.E l’attacco punta subito dritto agli Stati Uniti. Ci sarebbero loro, secondo Putin dietro la violazione dei dati dello studio legale panamense Mossak Fonseca. L’obiettivo? Destabilizzare la situazione sociale e politica di Mosca dopo i successi russi sul piano internazionale. “L’Occidente non perdona l’indipendenza della politica estera del Cremlino, in particolare in Siria ed in Ucraina, ed è preoccupato per “l’unità del popolo e della nazione russa”, ha affermato Vladimir Putin. Il “modo più semplice”, quindi, secondo il presidente, per destabilizzare una società, è proprio quello di portare al suo interno “una certa sfiducia verso gli organi di potere” e di “mettere gli uni contro gli altri”.All’indomani della pubblicazione della lista di nomi dei correntisti offshore, in cui figurano anche uomini molto vicini al presidente russo, sulla quale sta cercando di fare luce la procura generale di Mosca, già il portavoce del Cremlino, Dmitrj Peskov, aveva fatto dichiarazioni simili, accusando l’International Consortium of Investigative Journalists di operare per conto della CIA, denunciando come l’obiettivo dell’inchiesta fosse quello di destabilizzare il Paese in vista delle prossime elezioni della Duma di Stato in programma per il prossimo settembre. Ma ora a parlare di “russofobia” è direttamente il presidente. I media occidentali, ha, infatti, affermato Putin, attaccano la Russia con mezzi inidonei, mentre “minimizzano, nascondono e disinformano” sulla “importanza mondiale delle nostre azioni nella lotta al terrorismo”.E con riferimento a Sergej Roldugin, il violoncellista, intimo amico del presidente russo sin dalla più tenera età e accusato sulla base delle carte sottratte dal data base della Mossak Fonseca di aver creato e gestito società offshore per oltre 2 miliardi di dollari, Putin ha affermato che “non vi sono elementi di corruzione”. “Tutte sciocchezze”, quindi, per il presidente, le accuse a carico del musicista. “Sono orgoglioso di avere un uomo come lui tra i miei amici”, ha insistito Putin, “”tutti i soldi che ha guadagnato li ha spesi per comprare strumenti musicali all’estero per portarli in Russia”.Anche Wikileaks, organizzazione che di fuga di notizie riservate se ne intende, aveva accusato ieri, attraverso una serie di tweet, il governo americano di essere dietro il finanziamento dello scandalo Panama Papers. L’organizzazione di Julian Assange, infatti, aveva evidenziato già ieri come l’Organized Crime and Corruption Project, associazione che ha diffuso i documenti sottratti alla società panamense assieme all’International Consortium of Investigative Journalists, sia una organizzazione fondata dall’USAID, l’agenzia governativa statunitense per lo sviluppo che si occupa di distribuire in tutto il mondo aiuti economici allo sviluppo e assistenza umanitaria a sostegno degli obiettivi di politica estera degli Stati Uniti. Oltre all’USAID tra i finanziatori dell’OCCP ci sarebbe pure la Fondazione Open Society, la fondazione del magnate americano di origine ungherese George Soros, che figura nella lista delle Ong bandite in Russia.Intanto gli 11,5 milioni di documenti trafugati dall’archivio della Mossak Fonseca, che coinvolgono nello scandalo dell’evasione del fisco alcune delle personalità mondiali più in vista, hanno mietuto la seconda vittima. Dopo il presidente islandese Sigmundur Gunnlaugsson, dimessosi due giorni fa dopo essere stato travolto dallo scandalo delle carte panamensi, oggi è stata la volta di Michael Grahammer, presidente della banca austriaca Hypo Vorarlberg, a 76% di capitale pubblico. Proprio ieri Putin aveva incontrato il presidente austriaco Heinz Fischer, annunciando una maggior cooperazione energetica e auspicando una maggior collaborazione in materia di sicurezza fra i due Paesi.

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