Gira che ti rigira gli analisti tornano sempre lì: a Vladimir Putin. Così le elezioni presidenziali in America arrivano fino a Mosca. O, meglio: Mosca arriva fino a Washington.Così The Atlantic: “È ufficiale: Hillary Clinton corre contro Vladimir Putin“. Donald Trump – secondo il quotidiano americano – sarebbe de facto “un agente del presidente russo, un dittatore cresciuto nel Kgb che vuole ricostruire l’impero sovietico”. Non continuiamo nella traduzione della descrizione di Putin. Sarebbe troppo imbarazzante.Sostanzialmente, Putin e Trump sarebbero d’accordo sulle peggio cose: gli interessi geostrategici, la critica alla democrazia americana, l’idea di “forza che solitamente viene associata ai dittatori”. In pratica, per The Atlantic, Putin e Trump sarebbero la reincarnazione di Adolf Hitler e Benito Mussolini. Un disastro per il mondo, insomma.E poi c’è la profezia di The Atlantic: nel caso in cui Trump dovesse essere eletto, “assisteremmo a un’ondata di instabilità globale”. Il peggio del peggio, insomma. Un po’ come per il Brexit, gli scenari sono i peggiori. Un mese fa si diceva, in seguito all’uscita della Gran Bretagna dall’Europa, avremmo assistito al peggio. La realtà però è stata un’altra, come ha scritto Marcello Foa: “Se si esamina l’andamento delle Borse degli ultimi giorni emerge che i due listini ad aver retto meglio sono quello di Zurigo e proprio quello di Londra, che ha già recuperato le perdite”. E questo a fine giugno, quindi pochi giorni dopo il referendum inglese.Lo scenario apocalittico di The Atlantic è il seguente: “Se Trump dovesse essere eletto presidente, assisteremo alla fine dell’ordine internazionale nato dopo la Seconda Guerra Mondiale. Darà la possibilità ai dittatori, primo tra tutti il suo alleato Putin, di fare i propri interessi”.Ma ne siamo proprio sicuri?
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