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“Il Regno Unito deve essere pronto a colpire i jet russi in Siria, se la situazione lo richiedesse”. Parola di Andrew Mitchell, membro di lunga data della Camera dei Comuni inglese nonché illustre rappresentante del Partito Conservatore della Premier Theresa May.LEGGI ANCHE: “Ora manifestate contro Putin”Ex Segretario di Stato per lo sviluppo internazionale – carica attualmente ricoperta da Priti Patel – quella di Mitchell è una voce autorevole in Gran Bretagna per quanto concerne le questioni internazionali.”Quello che stiamo dicendo è molto chiaro – ha dichiarato il parlamentare nel corso di un’intervista alla BBC – nessuno vuole vedere uno scontro a fuoco con la Russia, non vogliamo di certo abbattere un loro aereo. Noi sosteniamo il fatto che la comunità internazionale abbia una precisa responsabilità nel proteggere la popolazione e questa debba essere esercitata con tutti i mezzi disponibili. Se questo significasse confrontarsi con la forza aerea russa, a nome delle persone innocenti a terra che stiamo cercando di proteggere, allora non possiamo tirarci indietro”.Mitchell ritiene tuttavia che un tale attacco non si tradurrebbe in “una dichiarazione di guerra contro la Federazione Russa”.Al di là delle improbabili rassicurazioni del deputato britannico, è evidente che queste parole gettano ulteriormente benzina sul fuoco nei rapporti tra Russia e l’Occidente, giunti ai minimi termini dopo lo scontro a tutto campo sulla Siria.Ad inasprire ulteriormente un clima assai teso e da “guerra fredda”, sono le recenti dichiarazioni del Ministro degli Esteri britannico Boris Johnson, che ha invitato a indire una manifestazione di protesta davanti all’ambasciata russa a Londra contro la politica di Mosca dopo che la stessa Russia, nel corso dell’ultimo Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla Siria, aveva posto il veto sulla risoluzione dell’Occidente proposta dalla Francia e appoggiata proprio dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti. Parole che la portavoce del Ministro degli Esteri russo Maria Zakharova ha definito “vergognose”.LEGGI ANCHE: Sale la tensione tra Russia e FranciaOra Boris Johnson torna a parlare di Siria e avanza l’ipotesi di nuove opzioni militari che la Gran Bretagna sta prendendo in seria considerazione. “In questo momento – ha affermato Johnson nel corso di un recente dibattito tenutosi nella commissione degli affari esteri britannica – dovremmo pensare a vie più energiche per la risoluzione del conflitto, magari militari. Dobbiamo essere realisti”.A tal proposito Johnson ha aggiunto che i negoziati con la Russia sul futuro della Siria sono oramai alla frutta, e che l’Occidente dovrebbe impegnarsi in azioni più concrete nei confronti di Mosca.Johnson immagina un futuro per la Siria senza Bashar al-Assad: l’ex sindaco di Londra abbraccia in toto la posizione dei ribelli dell’High Negotiations Committee of the Syrian Opposition (HNC), a cui affiderebbe un piano di transizione del Paese poiché, secondo il Ministro degli Esteri inglese, “incarnano i veri valori progressisti”.LEGGI ANCHE: Esercitazioni congiunte Mosca-PechinoDurante l’udienza in Parlamento, Johnson ha sottolineato più volte l’intenzione della Gran Bretagna di prendere seriamente in considerazione un intervento militare in Siria.cristiani_sotto_tiro“Sto organizzando per domenica prossima una riunione con i ministri degli esteri alleati – ha affermato – al fine di discutere su come agire non solo in Siria, ma anche in Iraq. Ovviamente è bene che i negoziati proseguano a Ginevra, ma le trattative con Russia sono su un binario morto”. Una distanza, quella tra l’Occidente e la Federazione Russa, che sembra dunque incolmabile.Foto tratta dal sito del ministero degli Esteri inglese via Wikipedia

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