Ennesimo incidente nei cieli tra Stati Uniti e Russia. Poche ore fa un P-8 Poseidon della US Navy, di pattuglia in una missione di routine nello spazio aereo internazionale sul Mar Nero, è stato intercettato da un caccia Su-27 Flanker armato. I due velivoli avrebbero addirittura sfiorato la collisione. Secondo il Pentagono, l’intercettore russo si sarebbe avvicinato a soli dieci piedi dall’aereo da ricognizione statunitense. La replica del Ministero della Difesa russo non si è fatta attendere. Il Poseidon – dicono da Mosca – volava con il transponder spento.”Per ben due volte – ha detto il portavoce del Ministero della Difesa, il generale Igor Konashenkov – il P-8 degli Stati Uniti ha cercato di avvicinarsi al confine con la Russia. Dalla base aerea di Belbek abbiamo fatto decollare un Su-27 per l’intercettazione”.Il Pentagono non ha confermato ne smentito le accuse, limitandosi a ricordare che i caccia russi volano solitamente con i transponder spenti. Il P-8 Poseidon della US Navy si trovava a 40 miglia dalla Russia. Secondo il Pentagono, il caccia russo avrebbe seguito il pattugliatore marittimo americano per 19 minuti.”Queste azioni ci preoccupano – ribadiscono dalla US Navy – perché hanno il potenziale per innescare tensioni che potrebbero tradursi in un errore di calcolo”.Quando si gioca al gatto con il topo, si rischia sempre una guerra. Stati Uniti e Russia ‘giocano’ da sempre alla pratica chiamata gatto col topo. Periodicamente, i caccia Usa intercettano i bombardieri russi e viceversa. Il Pentagono ed il Cremlino, continuano a denunciare a parti invertite le intercettazioni. Gli Usa, ad esempio, sfidano i cinesi sul mare ed i russi con velivoli spia a ridosso dei loro confini. Pechino risponde con passaggi radenti a ridosso dei vettori statunitensi, mentre Mosca ha ripreso ad inviare bombardieri a lungo raggio in Europa orientale ed al largo della West Coast americana. È un rischioso mordi e fuggi, utilizzato da decenni per testare le capacità di reazione dei paesi. Ed a volte, qualcuno muore.
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