Foto d’archivioPakistan sotto attacco. Dopo l’attentato kamikaze a Quetta, l’8 agosto, quando un militante talebano si è fatto esplodere in un ospedale provocando la morte di 67 persone, per la maggior parte avvocati, oggi altre due azioni terroristiche hanno di nuovo shockato il Paese asiatico.Questa mattina altri due attacchi militari sono stati compiuti dai talebani nei dintorni di Peshawar. La provincia di Khyber-Pakhtunkhwa è stata il luogo in cui è andata in scena la violenza. Il primo commandos di talebani ha cercato di compiere una strage nel quartiere cristiano di Peshawar. Alle 5 del mattino, 5 mujaheddin hanno fatto irruzione nella Christian Colony, a 20 chilometri dalla città pachistana. L’obiettivo degli uomini era quello di fare irruzione nel ghetto cristiano e una volta lì uccidere il maggior numero possibile di residenti. Il piano però non è andato a segno perchè immediato è stato l’intervento degli uomini della sicurezza che hanno sparato sugli assalitori. Nello scontro a fuoco è rimasto ucciso un guardiano e 4 terroristi hanno perso la vita.Non è stata la sola azione della mattinata, a Mardan infatti è andato in scena un altro attacco kamikaze. Un terrorista, all’ingresso di un tribunale del distretto, si è fatto esplodere dopo aver lanciato alcune bombe a mano e il bilancio finale della strage è stato di 13 morti e decine di feriti. Il primo attacco è stato rivendicato dal gruppo Jamaat ul Ahrar, mentre del secondo ancora non si sa ancora se sia stata compiuto da un cane sciolto del terrorismo islamico o se il terrorista fosse legato a qualche sigla della jihad internazionale.Per approfondire: Guarda il reportage dal PakistanNon è la prima volta che i quartieri a maggioranza cristiana, divenuti dei veri e propri ghetti, vengono presi di mira dai fanatici islamici. Azioni analoghe erano state infatti compiute nel quartiere di Youhanabad a Lahore, quando nel marzo 2015 un kamikaze si era fatto esplodere fuori dalla chiesa di Saint John uccidendo 15 persone E sempre a Lahore a Pasqua si era verificata la strage del Gulshan e Iqbal Park dove erano state uccise più di 60 persone e per la maggior parte donne e bambini. Il Paese ora si trova sempre più nella morsa del terrorismo. Da un lato i combattenti storici della jihad pakistana legati ai talebani, dall’altro i nuovi miliziani del terrore connessi al Daesh e già installati in diverse aree del Paese.
Se l’articolo che hai appena letto ti è piaciuto, domandati: se non l’avessi letto qui, avrei potuto leggerlo altrove?
Se non ci fosse InsideOver, quante guerre dimenticate dai media rimarrebbero tali? Quante riflessioni sul mondo che ti circonda non potresti fare?
Lavoriamo tutti i giorni per fornirti reportage e approfondimenti di qualità in maniera totalmente gratuita. Ma il tipo di giornalismo che facciamo è tutt’altro che “a buon mercato”. Se pensi che valga la pena di incoraggiarci e sostenerci, fallo ora.