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L’aeroporto militare di Pratica di Mare sarà il centro italiano di primo stoccaggio e distribuzione per i vaccini anti-Covid19. Ad annuncialo, d’accordo con il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ed il ministro della Salute Roberto Speranza, è stato il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri.

Come si legge anche sulle agenzie stampa, la scelta di usare Pratica di Mare si spiega col fatto che l’aeroporto è un hub intermodale militare di ampie dimensioni, ottimale per la successiva distribuzione dei vaccini, in grado di accogliere vettori aerei, elicotteri e baricentrico per la connettività stradale. Le fiale di vaccino verranno concentrate nel sito dell’Aeronautica Militare, in cui sono disponibili shelter di ampie dimensioni che garantiranno la massima efficacia per la conservazione dei vaccini ed i massimi livelli di sicurezza.

I ritrovati medici saranno poi distribuiti, a cura delle Forze Armate con differenti vettori, ai numerosi punti di somministrazione che il piano ha previsto su tutto il territorio nazionale, di nuovo nelle condizioni di massima sicurezza.

La base di Pratica di Mare era stata già coinvolta durante la prima emergenza epidemica di inizio anno: l’infermeria principale dell’aeroporto militare, in collaborazione con il personale del Terzo stormo di Verona Villafranca, ha curato l’allestimento di un entry point sanitario che ha consentito in quel periodo di effettuare il primo screening dei connazionali rimpatriati dalla Cina, ma che ha costituito anche il principale punto di accesso e controllo del personale in arrivo sul territorio nazionale, come ad esempio in occasione del rientro in Italia di militari impegnati in missioni fuori dai confini nazionali.

L’entry point sanitario si estendeva su una superficie di 2300 metri quadri adiacente alla linea di volo (per consentire il rapido trasferimento del personale dal velivolo in arrivo) ed in una posizione tale da consentire un ampio distanziamento sia dalle restanti costruzioni dell’aeroporto, sia dalle abitazioni civili più adiacenti al sedime.

Il personale della base è quindi già avvezzo ad essere utilizzato per questa emergenza sanitaria, sebbene, ora, si tratti non più di effettuare il triage e mettere in quarantena sospetti infetti, bensì l’opposto: cioè distribuire quella che si spera possa essere un metodo efficace e sicuro di prevenzione dei contagi senza più bisogno di provvedimenti sociali o sanitari fortemente limitanti delle libertà dell’individuo.

La scelta è quindi ricaduta su Pratica di Mare, oltre che per le motivazioni già espresse, per via della sua posizione strategica: a poca distanza da Roma, il sedime dell’aeroporto militare è sufficientemente grande per poter ospitare veicoli e mezzi per la distribuzione in tutta Italia in sicurezza.

Presso l’aeroporto militare è stanziato il reparto sperimentale di volo dell’Aeronautica Militare, il 14esimo stormo che ha alle sue dipendenza la Nona brigata aerea con compiti Istar (Intelligence, Surveillance, Target Acquisition and Reconnaissance) Ew (Electronic Warfar), oltre all’85esimo centro Sar (Search and Rescue) del 15esimo stormo.

In particolare la Nona brigata aerea, costituita il primo dicembre 2013 alle sue dipendenze:

  • Il Centro Nazionale Meteorologia e Climatologia A.M. (Cnmca);
  • Il Centro Informazioni Geotopografiche Aeronautiche (Ciga);
  • Il Reparto Addestramento Controllo Spazio Aereo (Racsa);
  • Il Reparto Supporto Tecnico Operativo Guerra Elettronica (Restoge);
  • Il Centro Operativo per la Meteorologia (Comet);

Il 14esimo stormo invece conduce missioni nel settore del rifornimento in volo, radiomisure, trasporto e addestramento con i velivoli KC-767A (il cui controllo operativo è demandato allo European Air Transport Command di Eindhoven), P-180, e nel settore della sorveglianza dello spazio aereo con il velivolo G-550 Caew (Coformal Airborne Early Warning).

Oltre ai reparti dell’Aeronautica Militare, a Pratica di Mare sono presenti anche distaccamenti di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, ed è anche per questo, ovvero per la presenza di comandi delle altre Forze Armate e dell’Ordine, che la base è stata scelta per fungere da hub nazionale per la distribuzione dei vaccini.

La Difesa sta organizzando da tempo la gestione della distribuzione dei vaccini di concerto con le autorità sanitarie e di Protezione Civile. Come si legge in un comunicato stampa ufficiale, il Comando Operativo Interforze (Coi) – in coordinamento con la struttura governativa diretta dal commissario straordinario Arcuri – da giorni sta pianificando un dettagliato programma che prevede l’impiego di uomini e mezzi delle Forze Armate nel concorso allo stoccaggio e vigilanza dei siti di deposito, alla somministrazione e alla distribuzione dei vaccini.

Programma che consentirà di assicurare l’integrazione nelle attività degli assetti delle Forze Armate, del comando generale dell’Arma dei Carabinieri e dell’ispettorato di sanità militare. “La Difesa è pronta ad agire a supporto del Sistema Sanitario Nazionale per le attività di somministrazione del primo vaccino, che richiederà basse temperature per non interrompere la catena del freddo, non appena disponibile”, ha specificato il Ministro della Difesa. In particolare, il programma prevedere, in una prima fase, la disponibilità di un’aliquota del personale sanitario della Difesa impiegata in specifici Presidi Vaccinali della Difesa (Pvd) ottenuti riconvertendo, qualora necessario, anche alcuni drive through della Difesa, mentre nella seconda fase, attivata all’arrivo dei vaccini cosiddetti “freddi”, il piano del Coi, in base alle richieste di supporto pervenute alla Difesa, prevedrà non solo il proseguo delle attività di somministrazione, ma anche lo stoccaggio, la vigilanza e la distribuzione, capillarmente su tutto il territorio nazionale, attraverso lo sforzo congiunto di tutte le Forze Armate, utilizzando proprio il sito di Pratica di Mare recentemente individuato.





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