Letitia James è una procuratrice generale degli Stati Uniti d’America che sta attirando l’attenzione dei media su di sé. Nello specifico, la donna, che è un’afroamericana sessantenne, oggi è incaricata nello Stato di New York, dove trova dimora buona parte di quella che viene chiamata”economia finanziarizzata”. La sua figura è emersa pure “grazie” a una serie d’indagini. Almeno una delle quali potrebbe riguardare da vicino l’impero di Donald Trump.

Il che, a quasi un anno dalle elezioni presidenziali, sarebbe destinato a produrre più di qualche effetto o almeno qualche polemica sul piano politico, ma siamo nel campo delle cose che possono succedere e di non quelle che accadranno di sicuro. Certo, The Donald deve trascorre in tranquillità queste fasi che precedono le elezioni per potersi considerare il favorito. La politica americana – lo abbiamo detto tante volte – sfugge alle logiche della prevedibilità e coloro che si presenteranno alle primarie democratiche stanno predisponendo gli eserciti, e i temi elettorali, per quella che si preannuncia una battaglia campale tra più di due visioni del mondo.

Ma prima di attenzionare mediante delle indagini la Trump Foundation e la Trump Organization – come si apprende su Il Corriere della Sera – Letitia James si era già fatta conoscere. A stupire sono soprattutto le tempistiche. Sì, perché la procuratrice ha impiegato circa solo 120 giorni ad accusare la Pharma Purdue, che è un’importante società farmaceutica, e la National Rifle Association, che è un ente impegnato al fianco dei cittadini americani che posseggono armi da fuoco.

Sempre la stessa fonte citata, ricorda come la James possa dire di aver avuto un passato politico tra gli asinelli. Tra i candidati alle primarie dei democratici, c’è Kamala Harris, che ha fatto il percorso inverso della giudice di New York: è una ex procuratrice. Kamala Harris è data in largo svantaggio rispetto ad avversari meglio piazzati nei sondaggi, come Joe Biden e Bernie Sanders, ma pure in questo caso evitiamo di emettere sentenze su chi sarà l’avversario di Trump.

Tornando a Letitia James e alle sue azioni giudiziarie, la questione rileva soprattutto perché, nel caso la Trump Organization e la Trump Foundation venissero accusate nel prossimo futuro, questo potrebbe influire su novembre del 2020. In America esiste una prassi per cui le faccende giudiziarie vengono sbrigate mesi prima dell’inizio della campagna elettorale. Viene fatto per buon senso e per non entrare a gamba tesa nella competizione. Vi ricorderete, però, del rilancio sul mail gate di Hillary Clinton, che arrivò a poche settimane dall’appuntamento elettorale. Trump ha sorpassato indenne il Russiagate, che si è rivelato inesistente, ma cosa accadrebbe se una nuova tempesta si abbattesse sulla sua figura?





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