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Una freccia in più nella faretra della Cina per controllare il proprio spazio marittimo e tenere a bada eventuali incursioni nemiche. Si chiama Haixun 09, è stata costruita presso il cantiere navale Guangzhou Wenchong della China State Shipbuilding Corp ed è la più grande imbarcazione di pattugliamento marittimo sulla quale può contare Pechino per salvaguardare gli interessi nazionali nel Mar Cinese Meridionale e, più in generale, in tutta la regione indo-pacifica.

L’ultimo gioiello del Dragone si aggiunge a una flotta che, nel giro di pochi mesi, si è rafforzata così tanto da esser riuscita a stupire il Pentagono. Secondo quanto riportato dal China Daily, Haixun 09 dovrebbe entrare in servizio nel corso del prossimo anno. I funzionari, ha sottolineato Asia Times, hanno spiegato che il mezzo contribuirà a migliorare “la governance del traffico marittimo”. Parafrasando, la nave dovrà scovare ipotetiche intrusioni americane (e non solo quelle), registrare movimenti sospetti e prevenire invasioni da parte dei riottosi vicini cinesi.

Già, perché, come abbiamo più volte spiegato, il cuore del Mar Cinese Meridionale è attraversato da una storica disputa che coinvolge decine di Paesi, oltre a Cina, Stati Uniti e Taiwan. Ricordiamo che Brunei, Filippine, Malesia e Vietnam contestano la rivendicazione cinese su quasi tutta l’area marittima coincidente con il Mar Cinese Meridionale. Non solo: i governi degli Stati citati hanno per anni fatto valere le proprie istanze ma, con l’ascesa della Repubblica Popolare Cinese, le loro voci sono finite in secondo piano. Il risultato è che le tensioni si sono accresciute notevolmente negli ultimi anni, amplificate anche (e soprattutto) dalla nuova Guerra Fredda in atto tra Washington e Pechino.

Le caratteristiche della Haixun 09

Haixun 09 si adatta alle esigenze cinesi. La Cina, infatti, rivendica un’area conosciuta come la “linea dei nove trattini” e ha rafforzato la propria richiesta costruendo isole artificiali, espandendo la presenza militare e pattugliando intere aree marittime. Da questo punto di vista, ha spiegato Yan Peibo, ingegnere capo della costruzione dell’imbarcazione, la nuova nave da pattuglia di sicurezza marittima è funzionale allo scopo di Pechino.

Il mezzo misura 165 metri in lunghezza, ha un dislocamento di 10.700 tonnellate e può superare i 25 nodi, ovvero 46 chilometri all’ora. Pare che Haixun 09 sia in grado di navigare per più di 10mila miglia nautiche (18.520 chilometri) a una velocità economica di 16 nodi e di effettuare viaggi lunghi oltre 90 giorni. La nave dispone inoltre di una piattaforma di atterraggio per elicotteri e un data center dotato di sistemi di comunicazione satellitari all’avanguardia, fra cui l’ultimissimo sistema satellitare di navigazione cinese Beidou.

Come sarà usata la nave

Analizzate le caratteristiche di Haixun 09, resta da capire come la Cina potrà impiegare la sua nuova nave. Innanzitutto l’imbarcazione fungerà da piattaforma per le forze dell’ordine, ma anche da importante appoggio per coordinare emergenze di vario tipo e prevenire l’inquinamento. Come se non bastasse, ha sottolineato al China Daily il direttore della Maritime Safety Administration of China, Cao Desheng, Haixun 09 aiuterà le autorità a rafforzare il controllo del traffico marittimo, garantire un trasporto marittimo sicuro e regolare, e salvaguardare gli interessi marittimi del Paese.

In vista dell’imminente futuro Pechino ha inoltre intenzione di espandere la flotta di pattugliamento così da effettuare operazioni a lungo raggio e in alto mare, puntando sull’innovazione tecnologica. Dulcis in fundo, ci sono altri due aspetti che rendono Haixun unica nel suo genere e adatta a questa nuova missione voluta dal governo cinese. Il primo riguarda il sistema di sala macchine intelligente della nave, capace di monitorare in tempo reale il sistema di propulsione principale e i generatori di corrente. Il secondo coincide con la capacità dell’imbarcazione di usare carburante a basso tenore di zolgo e di rimuovere gli ossidi di azoto solitamente presenti nello scarico del motore.

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