E chi lo dice che il Regno Unito post-Brexit guidato da Boris Johnson si sarebbe totalmente “appiattito” sulle posizioni degli Stati Uniti di Donald Trump? La verità che è che ci sono degli interessi nazionali convergenti: altri, invece, no. E Londra vuole agire in autonomia dopo essersi liberata dell’Unione europea. Secondo quanto riportato dall’agenzia Adnkronos, il Consiglio per la sicurezza nazionale britannico ha deciso di procedere con Huawei anche se l’azienda cinese è ritenuta ad “alto rischio”, perché gli eventuali pericoli derivanti dall’accordo possono essere “gestiti in sicurezza”. Secondo una fonte del governo citata dal Telegraph, bloccare l’accordo con Huawei per le reti 5G sarebbe costato alle casse britanniche “decine di milioni” di sterline e avrebbe portato a “significativi ritardi e costi per i consumatori”.
Una decisione, quella del governo britannico, come riporta il Guardian, difesa dal segretario agli esteri, Dominic Raab, il qualeha insistito sul fatto che “sappiamo di più su Huawei e sui rischi che comporta rispetto a qualsiasi altro Paese al mondo”. Ha poi affermato che il governo introdurrà regole rigorose per limitare l’influenza di Huawei e lavorerà per diversificare il mercato. “Stiamo stabilendo uno dei regimi più forti per la sicurezza delle telecomunicazioni nel mondo”, ha detto. Huawei sarà comunque bandito dal “nucleo” della rete 5G e dal funzionamento in siti sensibili come strutture nucleari e militari. Il governo legifererà anche per limitare la sua quota di mercato al 35%.
“Il governo è certo che queste misure ci consentiranno di mitigare il rischio potenziale rappresentato dalla catena di approvvigionamento e di combattere la gamma di minacce, siano essi cyber criminali o attacchi sponsorizzati dallo Stato”, ha sottolineato in una nota il Dipartimento per la cultura digitale, Media e Sport.
Usa e Cina: reazioni contrapposte
La decisione di Boris Johnson e del governo inglese viene accolta in modi completamente diversi a Washington e a Pechino, come è ovvio che sia. Gli Stati Uniti, secondo una fonte anonima citata dalla stampa americana e britannica, si sono detti “delusi” per la decisione con cui la Gran Bretagna ha dato il via libera al 5G di Huawei. Secondo la Casa Bianca “non ci sono opzioni sicure nel far controllare a fornitori non affidabili qualsiasi porzione di una rete 5G”, sottolineando però che Washington intende “lavorare col Regno Unito per escludere fornitori non affidabili dalle reti 5G”.
Soddisfazione, al contrario, dalle parti di Pechino e dell’azienda cinese. “Da oltre 15 anni – afferma il vicepresidente di Huawei Zhang – forniamo tecnologia all’avanguardia agli operatori di telecomunicazioni nel Regno Unito. Faremo leva sulla nostra solida esperienza, supportando i nostri clienti che investono nelle reti 5G, promuovendo la crescita economica e aiutando il Regno Unito a rimanere competitivo a livello globale”. “Riteniamo che un mercato dei fornitori diversificato e una concorrenza leale siano essenziali per realizzare una rete affidabile e innovativa, oltre a garantire ai consumatori l’accesso alla migliore tecnologia disponibile” spiega il vicepresidente Huawei.
Johnson non cede alle pressioni di Trump
Come riporta la Cnn, il primo ministro Boris Johnson è stato sottoposto a forti pressioni, anche all’interno del suo partito, per accettare le richieste statunitensi su Huawei. Bojo ha discusso la questione con il presidente Donald Trump in una telefonata di venerdì. Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha twittato domenica che la Gran Bretagna avrebbe dovuto affrontare una “importante” decisione sul 5G. Lo scontro sulla tecnologia 5G fra le due superpotenze mondiali, Stati Uniti e Cina, sta costringendo i Paesi europei a scegliere: o con Washington o con Pechino. I senatori Marco Rubio e Tom Cotton hanno sottolineato che, pur non volendo affossare il possibile accordo di libero scambio con il Regno Unito, “i fatti su Huawei” sono chiari. Ed è più che un avvertimento.