“Falò” delle leggi o falò delle vanità? Il bonfire promesso nel Regno Unito è quello che Lord David Frost, già capo negoziatore della Brexit, ha ritenuto necessario per semplificare la normativa europea e imporre una deregulation alla burocrazia del Paese. Quello che potrebbe verificarsi riguarda la speranza di completare il processo entro l’anno.
La Camera dei Lord dovrà approvare il processo approvato dalla Camera dei Comuni per togliere dall’ordinamento britannico molti regolamenti giudicati vessatori della libertà d’impresa e dei costumi britannici. Il governo di Rishi Sunak ha ripreso il tradizionale tema conservatore della deregulation e i Tory hanno superato la ribellione di 59 membri del partito favorevoli a non accelerare sul taglio netto con le leggi, 4 dei quali hanno votato contro. Ma arrivare a ripudiare 3 mila leggi su 4 mila condizionate dall’ordinamento europeo, con poco meno di un migliaio già incorporate “alla britannica” con la legge di ratifica della Brexit di fine 2020, rischia di comportare uno sforzo titanico per i parlamentari.
Tra manovre economiche anti-crisi, piani di lotta al caro-energie, sfide di sistema e dialettiche politiche tra maggioranza e opposizione laburista, il governo Sunak vuole ripudiare 3 mila leggi in undici mesi. Per Frost questo serve a “liberare il potenziale della Gran Bretagna” e “migliorare la crescita e la prosperità per tutti”. La base normativa sarà il disegno di legge sul diritto dell’Ue lanciato da Boris Johnson nel 2021 e sostenuto sia da Liz Truss che da Rishi Sunak, che prospetta il mantenimento di tutte le leggi europee non ripudiate dopo il 31 dicembre 2023.
Quali leggi europee vuole ripudiare il Regno Unito
Alcune leggi hanno un forte valore simbolico. Ad esempio, ricorda l’Express, nel 2010 l’Ue ha vietato l’uso di misure imperiali (piedi, pollici, libbre ecc.) e ha invece permesso solo l’uso di unità metriche (metri, chilogrammi). Di conseguenza, le merci vendute sfuse a peso dovevano essere vendute con i prezzi legati al loro peso in grammi e chilogrammi se importate dall’estero. Dunque il Regno Unito vuole tornare, in quest’ottica, a un simbolico rilancio della sua misura ideale per le merci. Un’altra legge ripudiabile prescrive lo stop totale alle lampadine alogene in nome del risparmio energetico.
Iain Duncan Smith, “falco” Brexiter del governo, lavora da leader della task force su innovazione, crescita e riforma normativa per evitare di incorporare nella normativa tecnologica su intelligenza artificiale e protezione dati le più stringenti prescrizioni della Gdpr europea.
“Anche le regole sugli appalti pubblici, che hanno richiesto contratti dal consiglio nazionale a quello locale per andare a gara aperta, saranno modificate” per accelerare la realizzazione delle opere abbattendo i controlli interni ai partecipanti, ricorda il Guardian. E mentre sono ancora in corso i delicati negoziati con l’Ue sul futuro protocollo dell’Irlanda del Nord, Sunak vuole evitare di solleticare la fronda Tory più radicalmente pro-Brexit anche su questo fronte, e intende tirare dritto su ogni settore.
Altre norme potrebbero riguardare la regolamentazione ambientale, sulle quali le associazioni green hanno dichiarato si possa fare una serie di passi indietro dopo che la caduta del Tory “ambientalista” Johnson ha fatto venire meno la sensibilità dell’ex premier su questo fronte.
La scelta del governo britannico
In quest’ottica, è possibile che il governo debba, a un certo punto, scegliere. Obiettivi simbolici o mirati? Rimuovere tutte le leggi condizionate dal diritto Ue o essere più sistemici? “”Preferirei essere più mirato piuttosto che creare un enorme processo parlamentare in cui passiamo attraverso la rimozione dell’intero lotto”, ha dichiarato al Telegraph George Freeman, sottosegretario di Stato parlamentare per la scienza, la ricerca e l’innovazione del Regno Unito.
“Alcuni di essi potrebbero essere inutili, ma non dannosi. Alcuni di essi potrebbero essere dannosi e alcuni potrebbero essere assenti. E preferirei essere più strategico su ciò che contribuirà davvero a guidare la crescita”, ha ammonito. Presto il realismo potrebbe esser chiamato in causa dal governo per evitare che il bonfire diventi il fine ultimo dell’azione politica in un Paese in crisi. Cancellare quasi mezzo secolo di appartenenza britannica all’Ue in un solo anno di voti di ripudio non è, evidentemente, un’impresa ritenuta fattibile dagli stessi Tory.