Torna di moda lo spread. Viene riesumato dopo anni di inattività questo spettro pronto a terrorizzare milioni di risparmiatori. Oggi la vittima designata da questo particolare indicatore economico è Marine Le Pen. Lo affermano il quotidiano francese Les Echos e il portale Bloomberg. È in atto infatti uno strano movimento economico che potrebbe influenzare e non poco la decisione dei francesi alle prossime presidenziali. Le elezioni si terranno in Francia il prossimo 23 aprile, primo turno, e il 7 maggio per il secondo turno. Secondo un sondaggio pubblicato su Le Monde Marine Le Pen si dovrebbe giocare il ballottaggio finale con Francois Fillon e con Emmanuel Macron.Il Front National può vincere le presidenzialiTuttavia recenti episodi sembrano far pendere la bilancia sempre più verso il Front National della Le Pen. Dallo scorso 25 gennaio è infatti uscito uno scandalo sui giornali francesi che coinvolgerebbe Francois Fillon, candidato per Les Republicains. Lo stesso è stato accusato dal settimanale satirico Le Canard enchaine di aver assunto la moglie come assistente parlamentare e che questa in realtà non abbia mai svolto le mansioni richieste. La procura nazionale finanziaria francese ha già aperto un’inchiesta preliminare sulla vicenda. Fillon oltre a rischiare una condanna, si giocherebbe un eventuale vittoria alle presidenziali. O addirittura lo stesso passaggio del primo turno. Bloomberg sottolinea come quest’episodio sia chiave per evidenziare l’attuale attacco finanziario contro la Francia.L’incredibile andamento dello spreadLa concreta possibilità di vittoria del Front National ha infatti spint in alto lo spread tra i titoli francesi e quelli tedeschi. Ricordiamo che lo spread è la differenza del tasso d’interesse tra i titoli di Stato di due Paesi. Uno spread alto, come in questo caso, indica che i tassi d’interessa sui titoli francesi si stanno alzando troppo velocemente. Qual è dunque il rischio concreto per uno Stato che emette titoli di Stato ad interessi troppo alti? L’insolvenza. Ovvero l’incapacità di garantire il pagamento di questi stessi tassi d’interesse schizzati alle stelle.Lo stesso identico spettro che era piombato sull’Italia dall’estate 2011 fino al novembre dello stesso anno. In quel caso le conseguenze furono le dimissioni di un Governo democraticamente eletto. Come riportato da Les Echos e confermato da Bloomberg, il pericoloso rialzo dello spread franco-tedesco è iniziato il 10 novembre. Subito dopo la vittoria di Trump alle presidenziali. Risulta quindi evidente che i grandi investitori hanno visto il tycoon come preludio per un effetto a catena sull’Europa. Vi è stata così un’interruzione dell’acquisto dei titoli francesi, che ha portato un immediato rialzo dei tassi d’interesse.L’ipotesi di “Frenchexit” spaventa i mercatiPer comprendere meglio, i titoli francesi nel luglio 2016 rendevano 0,133, oggi arrivano a 1,038. Rendono dunque sette volte di più. Quello che spaventa gli investitori è proprio il programma economico paventato da Marine Le Pen. La candidata del Front National ha infatti più volte ribadito come la moneta unica “stia distruggendo l’economia del Paese”. L’ipotesi di una “Frenchexit” non è dunque così remota in caso di vittoria del FN.L’uscita dall’euro spaventa gli investitori sopratutto per la condizione fragile in cui versano le banche francesi. Le stesse, come riporta sempre Bloomberg, hanno una forte esposizione nei confronti dell’Europa e un’uscita dall’euro potrebbe portare a un default generalizzato. Una possibilità che aumenta a seguito delle dichiarazioni di Mario Draghi. Il capoccia della Bce ha infatti dichiarato che per uscire dal sistema euro ogni Paese deve prima ripagare tutti i debiti contratti con la sua Banca. Una minaccia che arriva con tempismo perfetto proprio mentre i tassi dei titoli francesi stanno andando alle stelle.La Bce dietro l’attacco a Marine Le PenLa manovra tentacolare di accerchiamento a Marine Le Pen potrebbe non finire qui. La stessa Banca Centrale europea potrebbe infatti diventare artefice dell’allarme spread francese. Come? Bloomberg la butta così tra le righe “Il graduale rialzo dello spread dal 10 novembre può essere stato influenzato anche da un ridotto supporto d’acquisto da parte della BCE”. Dunque proprio la BCE che, con il Quantitative Easing, dovrebbe aiutare i tassi dei titoli europei a mantenere un equilibrio, avrebbe in realtà sfavorito la Francia. Una manovra oscura che in realtà fu attuata anche contro l’Italia nel 2011. L’anno appunto dell’escalation dello spread italo-tedesco.A fronte di questo attacco congiunto, Marine Le Pen dovrà preparare un piano economico solido in caso di vittoria. Se è vero che, nonostante le minacce, la Brexit e la vittoria di Trump non hanno portato alcun sconquasso economico, la situazione francese è ben diversa. La Francia non ha una banca nazionale e non possiede moneta sovrana, a differenza di Stati Uniti e Regno Unito. Questo potrebbe porre lo Stato transalpino di fronte a un vero rischio d’insolvenza, come fu per l’Italia, se il Front National dovesse vincere le presidenziali. Se per Trump e Brexit si è parlato di terrorismo psicologico, ora si deve parlare di vere e proprie minacce di guerra.





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