Immagine di copertina di Augustas Didžgalvis
La saggezza popolare suol dire che la necessità aguzza l’ingegno. La fame può ispirare nuove ricette. La paura può spianare la strada a creative vie di fuga. La carenza di mezzi può essere madre di geniali stratagemmi e alimentare l’arte dell’arrangiarsi.
In Ucraina, vittima dell’aggressione militare della Russia, le necessità di magnetizzare alleati, di vincere la guerra delle narrazioni e di adattarsi alle nuove circostanze hanno aguzzato straordinariamente l’ingegno dei decisori politici e della stessa popolazione. Instagram come mezzo di comunicazione tra presidente e popolo. TikTok come veicolo di propaganda. E lo spazio aereo chiuso ai voli come opportunità per dare forma alla “diplomazia dei vagoni“.
Tutte le rotaie portano a Kiev
Dice un noto detto che se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna. La montagna è la sfida apparentemente insormontabile. Maometto è il profeta che riesce a fare di sfida opportunità, volgendo a suo favore, grazie ad una tenacia incrollabile, delle circostanze sfavorevoli. L’Ucraina, ingegnosa e volitiva, è andata alla montagna.
L’impossibilità di utilizzare lo spazio aereo, a causa dello spettro di nuovi Malaysia Airlines 17, non ha fermato né inibito la campagna diplomatica internazionale dell’Ucraina. Campagna che Volodymyr Zelens’kyj ha dovuto condurre in rete, diventando il primo leader online in tempo di guerra, e che Oleksandr Kamyshin ha aiutato a trasferire nella realtà.
Ispirato dalla storia diplomatica dell’Europa novecentesca, in particolare dalle vicende del Vagone dell’armistizio – la carrozza ferroviaria sulla quale furono firmati la fine della Prima guerra mondiale e l’armistizio franco-tedesco durante la Seconda –, Kamyshin ha trasformato il sistema di trasporto su rotaia nel salvavita nazionale, garantendo il trasferimento di truppe, l’ingresso di armi e l’esportazione di beni, e in un proiettore di potere morbido.
Sotto l’egida di Kamyshin, amministratore delegato delle Ferrovie Ucraine al momento dell’inizio dell’invasione militare russa, le linee ferroviarie dell’Ucraina nordoccidentale sono state potenziate, in special modo quelle collegate alla Polonia, rendendo possibile e sicura l’organizzazione di viaggi diplomatici per quei leader stranieri interessati ad un tour nel Paese.
Il sentiero di Kamyshin
Il “sentiero di Kamyshin” inizia in Polonia, tra l’aeroporto internazionale di Rzeszów-Jasionka e la stazione ferroviaria di Przemyśl Główny, e ha una durata di circa dieci ore. Dieci ore di fermate in una delle centinaia di stazioni dell’Ucraina ponentina, preferibilmente su treni accessoriati ma vintage, con capolinea Kiev.
Nei primi undici mesi di conflitto, da febbraio 2022 a gennaio 2023, la diplomazia dei vagoni ha giocato un ruolo-chiave nel determinare l’uscita dell’Ucraina dall’isolamento fisico. Secondo le cifre fornite da Ferrovie Ucraine, invero, “più di 250 delegazioni ufficiali di alto livello” avrebbero visitato Kiev seguendo il sentiero di Kamyshin. L’Ucraina come una centrale diplomatica, nonostante le bombe.
La diplomazia dei vagoni, inaugurata il 15 marzo 2022 con l’arrivo a Kiev via treno dei primi ministri polacco, slovacco e ceco – in quella che è stata la prima visita ufficiale in Ucraina di una delegazione straniera –, è stata pubblicizzata a mezzo stampa e sulle piattaforme sociali, ottenendo i risultati desiderati in tempi brevi: fine dell’isolamento fisico e potenziamento della campagna di lobbying internazionale.
Nell’elenco delle oltre duecentocinquanta delegazioni governative arrivate a Kiev nel primo anno di guerra percorrendo il sentiero di Kamyshin, alcune hanno risaltato per il significato politico, l’impatto culturale e la viralizzazione in rete. Di seguito, i traguardi più importanti tagliati dalla diplomazia dei vagoni:
- 15 marzo 2022. L’arrivo di Mateusz Morawiecki, Petr Fiala e Janez Janša, i primi capi di governo stranieri ad aver messo piede in Ucraina dall’inizio della guerra;
- 1 aprile 2022. L’arrivo di Roberta Metsola, presidente dell’Europarlamento, che ha rappresentato la prima visita in Ucraina di una delegazione comunitaria;
- 9 aprile 2022. L’arrivo di Karl Nehammer, presidente dell’Austria, il primo leader di un paese ufficialmente neutrale a recarsi in Ucraina;
- 28 aprile 2022. L’arrivo di António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite;
- 16 giugno 2022. L’arrivo del trio Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Mario Draghi;
- 29 giugno 2022. L’arrivo di Joko Widodo, presidente dell’Indonesia, il primo leader di un paese asiatico ad andare in Ucraina;
- 25 luglio 2022. L’arrivo di Alejandro Giammattei, presidente del Guatemala, il primo leader di un paese latinoamericano a recarsi in Ucraina;
- 20 febbraio 2023. L’arrivo di Joe Biden, il primo presidente degli Stati Uniti a mettere piede in una zona di guerra dai tempi di Abramo Lincoln;
Il potere dietro i binari
L’ideatore della diplomazia dei binari è Oleksandr Mykolajovyč Kamyshin, un kievita classe 1984, specializzato in finanza ed investimenti, considerabile un self-made man.
