Cina, Stati Uniti, Giappone, Russia ma anche potenze emergenti come Emirati Arabi e India. Questi e altri Paesi sono tutti con il naso all’insù, osservano l’universo e sognano di mandare il primo uomo su Marte. In realtà il loro obiettivo è ben più ambizioso, e contempla la possibilità di consentire alla razza umana di poter vivere sul pianeta rosso. Fantascienza o traguardo possibile? Secondo alcuni scienziati tale eventualità non è più così remota come si pensava diversi anni fa, e molto presto potrebbero arrivare nuove e interessanti scoperte, come quella di alcuni ricercatori dell’Università di Edimburgo che hanno proposto la costruzione di zone protette da aerogel di silicio per schermare le radiazioni ultraviolette presenti su Marte. Il primo ministro degli Emirati Arabi, Mohammed bin Rashid Al Maktoum, ha intenzione di mettere le mani su questo pianeta prima di tutti gli altri, ma anche Modi, Abe e ovviamente Xi Jinping non intendono essere da meno. Conquistare lo spazio, per governi simili, non rappresenta solo un passo in avanti in ambito scientifico ma anche una loro legittimazione politica agli occhi del mondo intero. Ecco perché la corsa verso Marte è solo agli inizi.
Una finta base su Marte: il turismo spaziale di Pechino
La scorsa settimana nella provincia cinese del Gansu è stata ufficialmente aperta una base che simula le condizioni presenti sul pianeta rosso. Secondo quanto riportato dal China Daily, l’idea di Pechino, affidandosi a istallazioni del genere è quella di divulgare la scienza all’interno della popolazione, attirando soprattutto i più giovani per convogliare il loro interesse in un settore di studi che sarà sempre più decisivo ai fini politici. Il sito copre un’area di 67 chilometri quadrati a Jinchang ed è costituito da nove parti, tra cui un modulo airlock e un modulo biologico che ricostruiscono l’ambiente di Marte per insegnare agli astronauti, o agli aspiranti tali, come sopravvivere una volta catapultati in orbita. Altre sezioni della base insegneranno ai visitatori la comunicazione spaziale, la vera e propria sopravvivenza extraterrestre, l’esplorazione dello spazio e la vita nell’universo. La ciliegina sulla torta è la parte che consente ai visitatori di immergersi nell’esperienza di Marte. I funzionari locali, scrive Asia Times, considerano l’istallazione una base dedicata all’educazione spaziale per i turisti, contornata da sprazzi di ricerca astronomica e cinema.
Sfida a distanza
La base non è nata così, dall’oggi al domani. Fa parte di un complesso progetto spaziale della Cina lanciato a ottobre e denominato piano C, che mira a educare i giovani cinesi sulle tematiche spaziali. Marte e la vita sul pianeta rosso sono in cima all’agenda politica. Chissà che tra qualche anno Pechino non spedirà in orbita i primi abitanti cinesi in un pianeta extraterrestre; nel caso, meglio trovarsi pronti per l’evenienza unendo l’utile (una preparazione spaziale) al dilettevole (l’esperienza su Marte). Il direttore del progetto, tale Zhao Tianshu, ha spiegato che questi approcci intendono “suscitare l’interesse e l’entusiasmo delle persone verso la scienza, l’esplorazione e l’innovazione”. Considerando che lo SpaceX di Elon Musk sta costruendo un veicolo spaziale interplanetario con cui inviare su Marte 100 passeggeri e grandi quantità di merci, che lo stesso Musk spera di rendere operativa la prima base su Marte nel 2028, e che la Nasa punta al 2024 per iniziare le proprie missioni, la Cina non può perdere altro tempo.