È stata chiamata la “conferenza dei Paesi vicini“, una sorta di mini edizione africana della conferenza di Berlino andata in scena la scorsa domenica. L’incontro di Algeri, che ha raggruppato i ministri degli esteri delle nazioni vicine alla Libia, ha avuto come principale scopo quello di discutere proprio in merito al documento approvato nella capitale tedesca. Allo stesso tempo, si è voluto ribadire il punto di vista dei paesi confinanti sul dossier che da anni oramai coinvolge proprio la Libia.
“Rispettare l’integrità territoriale di Tripoli”
Alla conferenza di Algeri hanno partecipato i ministri degli esteri in primis della stessa Algeria, così come della Tunisia, dell’Egitto, del Sudan, del Mali, del Ciad e del Niger. In più, nella capitale algerina, vi era la presenza anche del ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, in rappresentanza non solo della Germania ma anche delle posizioni del vecchio continente. Così come annunciato dal titolare della diplomazia algerina, Sabri Boukadoum, il primo principio che è stato condiviso dai suoi colleghi nordafricani ha riguardato l’integrità territoriale della Libia ed il no alle interferenze straniere: “Abbiamo concluso un accordo sul rispetto dell’integrità territoriale del territorio libico e dell’autorità riconosciuta a livello internazionale – ha affermato Boukadoum – Rifiutiamo quindi l’ingerenza straniera in Libia e qualsiasi intervento militare perché le precedenti azioni hanno complicato la situazione”.
Nella conferenza stampa tenuta ad Algeri, al ministro degli esteri è stato chiesto se il riferimento è alle mosse recentemente effettuate dalla Turchia: “Non voglio citare questo paese, ma dico che noi, in qualità di paesi vicini, ci opponiamo ad un intervento straniero in Libia”, ha tagliato corto Sabri Boukadoum. Appare comunque ben evidente come il documento stilato ad Algeri, bacchetti la presenza turca voluta da Erdogan e richiesta dal premier libico Fayez Al Sarraj dopo il memorandum firmato tra Tripoli ed Ankara lo scorso 27 novembre. Tutti i ministri degli esteri partecipanti, hanno inoltre dichiarato di essere d’accordo con le conclusioni emerse nella conferenza di Berlino di domenica, con particolare attenzione all’esigenza di arrivare quanto prima ad una vera e propria tregua.
Nessuna parte libica presente
Ha destato non poco scalpore comunque l’assenza dei principali protagonisti dello scacchiere libico. Ad Algeri non erano presenti né Fayez Al Sarraj e né il generale Khalifa Haftar, così come nessuno dei due ha inviato dei rappresentanti. Inizialmente questa circostanza ha fatto parlare di vero e proprio “flop” della conferenza algerina, tuttavia è stato lo stesso Sabri Boukadoum a puntualizzare che nessuna parte libica era stata in realtà invitata: “Non abbiamo mandato nessun invito a nessuna parte libica, e, se lo avessimo dovuto fare, bisognava prima di tutto chiedere ai paesi partecipanti”, ha dichiarato il rappresentante di Algeri.
Il quale comunque, ha anche espresso la volontà futura di continuare il dialogo con tutti i principali attori libici: “Le porte dell’Algeria saranno sempre aperte a tutte le parti libiche che hanno la volontà di trovare una soluzione politica alla crisi – ha continuato Boukadoum – Questa riunione non è in concorrenza con le altre iniziative che riguardano la Libia, ma in qualità di paesi vicini vogliamo far ascoltare la nostra voce per risolvere la crisi”.