Kamyshin si forma al Politecnico di Kiev, dove studia finanza e tecnologie dell’informazione dal 2001 al 2007, ma inizia a lavorare prima del conseguimento della laurea, nel 2006, entrando in KPMG in qualità di auditore. Fra il 2008 e il 2009, lasciata KPMG, Kamyšin inizia a svolgere tre lavori in contemporanea: direttore generale dell’Impianto motoristico di Kiev, responsabile degli investimenti presso Dragon Capital e amministratore delegato di KMZ Industries.
La fama lo precede. Il volgo vuole che Kamyshin abbia avuto una carriera folgorante, ascendente e priva di dossi, perché estremamente dotato in termini di acume, brillantezza e ingegno. Creativo e stacanovista, ma anche privo di macchie – qualità che paga in un ambiente pervaso dalla corruzione –, Kamyšin sarà già uno dei cervelli più contesi dalle grandi imprese nazionali entro l’inizio degli anni 2010.
Nel 2012, tastando l’opportunità di passare dal privato al pubblico, Kamyshin lascia KMZ Industries e Dragon Capital dopo aver ricevuto un’offerta dalla multinazionale SCM Holdings, un impero a dieci zeri del miliardario Rinat Akhmetov – l’uomo più ricco d’Ucraina –, che lo inserisce nei consigli di sorveglianza di Portinvest e Lemtrans, rispettivamente operanti nel portuale e nel ferroviario.
L’esperienza, le competenze e le conoscenze accumulate in Portinvest e Lemtrans si sarebbero rivelate essenziali nel 2022, con l’inizio dell’invasione militare russa dell’Ucraina, aiutando Kamyshin, nel frattempo divenuto amministratore delegato delle Ferrovie Ucraine (Укрзалізниця) e consigliere del ministro delle infrastrutture Oleksandr Kubrakov, ad elaborare una strategia per l’adattamento della rete di trasporto ferroviario alle nuove circostanze. Ora è stato nominato ministro dell’Industria strategica.
Il segreto della “ricetta Kamyshin”
Capitalizzando al massimo la ramificazione dell’esteso sistema ferroviario ucraino, circa 1.500 stazioni e 21.600 chilometri di binari, Kamyshin ha ordinato all’imponente corpo di lavoratori, composto da poco più di 230.000 dipendenti, di rimodulare l’intero programma dei viaggi operati verso due direzioni: ovest e nordovest. Parole d’ordine: tempestività e adattamento. Risultato: un sistema efficiente come in tempo di pace, con giornate caratterizzate da livelli di puntualità dei treni in partenza/in arrivo vicini al 100%.
I binari dell’Ucraina occidentale e nordoccidentale sono stati potenziati ed efficientati, possibilitando l’ingresso da Polonia, Slovacchia, Moldavia e Romania di decine di tonnellate di aiuti umanitari e di armamenti su base settimanale, l’esportazione all’estero di prodotti altrimenti bloccati nei porti e il trasferimento costante di truppe verso i teatri di combattimento.
La trasformazione delle linee ferroviarie occidentali e nordoccidentali nella vena cava inferiore dell’Ucraina, avvenuta in tempi record e in pieno clima emergenziale, ma ad un costo umano elevato – 353 dipendenti uccisi e 819 feriti nel primo anno di guerra –, è stata successivamente impiegata per forgiare la diplomazia dei binari, vitale nella misura in cui ha aiutato la presidenza Zelens’kyj a portare a Kiev i principali leader occidentali.
Il riconoscimento per l’enorme contributo dato alla sopravvivenza dell’Ucraina all’invasione militare russa è arrivato all’indomani del primo anniversario della guerra. In febbraio la trasformazione in direttore dell’ufficio per l’integrazione europea di Ferrovie Ucraine e in marzo l’ingresso ufficiale nel Marinskij, come consigliere di Zelens’kyj e come titolare del Ministero delle industrie strategiche.