L’Unione europea ha lanciato un chiaro avvertimento all’indirizzo di Elon Musk, amministratore delegato di Tesla nonché proprietario del noto social network Twitter.

“C’è ancora spazio per il dialogo, vorrei tanto spiegare al signor Musk la nostra filosofia: noi difendiamo la libertà di parola, difendiamo la libertà di espressione. Ecco perché abbiamo creato un sistema così complicato, che è il codice di condotta” sulla disinformazione, ma “la libertà di parola nell’Ue non è illimitata“, ha dichiarato Vera Jourova, vice presidente della Commissione europea, durante un incontro organizzato dal gruppo di agenzie di stampa riunite nella European Newsroom, in vista della Giornata mondiale della libertà di stampa.

Ricordiamo che lo scorso febbraio l’esecutivo europeo ha pubblicato un rapporto secondo il quale Twitter sarebbe ancora molto indietro nella lotta alla disinformazione, nonostante l’azienda abbia sottoscritto un codice di condotta in merito.

La nota piattaforma è una delle 19 i cui contenuti, secondo la stessa Commissione Ue, saranno chiamati ad affrontare un controllo normativo rafforzato a causa della loro portata, con oltre 45 milioni di utenti attivi mensili nell’Ue.

Twitter nel mirino dell’Ue?

Eppure, a giudicare dall’intervento della stessa Jurova, Twitter rischia seriamente di entrare in conflitto con la nuova supervisione dell’Ue che entrerà in vigore ad agosto, e questo a causa della “propaganda aggressiva russa non regolamentata” presente nei suoi feed. L’elenco, come ha sottolineato Euractiv, include anche TikTok, Instagram, YouTube e Google.

L’imminente controllo è disciplinato da una nuova legge sui servizi digitali dell’Ue (DSA), che richiede anche audit annuali e l’obbligo di combattere la disinformazione. Jourova ha quindi espresso preoccupazione per il fatto che la forte riduzione dei dipendenti di Twitter dall’avvento di Musk, che ha acquistato la società sei mesi fa, possa aver significato l’espulsione del personale chiave per contrastare la suddetta piaga della disinformazione.

“Eravamo già delusi dai dati che hanno fornito a gennaio e ovviamente stiamo anche osservando cosa stanno facendo con le loro capacità”, ha dichiarato l’alto funzionario di Bruxelles. In precedenza, Jourova ha scritto alcuni tweet emblematici, nei quali ha affermato di ritenere che Twitter non è “all’altezza dei suoi impegni nei confronti del codice anti-disinformazione”, un regolamento attualmente volontario per le piattaforme online che diventerà un solido punto di riferimento quando entrerà in vigore il DSA.

L’avvertimento a Musk

Jourova ha ribadito la delusione per l’impegno del social nel contrasto alla diffusione delle fake news, e ha detto di sentirsi “a disagio su Twitter, nel quartiere della propaganda aggressiva russa non regolamentata”.

La vice presidente della Commissione ha inoltre specificato che il suo crescente disagio era un “sentimento personale” e si è lanciata in un paragone per meglio illustrare la situazione. “Non posso prevedere quel che succederà a Twitter con l’entrata in vigore della legge sui servizi digitali” ha proseguito Jourova, ma “paragonerei la situazione con la guida in autostrada: se superi la velocità, ricevi sanzioni e un giorno potresti essere privato della patente di guida. Questa è una visione generale di come il Digital Services Act verrà applicato in futuro nei casi di non conformità”. 

Jourova ha osservato che la Commissione sarebbe l’”esecutore” del DSA. “Vogliamo che Google, Twitter e altri intensifichino il loro lavoro contro la propaganda russa”, ha detto espressamente.

Infine un messaggio esplicito indirizzato a Elon Musk: “Vorrei davvero spiegare al signor Musk la nostra filosofia secondo cui siamo protettori della libertà di parola, protettori della libertà di espressione. Ma la libertà di parola nell’UE non è illimitata”.

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