Li Qiang, Cai Qi, Ding Xuexiang, Li Xi, Wang Huning, Zhao Leji. E poi, ovviamente, Xi Jinping. Eccoli i “sette” che guideranno la Cina nel prossimo quinquennio. Fanno parte del Comitato Permanente del Politburo, ossia dell’organo decisionale più importante del sistema politico cinese, del cuore del Dragone.

Xi ha ottenuto un’inedita, terza, nomina nelle vesti di segretario generale del Partito Comunista Cinese (PCC) ed è stato confermato presidente della Commissione Militare Centrale, mantendo così il suo potere. Anzi: lo ha incrementato ulteriormente, almeno a giudicare dai membri della “scatola nera” della politica cinese. Tutti suoi fidi e fedelissimi alleati.



“Non saremo spaventati da pericolose tempeste. Avremo sempre il sostegno del popolo e continueremo il duro lavoro per l’aspirazione di una vita migliore”, è il messaggio lanciato da Xi Jinping alla nazione intera. “Saremo risoluti nell’approfondire le riforme e nell’apertura su tutta la linea e nel perseguire uno sviluppo di alta qualità”, ha aggiunto. Il senso è chiaro: il percorso da seguire è arduo ma, in ogni caso, la destinazione sarà raggiunta. E per destinazione si intende completare la modernizzazione della Cina, tanto dal punto di vista economico quanto da quello tecnologico e militare, nei tempi prefissati.



Il nuovo ordine gerarchico del Partito

Toccherà ai “sette”, dunque, condurre il Paese attraverso uno dei periodi più tesi dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese, nel 1949, ad oggi. I loro nomi, e i loro ruoli all’interno del Partito, ci dicono molto di come potrebbe cambiare la Cina nell’immediato futuro. Partiamo dal minimo comune denominatore che unisce questi membri: come anticipato, sono tutti allineati all’agenda politica di Xi.

Ad esclusione dell’attuale presidente (il segretario del Pcc guida il Comitato Permanente del Politburo), ci sono quattro novità. Si tratta delle stelle nascenti Li Qiang, Li Xi, Ding Xuexiang e Cai Qi. Confermati, invece, Wang Huning e Zhao Leji.

Xi Jinping, 69 anni (Foto EPA/MARK R. CRISTINO)

L’agenzia di stampa statale Xinhua ha diffuso il nuovo ordine gerarchico del Comitato Permanente del Politburo: il segretario del partito Xi Jinping, 69 anni, Li Qiang, 63, Zhao Leji, 65, Wang Huning, 67, Cai Qi, 66, Ding Xuexiang, 60 e Li Xi, 66. Nessun colpo di scena rispetto alle indiscrezioni della vigilia. Li Qiang, segretario del partito di Shanghai, a meno di colpi di scena succederà al primo ministro uscente Li Keqiang.

Li Qiang

È la figura più interessante del Comitato Permanente del Politburo. Già segretario del Partito a Shanghai, carica ricoperta dal 2017, è diventato il numero due delle gerarchie, dietro soltanto a Xi Jinping. Sempre dal 2017 è diventato membro del Politburo e membro a pieno titolo del Comitato Centrale del PCC. In qualità di capo del partito di Shanghai, Li è stato il parafulmine di Xi del risentimento sociale per il serrato blocco di due mesi imposto alla città, all’inizio di quest’anno, a causa della pandemia di Covid-19. Li e Xi condividono una lunga storia, compreso il periodo di Li come capo di gabinetto di Xi quando Xi era capo del partito nella provincia di Zhejiang. Il suo futuro appare segnato: sostituirà Li Keqiang nel ruolo di premier.

Li Qiang, 63 anni (Foto EPA/MARK R. CRISTINO)

Zhao Leji

Occupa il terzo gradino del potere decisionale del Comitato Permanente del Politburo. Dovrebbe dirigere l’Assemblea nazionale del popolo, mentre Wang Huning assumerà la direzione della Conferenza consultiva politica del popolo cinese, un’importante piattaforma per mobilitare risorse e sostegno esterni al partito. È stato soprannominato lo zar anticorruzione, avendo contribuito a guidare la campagna anticorruzione fortemente voluta da Xi. Zhao si è fatto le ossa nel Qinghai, nel nord-ovest della Cina, dove in circa 30 anni ha scalato tutte le gerarchie. Dal 2017, tra le altre cariche, è segretario della Commissione centrale per l’ispezione disciplinare (CCDI), membro del XIX Comitato Permanente del Politburo. Dal 2012 è membro sia del Politburo che del Comitato Centrale del PCC.

Zhao Leji, 65 anni (Foto EPA/MARK R. CRISTINO)

Wang Huning

Ex studioso e professore, considerato l’ideologo del neo-autoritarismo, Wang Huning è salito di grado dopo aver attirato l’attenzione di politici di alto livello. Fu raccomandato all’allora presidente Jiang Zemin e promosso a consulente di Jiang. In qualità di teorico politico del partito, Wang è considerato il cervello dietro molti concetti del Partito Comunista, comprese le idee abbracciate da Xi Jinping e dai suoi due predecessori Jiang Zemin e Hu Jintao.

Wang Huning, 67 anni (Foto EPA/MARK R. CRISTINO)

Cai Qi

Cai Qi è il primo segretario della segreteria del partito – subentrando a Wang Huning – e sarà responsabile della gestione quotidiana degli affari chiave dello stesso. Segretario del Partito di Pechino dal 2017, dallo stesso anno è membro del Politburo nonché del Comitato Centrale del PCC. Stretto alleato di Xi, ha lavorato per due decenni con il leader cinese nelle province del Fujian e dello Zhejiang. È stato il “padrone di casa” delle recenti Olimpiadi Invernali cinesi, evento gestito alla perfezione nonostante la pandemia. Ha la fama di duro: nel 2017 ha lanciato un giro di vite contro le strutture illegali presenti a Pechino, colpendo molti lavoratori migranti a basso reddito.

Cai Qi, 66 anni (Foto EPA/MARK R. CRISTINO)

Ding Xuexiang

L’ombra di Xi Jinping. Dal 2014 è capo dell’ufficio presidenziale, agendo di fatto come assistente personale del presidente e supervisionando ogni incontro, ogni visita, ogni attività e ogni viaggio del leader. Ding ha iniziato la sua carriera politica in un centro di ricerca affiliato al governo a Shanghai. Pur non avendo accumulato esperienza come segretario di partito o governatore a livello provinciale – di solito un requisito chiave per la scalata al potere – è diventato segretario di Xi nel 2007 per poi fare il grande salto sette anni più tardi.

Ding Xuexiang, 60 anni (Foto EPA/MARK R. CRISTINO)

Li Xi

Segretario del partito del Guangdong. Li Xi è a capo del potente organismo anticorruzione, la Commissione centrale per l’ispezione disciplinare, e ha preso il posto di Zhao Leji. Lealista di Xi, con stretti legami con la famiglia del leader cinese, Li è considerato un risolutore di crisi. Nel 2017 ha gestito uno scandalo nella provincia di Liaoning per dati economici falsificati. Era il leader del partito nella città politicamente significativa di Yanan, che Mao Zedong utilizzò come quartier generale del partito durante la seconda guerra mondiale e dove Xi trascorse sette anni di duro lavoro. Nel Guangdong, Li ha spinto per lo sviluppo dell’industria tecnologica e la riforma economica. Ha anche emanato nuove politiche commerciali e promosso l’integrazione regionale nell’area.

Li Xi, 66 anni (Foto EPA/MARK R. CRISTINO)

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