Mikhail Lesin, Sergei Krivov e Vitali Tchourkine. Parliamo di tre alti funzionari russi deceduti in circostanze alquanto sospette negli Stati Uniti d’America dal 2015 ad oggi. Come riporta Italia Oggi, infatti, negli  Usa si è verificata una misteriosa ecatombe negli ultimi anni. In seguito, nuovi elementi sono emersi e attestano il carattere quantomeno sospetto di queste morti avvenute a Washington e a New York a partire dal 2015.

La prima morte singolare riguarda Mikhail Lesin, 59 anni, ex consigliere del presidente russo Vladimir Putin, trovato morto nella sua camera d’albergo coperto di ecchimosi nel novembre 2015 a Washington. Crisi cardiaca in conseguenza di qualche bicchiere di troppo, aveva stabilito inizialmente l’inchiesta. Poi, secondo quando riportato da Le Figaro, i medici legali di Washington hanno stabilito che il corpo era ricoperto di ematomi: dopo le indagini dell’Fbi, la conclusione è che Lesin è morto con il cranio fracassato, probabilmente a seguito di uno strangolamento.

Autorità russe decedute in circostanze sospette

Come scrive Italia Oggi, il caso Lesin ha inaugurato nel 2015 una macabra serie nera di decessi di ex funzionari russi che si sono rifugiati negli Usa. La mattina delle elezioni presidenziali americane, l’8 novembre 2016, la polizia di New York riceve una chiamata circa un uomo privo di sensi trovato all’interno del consolato. russo. Quando arriva sul posto, scrive la Cnn, trova il corpo senza vita di Sergei Krivov, 63 anni.

Krivov, nato in Russia, aveva prestato servizio nel consolato di New York come capo della sicurezza. I funzionari del consolato prima affermano che Krivov era morto a seguito di una caduta dal tetto, poi sostengono invece che a ucciderlo sia un attacco cardiaco. I medici legali di New York, dopo un’autopsia, hanno poi stabilito che Sergei Krivov è deceduto a seguito di un’emorragia toracica, probabilmente a causa di un tumore. Ma alcuni quesiti sul suo caso rimangono.

L’ambasciatore russo presso l’Onu morto improvvisamente

Vitaly Churkin, 64 anni, ambasciatore della Federazione Russa presso le Nazioni Unite, è morto il 20 febbraio 2017 ufficialmente a causa di un attacco cardiaco. Era nel suo ufficio, al lavoro, mentre è improvvisamente deceduto, sostiene la missione russa presso l’Onu. Churkin era spesso in contrasto in sede diplomatica con gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia.

Secondo la Cnn, complessivamente sono nove i funzionari russi di alto profilo, tra cui diversi diplomatici, a essere morti dopo le elezioni americane del novembre 2016. Alcune delle morti sono apparse naturali e i governi hanno escluso qualsiasi altra pista. In alcuni casi, tuttavia, le domande rimangono. Benché alcuni “cospiratori” abbiano sentenziato che queste morti hanno a che fare con l’inchiesta del Russiagate, non c’è alcuna evidenza che possa minimamente dimostrarlo. La scia di morte, tuttavia, rimane ed è un fatto.

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