L’India ha ricevuto i primi cinque jet francesi da combattimento Rafale. I velivoli sono parte di un accordo siglato con Parigi nel 2016 e grazie al quale Nuova Delhi si è impegnata ad acquistare 36 aerei da combattimento. L’obiettivo dell’India è quello di modernizzare la propria Aviazione che, al momento, è composta da 31 squadroni e perlopiù da vecchi jet sovietici non esattamente all’avanguardia. La consegna dei Rafale rimanenti dovrebbe essere completata entro il 2021 ed il primo squadrone potrà essere operativo quando sarà composto da almeno 18 velivoli. Il Rafale è un jet multiruolo in grado di svolgere missioni a lungo raggio, inclusi attacchi accurati contro obiettivi marini e terrestri. Gli acquisti di Nuova Delhi sono destinati ad irritare Cina e Pakistan, con cui le relazioni non sono buone.
Caratteristiche tecniche e dispiegamento
I Rafale sono dotati di missili aria-aria “Meteor”, che hanno un raggio d’azione compreso tra i 120 ed i 150 chilometri, di missili aria-terra “Scalp”, il cui raggio si estende fino a toccare i 300 chilometri e di altri armamenti. I “Meteor” sono tra i migliori al mondo per quanto riguarda gli scontri aerei e tendono a non lasciare scampo agli avversari. Cina e Pakistan non ne hanno a disposizione. Nuova Delhi intende equipaggiare i Rafale anche con le “Hammer”, munizioni aria-terra in grado di distruggere bunker, fortini ed altri obiettivi su ogni tipo di terreno, compresi quelli montagnosi. Queste dotazioni dovrebbero permettere ai Rafale di ottenere un certo vantaggio sugli F-16 e Jf-17 pakistani e sui Chengdu J-20 cinesi. Una fonte, citata dal giornale indiano theprint, ha confermato che gli aerei possono svolgere missioni operative “nel giro di una settimana se necessario” anche se, normalmente, occorrerebbero almeno sei mesi. “I piloti” secondo la fonte “sono stati in addestramento e per passare alla modalità di combattimento potrebbero avere bisogno di tempo, anche per abituarsi alle numerose funzioni degli aerei. Momenti straordinari richiedono, però, misure straordinarie e dunque, volendo, il loro dispiegamento potrebbe avvenire anche nel giro di una settimana.”
La carta europea
I rapporti tra Francia ed India sono tradizionalmente amichevoli e vengono definiti “una relazione speciale”. La nascita di una partnership strategica nel 1988 ha portato a progressi significativi in tutte le aree della cooperazione, dall’ambito commerciale a quello del nucleare, dal settore della difesa a quello spaziale. La Francia è stato il primo Paese con cui l’India ha stretto un accordo di cooperazione nucleare e Parigi rifornisce l’esercito indiano di aerei da combattimento ed elicotteri come il Breguet Alizè, il Dassault Ouragan ed il Dassault Mirage 2000. Nuova Delhi può dunque sfruttare l’amicizia con Parigi per creare un nuovo asse contro Cina e Pakistan e cercare di rinforzarsi sullo scenario regionale. La Francia non è, però, l’unico potenziale alleato europeo: c’è anche il Regno Unito. Negli ultimi anni è stato compiuto un certo sforzo per rafforzare le relazioni tra Londra e Nuova Delhi. Relazioni che poggiano su forti legami storici, culturali e sull’uso di una lingua comune, l’inglese e che hanno il potenziale di rendere ancora più profondo il dialogo con l’India. Londra e Nuova Delhi hanno un avversario in comune nella Cina di Xi Jinping. Boris Johnson ha recentemente manifestato tutto il proprio disappunto per l’intervento cinese nella crisi di Hong Kong ed ha deciso di bandire la tecnologia 5G della Huawei dal territorio britannico. L’adozione di una posizione comune in merito alle vicende di Hong Kong potrebbe spingere l’esecutivo inglese ad avvicinarsi con una certa enfasi a quello indiano ed a rimescolare le carte in Asia Meridionale. Senza dimenticare, poi, che l’alleanza de facto creatasi tra Federazione Russa ed India è una certezza su cui Nuova Delhi può già contare.