Mancano ormai solo nove settimane all’appuntamento con il voto per le presidenziali americane, e la Russia è tornata ad essere uno dei principali argomenti della campagna elettorale.L’8 novembre si avvicina, e all’indomani del Labour Day, la festa del lavoro americana considerata per tradizione come l’inizio del periodo immediatamente precedente alle elezioni, la campagna per le presidenziali entra nel vivo. E va avanti senza esclusione di colpi.Per approfondire: Assange spia di Putin? Non scherziamoCosì la candidata democratica Hillary Clinton – che secondo un sondaggio della Cnn sarebbe di poco dietro a Trump con il 43%, contro il 45% dello sfidante repubblicano, travolta dallo scandalo delle mail diffuse da Wikileaks che hanno svelato il boicottaggio di Sanders da parte dei vertici del Partito Democratico, e delle donazioni internazionali alla sua fondazione – è tornata a giocarsi la carta del “complotto russo”.In un discorso a Moline, nell’Illinois, Hillary, infatti, ha di nuovo attaccato il presidente russo Vladimir Putin, accusandolo di voler interferire nelle presidenziali americane e di voler influenzare l’esito del voto. All’indomani dello scandalo delle mail diffuse da Wikileaks, che hanno portato alle dimissioni del presidente del Comitato Nazionale Democratico, Deborah Wasserman Schultz, la Clinton aveva, infatti, già accusato i servizi segreti russi di essere dietro l’hackeraggio dei server del partito. Un’ipotesi che era stata sostenuta anche dallo stesso presidente Obama e che era stata, invece, rigettata dal Cremlino, che aveva, a sua volta, accusato la Clinton di voler sviare, in questo modo, l’attenzione dal contenuto delle mail.La Clinton ha citato “notizie credibili”. Facendo riferimento, probabilmente, alle rivelazioni che di fonti di intelligence e del Congresso, pubblicate dal Washington Post, su una presunta “operazione russa sotto copertura” mirata a “diffondere sfiducia e malcontento nella società Usa in vista delle elezioni presidenziali di novembre, così da influenzarne il risultato”.nuova stripIl quotidiano, secondo cui la Clinton sarebbe invece in vantaggio sull’avversario Trump nel conteggio dei delgati, parla addirittura di un vero e proprio “complotto ai danni del processo democratico statunitense”. Sventarlo sarebbe diventata la priorità delle diverse agenzie di intelligence Usa. Per questo, scrive il Washington Post, sulla questione ci sarebbe un’inchiesta in corso, coordinata dal direttore dell’intelligence statunitense, James Clapper, in cui sono impegnate Fbi, Cia, Nsa e Dipartimento per la sicurezza nazionale.Per approfondire: Perché la Clinton odia PutinSecondo gli americani, infatti, i russi utilizzerebbero strumenti informatici non solo per influenzare le elezioni, ma per “alimentare la propaganda contro le politiche degli Stati Uniti per la costruzione della democrazia nel mondo”, e per creare “caos e sfiducia” all’interno della società americana. Anche se, ammettono gli 007 di Washington, “”non esiste alcuna prova definitiva” che confermi l’esistenza di uno scenario simile.Il Cremlino, finora, ha sempre respinto questo tipo di accuse, che il portavoce di Putin, Dmitrj Peskov, non aveva esitato a bollare come “assurde”. Ma c’è da scommettere che questa non sarà l’ultima volta che la candidata democratica tirerà fuori la carta del “complotto russo”, prima della chiusura della campagna per le presidenziali. Soprattutto dopo le dichiarazioni del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, che in un’intervista a Foxnews ha annunciato la prossima pubblicazione di nuovi documenti, che getteranno “una luce inaspettata sulla campagna di Hillary Clinton”. Documenti che verranno resi pubblici nel mese di ottobre, e che potrebbero essere, quindi, la “October surprise” di Assange per Hillary.

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