Joseph Mifsud continua ad essere un “fantasma”, la cui sorte è avvolte in una coltre di mistero ancora oggi non svelata. Del professore maltese della Link Campus, coinvolto nel Russiagate, non si hanno notizie dal 31 ottobre 2017. Dopo quel giorno, di lui si sono perse quasi tutte le tracce e questo nonostante sia ricercato da inquirenti ed investigatori tanto in Italia quanto, soprattutto, negli Stati Uniti. Sarebbe stato proprio lui infatti a rivelare ad un collaboratore di Donald Trump, George Papadopoulos, l’esistenza di alcune mail compromettenti su Hillary Clinton in mano ai russi. Era il 2016, era da poco iniziata la campagna elettorale per le presidenziali di quell’anno ed una rivelazione del genere non poteva non avere importanti effetti. Quelle mail però non esistevano e, da allora, il mistero su Joseph Mifsud e sulla sua sorte si è fatto sempre più fitto.

Il tweet di George Papadopoulos di dicembre

Come detto, il professore maltese è ricercato anche in Italia per alcune inchieste che lo coinvolgono direttamente. In particolare, su di lui nei mesi scorsi è scattata un’indagine da parte della procura di Agrigento in merito il caso delle cosiddette “spese pazze” presso il Polo Universitario della città siciliana. Joseph Mifsud infatti, dal 2010 al 2014 è stato presidente dell’ente universitario agrigentino ed avrebbe, secondo le accuse mosse da alcuni ex componenti del consiglio di amministrazione, sperperato diverse somme per usi anche personali determinando gravi danni economici. Il 19 dicembre scorso su InsideOver è stata riportata la notizia secondo cui, proprio all’interno della procura di Agrigento, viene data molto alta la possibilità che Mifsud sia morto: “All’80% il professore è morto”, aveva dichiarato infatti una fonte della stessa procura.

L’indiscrezione ha varcato l’oceano tanto che anche la stampa Usa è tornata ad occuparsi del caso. Sul tema, tra le altre, è intervenuta anche la giornalista della Fox Sarah Carter, la quale ha ripercorso anche la storia del professore maltese in Italia. Gli echi dell’articolo sono rimbalzati anche tra le orecchie dello stesso George Papadopoulos, il quale il 21 dicembre scorso ha lanciato un tweet dal proprio canale social in cui si è fatto esplicito riferimento alla vicenda: “Joseph Mifusd – si legge nel post – Non sta dormendo con i pesci. Seguiranno aggiornamenti”. Sembrava il preludio a possibili novità circa il destino del professore, con magari nuove notizie sulla sua sorte visto che il collaboratore di Trump si è detto ancora ben sicuro del suo essere ancora in vita. Tuttavia, da allora, è calato nuovamente il silenzio.

Sempre su InsideOver a gennaio è stato il suo avvocato, Stephan Roh, a parlare e nell’intervista ha dichiarato, tra le altre cose, di non sapere dove si trovi Mifusd, di non avere da tempo contatti diretti con lui e soprattutto che, nelle ultime volte in cui lo ha incontrato, il professore maltese gli ha espresso il proprio timore per la sua incolumità. Queste sono state di fatto le ultime notizia sulla vicenda. Nessun nuovo aggiornamento è giunto da Papadopoulos, nessuna novità da oltreoceano e nemmeno dalla Sicilia, dove i magistrati agrigentini continuano con le loro indagini.

I tre conti in banca di Mifsud

Sebbene sia scomparso ufficialmente il 31 ottobre 2017, il professore ha lasciato alcune tracce di sé nei mesi successivi, fino all’autunno del 2018. Come riporta Gioacchino Schicchi su La Sicilia, grazie alle indagini sulle “spese pazze”, sono stati trovati tre conti a lui intestati. Secondo quanto riferito dall’attuale presidente del Cupa, che oggi si chiama Ecua, Giovanni Di Maida, proprio grazie all’attività condotta dai legali dell’università agrigentina si sarebbero trovate tracce di Joseph Mifsud.

