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Luiz Inácio Lula da Silva, meglio noto con il semplice appellativo di Lula, potrebbe tornare molto presto in carcere, dopo essere stato sprigionato soltanto un mese fa. In carcere dopo la condanna di primo grado per corruzione, gli era stata concessa la libertà in attesa della condanna definitiva, secondo le disposizioni della Corte Suprema. Tuttavia, il parlamento brasiliano ha già espresso la propria volontà di bloccare il procedimento che ha visto la sua liberazione, iniziando a lavorare una proposta di legge che lo potrebbe rimettere velocemente dietro alle sbarre.

Bolsonaro e l’odio per Lula

Jair Bolsonaro ha vinto la scorsa tornata elettorale in Brasile, scalzando dal potere proprio il partito dei lavoratori di sinistra di Lula. Con l’uomo di spicco in carcere, l’attuale opposizione non è riuscita a mettere in campo un programma di governo ed una squadra credibile in grado di affrontare il carisma di Bolsonaro, perdendo fragorosamente alle urne. Con il ritorno in campo di Lula, che dal convegno del partito tenutosi a San Paolo lo scorso 22 novembre aveva dichiarato aperta la battaglia per la riconquista del Paese, l’opinione pubblica sembra aver ritrovato in lui quella guida che da tempo cercavano a sinistra. Bolsonaro non intende rischiare che il Brasile si trasformi in un nuovo Cile ed è disposto a giocarsi qualsiasi carta affinché il malcontento non si trasformi in sistematiche sollevazioni popolari contro il governo, destabilizzando il Paese.

In prigione senza sentenza definitiva

L’annullamento delle precedenti disposizioni riguardanti la possibilità di inviare in carcere i condannati di primo grado era stata convalida tre anni fa dalla Corte Suprema stessa, con l’obiettivo di velocizzare i processi sui politici che sotto Lula avevano vissuto una fase di stagnazione. Lo scorso novembre la stessa corte ha valutato come tale misura cautelativa non sia più necessaria nell’odierno scenario del Paese, liberando l’ex presidente brasiliano il giorno successivo alla sentenza.

La commissione del parlamento brasiliano, con 22 a uno nella conta dei favorevoli, ha deciso di presentare nei prossimi giorni una proposta di legge che reintrodurrà la misura in forma legislativa e non più semplicemente legata a precedenti espressioni giudiziarie.

Tuttavia, come rientra Lula in questa nuova legge se i reati di corruzione per i quali è sotto processo risalgono al periodo in cui era presidente? In relazione a ciò, la commissione ha già espresso la volontà di rendere retroattiva la legge, col chiaro obiettivo di colpire proprio l’esponente del partito dei lavoratori di sinistra. Se la legge verrà approvata (il governo gode di una forte maggioranza in Parlamento), Lula tornerebbe sicuramente in carcere, venendo nuovamente escluso dalla vita politica attiva del Paese. Mettendo nuovamente in una condizione di sicurezza il presidente del Brasile Bolsonaro.

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