L’America Latina è alle prese, come altre parti del mondo, con la pandemia di Covid-19 e la diffusione del coronavirus in questa regione potrebbe alterare i consolidati equilibri politici ed economici locali. Il morbo è ormai presente in tutti gli Stati di quest’area del mondo ed ha colpito in particolar modo il Brasile, con 1209 casi ma anche il Cile, con 632 contagi, l’Ecuador, dove i casi sarebbero 532 ed Argentina e Messico, entrambi con più di 200 casi. I sistemi sanitari di molte nazioni dell’America Latina non sono probabilmente in grado di reggere l’impatto di una pandemia di queste dimensioni e c’è dunque il rischio che alcuni Stati possano collassare sotto il peso del morbo. Il Venezuela, afflitto da anni da una grave crisi economia ed umanitaria, non sembra ad esempio in grado di gestire un’emergenza sanitaria di vaste dimensioni.
Caos ed instabilità
Una cattiva gestione della pandemia di Covid-19 potrebbe portare alla caduta di alcune amministrazioni della regione: tra queste spicca, oltre al Venezuela, il Brasile di Jair Bolsonaro. Il Capo di Stato ha sminuito, in più occasioni, la gravità della situazione e non ha spinto per l’adozione di misure restrittive per contenere l’espansione del coronavirus. Il presidente ha criticato l’iniziativa, presa da alcuni alti funzionari statali, di elaborare una strategia per affrontare l’emergenza sanitaria ed ha dato del “pazzo” al governatore di San Paolo, lo Stato federale più popoloso del Brasile, per aver deciso di adottare stringenti misure di quarantena. Le ricadute dell’atteggiamento di Bolsonaro potrebbero essere catastrofiche: un’epidemia incontrollata di Covid-19 piomberebbe come una scure sulle prospettive di crescita del Brasile, la cui economia è cresciuta di appena l’1,1 per cento nel 2019 e che stenta a riprendersi dopo anni di crisi. La classe politica brasiliana, invece, potrebbe rivoltarsi contro il presidente assumendo la gestione della crisi.
La virulenza della pandemia di coronavirus potrebbe destabilizzare anche l’Argentina, il cui apparato produttivo versa in condizioni particolarmente critiche e che, già negli ultimi mesi, ha rischiato il default. L’amministrazione peronista di Alberto Fernandez ha optato per l’adozione di una quarantena generalizzata in tutto il Paese ed ha annunciato il varo di una serie di misure per proteggere l’economia: dagli sgravi fiscali ad oltre un miliardo e mezzo di dollari da investire nel settore dei lavori pubblici. Le contromisure di Buenos Aires potrebbero, però, non bastare: l’effetto recessivo determinato dalla diffusione del virus aggraverà, con tutta probabilità, le già fragili condizioni dell’economia argentina ed inciderà sul tasso di disoccupazione e su quello di povertà.
Le conseguenze politiche
La pandemia di Covid-19 è destinata ad impattare sul processo di transizione politica in Cile. Il Paese, reduce da mesi di violente proteste, si stava avviando, seppur in un clima teso, verso una consultazione referendaria che avrebbe dovuto dar vita alla stesura di una nuova Costituzione. L’emergenza sanitaria impedirà, con tutta probabilità, che questo processo di riforme vada avanti contribuendo, però, a far crescere le tensioni sociali e politiche a Santiago. L’amministrazione del presidente Sebastian Pinera dovrà cercare di gestire la situazione tutelando il diritto alla salute ma non dimenticando le richieste dei manifestanti.
La Bolivia ha invece annunciato il rinvio delle elezioni generali previste per inizio maggio ed anche qui il processo di transizione politica sembra destinato a subire una battuta d’arresto. L’amministrazione conservatrice ad interim guidata da Jeanine Anez, insediatasi dopo la cacciata dell’ex Capo di Stato Evo Morales, resterà in carica ancora per diverso tempo e questo sviluppo potrebbe provocare un grave aumento delle tensioni nel Paese andino. Le opposizioni hanno accusato la destra di aver eseguito un colpo di Stato e queste consultazioni erano di vitale importanza per sbloccare la complessa matassa politica che si era venuta a creare.