Il docente, aveva aperto, almeno due anni fa, quando era già scomparso, due conti in altrettante banche, una a Roma e una in Sardegna, e, sempre a quanto dice il Consorzio, una sorta di fondo deposito. Proprio nel terzo sarebbero depositato alcune migliaia di euro. L’enigmatico docente aveva dunque più conti in banca a lui intestati e anche diversi smartphone, due dei quali in possesso del Dipartimento di Giustizia Usa: come mai?

Tutte le tappe del “fuggiasco Mifsud”, in Italia fino a marzo 2019

Come ci ha confermato il suo avvocato Stephan Roh, in realtà il professore era in Italia almeno fino al marzo 2019. “Non so perché la Procura di Agrigento pensi che Joseph Mifsud sia morto ma posso dire di avere avuto contatti diretti con lui fino alla primavera scorsa (2019)”. Poi, aggiunge l’avvocato svizzero, “i contatti sono stati indiretti, attraverso sua figlia. Nell’ultimo periodo era spaventato e temeva per la sua vita” ammette Roh, che non è in grado di dirci se il suo assistito sia ancora in vita o meno. Ma facciamo un passo indietro, al 2018. Un’indagine del Foglio dello scorso 26 ottobre ha aggiunto ulteriori tasselli e rivelato che Mifsud si sarebbe nascosto ai Parioli, in un appartamento in via Cimarosa. Nel periodo luglio-ottobre 2018 il professore maltese ha girato per l’Italia come se nulla fosse facendo base a Roma: Ostia, Orbetello, lago di Bracciano, San Gimignano e anche il parco dei mostri di Bomarzo sono i luoghi visitati dall’uomo chiave del Russiagate in quel lasso di tempo.

Nella trascrizione consegnata dall’Adnkronos dall’avvocato Roh, si è appreso poi che Joseph Mifsud ha soggiornato per un periodo nelle Marche, a Esanatoglia, vicino a Matelica in provincia di Macerata, piccola cittadina nella quale il professore maltese si è nascosto o “venne fatto nascondere” a partire dal 31 ottobre del 2017. Successivamente, La Verità ha ricostruito tutte le tappe dell’ex direttore della London Academy of Diplomacy da lì in avanti. A Esanatoglia, Mifsud sarebbe arrivato subito dopo l’intervista rilasciata a Repubblica.

Dopo otto settimane, Mifsud lascia le Marche e si sposta a Malta, a trovare gli anziani genitori. Da La Valletta, il docente si sposta prima nel sud della Francia per qualche giorno, poi, a maggio 2018, a Zurigo, dove incontra il suo avvocato Stephan Roh per registrare la deposizione finita poi nelle mani del procuratore John Durham. La Verità, grazie ai movimenti della sua carta di credito, ha ricostruito le tappe del docente tra luglio e ottobre 2018. Nel mese di luglio, Joseph Mifsud si sposta in Toscana, prima soggiornando in un campeggio ad Albinia, in provincia di Grosseto, per poi recarsi, il 4 luglio sulla Roma Nord-Firenze Sud. Successivamente transita per Torrimpietra (Fiumicino) e procede verso la Sabina.

Il 16 luglio torna a Roma, mentre il 19 è sull’autostrada per Magliano de’ Marsi, in provincia dell’Aquila. il 21 arriva a San Gimignano, prima di passare rapidamente per Siena, Cecina, Bracciano e Trevignano Romano. Il 28 luglio è sulla Roma Nord-Orvieto. A quel punto, per circa un mese, scompare completamente dai radar, e il 24 agosto torna a Roma. Nel mese di settembre si muove tra il Lazio e l’Abruzzo. Il 19 e il 22 settembre è a Roma, e il 29 di nuovo a Fiumicino. Nella medesima data viene registrata la sua presenza presso la Vecchia Pineta di Ostia. A ottobre il docente si reca a Bomarzo, per visitare il Sacro Bosco. Da lì scompare di nuovo nel nulla. È all’80% morto come credono i procuratori di Agrigento o il misterioso docente maltese si nasconde da qualche parte? Il mistero continua…