Angela Merkel ed Emmanuel Macron non si fermano. E questa volta, l’asse franco-tedesco mette nel mirino una delle regioni più delicate dell’Europa: i Balcani. Lì, fra Mediterraneo, Mar Nero ed Europa centrale si gioca una sfida molto difficili fra superpotenze che lottano per controllare la porta sud-orientale dell’Unione europea. E Francia e Germania, dopo alcune settimane di tensioni dovute in particolare alla divergenze sulla Libia, adesso ricompongono (e con forza) l’asse blindato ad Aquisgrana. E lo fanno ripartendo proprio dalla regione più bollente d’Europa, con i cui leader, Macron e Merkel hanno avuto un incontro informale a Berlino.

Il messaggio rivolto da Macron e Merkel ai Paesi balcanici è stato chiarissimo: bisogna superare le divisioni affinché tutta la regione aderisca all’Unione europea. Nel vertice informale con i leader di Albania, Bosnia, Macedonia del Nord, Montenegro, Kosovo e Serbia – cui si sono aggiunti quelli di Croazia e Slovenia – la cancelliera tedesca e il presidente francese hanno chiesto ai Paesi di superare le divergenze per poi prevedere un allargamento dell’Unione europea verso la regione balcanica. Ed è in particolare fra Kosovo e Serbia che i due leader vogliono vederci chiaro. Hanno intenzione di evitare che i Balcani si trasformino di nuovo nella polveriera europea.

Ma Berlino e Parigi sono soprattutto terrorizzati da un fatto: che la regione sudorientale d’Europa diventi definitivamente un terreno di scontro fra Cina, Russa e Stati Uniti e con l’Unione europea a trazione franco-tedesca fuori dai giochi. Macron e Merkel vogliono a tutti i costi mettere le mani sulla regione. E non vogliono altri interlocutori, nemmeno in Europa. Tanto è vero che la prima potenza a essere stata esclusa da questo incontro informale è stata proprio l’Italia.

Sia chiaro, gli interessi di Francia e Germania in questo caso non sono propriamente identici. È la Merkel la vera interessata all’area balcanica, visto che Berlino considera sempre la regione come parte della sua sfera d’influenza. L’obiettivo tedesco è sempre stato quello di estendere la propria area di interesse fino alle sponde del Mediterraneo. E in questi anni ha mosso diverse pedine per raggiungere il suo scopo. In Grecia, grazie anche alla crisi del debito di Atene, è riuscita a penetrare a livello economico e politico. E in tutti i Balcani è diventata la principale potenza europea di riferimento,a tal punto che dietro l’accordo fra Grecia e Macedonia c’è lo zampino proprio della cancelliera tedesca. In questo, la Francia è più che altro un supporto politico e internazionale. Entrambi i leader dell’asse franco-tedesco hanno nell’agenda quello di spartirsi l’Europa e le rispettive aree di influenza e interessi. E i Balcani rientrano nel piano tedesco molto più che in quello di Parigi che, in questa area, è soprattutto desiderosa di evitare ingerenze extra-europee.

Ma per la Germania la questione è più importante. I Balcani sono il corridoio geografico che collega l’Asia all’Europa centrale. Sono il ponte con la Turchia. E rappresentano la via per raggiungere il Mediterraneo orientale oltre che un’area di forte interesse per tutta l’industria tedesca. La Merkel, nella sua strategia internazionale, non può prescindere dall’area balcanica. E con il ritorno degli Stati Uniti e l’ingresso prepotente della Cina, la Merkel non vuole rivali. Anzi, questo incontro informale a Berlino è servito proprio a sfidare l’amministrazione americana in un momento di forti tensioni fra Berlino e Washington.

Sfida da cui (almeno per il momento) sembra sia stata esclusa proprio l’Italia, che da questo vertice ne esce non solo tagliata fuori ma anche sconfitta. Almeno per il momento. Perché anche nei Balcani, Roma ha un interesse non convergente con quello dell’asse franco-tedesco. E anche nei Balcani, come in altre aree del mondo, è proprio con gli Stati Uniti che l’Italia potrebbe dialogare per riuscire a strappare aree di influenza all’asse composto da Francia e Germania.

L’amministrazione Trump ha da tempo ingaggiato con il governo tedesco una sfida a tutto campo. E per quanto riguarda i Balcani, gli interessi americani non sono pochi, sia dal punto di vista strategico che dal punto di vista economico e politico. L’arrivo della Cina e le mosse tedesche, oltre che la netta presa di posizione russa contro l’allargamento a est della Nato, hanno riportato l’area balcanica al centro dell’agenda europea degli Usa. E per questo l’Italia potrebbe trovare una sponda proprio a Washington, visto che la Casa Bianca ha bisogno di un alleato in Europa mentre l’Italia necessita di un partner internazionale che scardini l’asse franco-tedesco anche nei Balcani.

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