“Porti i miei saluti sinceri al mio buon amico Vladimir Putin“. Xi Jinping ha accolto così Mikhail Mishustin, il primo ministro della Federazione Russa arrivato in Cina per una visita di due giorni. Accompagnato da una schiera di 1.200 imprenditori provenienti da Mosca e dintorni, l’uomo di Putin ha firmato una serie di accordi su infrastrutture e commercio.
“Le nostre relazioni con la Cina si stanno rafforzando, sono di antica data, fraterne e basate su radici storiche, il rispetto reciproco e l’amicizia”, ha detto Mishustin. Dello stesso avviso anche Xi, che ha aggiunto un particolare da tenere in stretta considerazione: le relazioni sino-russe “si stanno sviluppando ad alto livello“. Il leader cinese ha inoltre dichiarato che la Cina intende fornire al Cremlino “un fermo sostegno reciproco riguardo agli interessi fondamentali di entrambe le parti”.
Se, in termini propagandistici, Mishustin ha dichiarato che Mosca e Pechino stanno resistendo ai “tentativi dell’Occidente di mantenere un dominio globale”, di “usare sanzioni illegali” e “imporre la propria volontà agli Stati indipendenti”, di fatto la cooperazione pragmatica tra i due Paesi è stata rafforzata e portata ad un “nuovo livello”.

Il nuovo livello della cooperazione tra Cina e Russia
Nel programma di Mishustin c’era la partecipazione ad un forum economico russo-cinese e la visita di un istituto di ricerca petrolchimico a Shanghai, oltre a colloqui con “rappresentanti degli ambienti economici russi”. Al citato vertice erano presenti un certo numero di magnati russi sanzionati – anche dai settori chiave dei fertilizzanti, dell’acciaio e del settore minerario – così come il vice primo ministro Alexander Novak, che si occupa di questioni energetiche.
L’alto funzionario russo si è quindi recato a Pechino, dove ha incontrato Xi e il premier cinese Li Qiang. Li ha lodato il “partenariato di cooperazione strategica” tra Pechino e Mosca, e le parti hanno firmato un protocollo d’intesa sulla cooperazione commerciale dei servizi, parte di una serie di accordi economici e infrastrutturali. Xi ha invece citato la cooperazione nelle iniziative cinese e russa, la Belt and Road e l’Unione Economica Eurasiatica, accanto all’importanza di “garantire la stabilità e fluidità della catena industriale globale e della catena di approvvigionamento”.
Mishustin ha ricordato che la Cina è il principale partner commerciale della Russia, con un interscambio che ha toccato la cifra record di 190 miliardi di dollari nel 2022, secondo i dati doganali cinesi, destinato a superare quota 200 miliardi quest’anno. Li, sul punto, ha notato che i volumi hanno toccato finora quota 70 miliardi con “un aumento di oltre il 40%. Anche la portata degli investimenti tra i due Paesi è in continuo miglioramento”, mentre “i progetti strategici su larga scala stanno avanzando costantemente”.
L’altro lato della cooperazione
La cooperazione sino-russa non è tutta rosa e fiori. Reuters ha scritto che il direttore di un importante istituto scientifico russo è stato arrestato con l’accusa di tradimento, insieme ad altri due esperti di tecnologia missilistica ipersonica.
L’accusa è pesantissima: Alexander Shiplyuk, capo del Khristianovich Institute of Theoretical and Applied Mechanics (Itam) della Siberia, è sospettato di aver consegnato materiale riservato ad una conferenza scientifica in Cina, in un episodio risalente al 2017. Il 56enne sostiene la sua innocenza e insiste sul fatto che le informazioni in questione non erano classificate ed erano liberamente disponibili online.
Alla domanda sulle accuse rivolte agli esperti Itam e sui precedenti casi di tradimento legati alla Cina, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che i servizi di sicurezza sono attenti a possibili casi legati al “tradimento della madrepatria”.