Oltre l’87% migranti sbarcati in meno rispetto al 2017 e -92,34% in confronto al 2016: il dati pubblicato sul sito del Viminale dimostrano come la stretta del ministro dell’Interno Matteo Salvini sull’immigrazione abbia fatto drasticamente calare il numero dei migranti sbarcati in Italia, che ora guardano altrove e a Paesi come Marocco e Spagna. Ad oggi, 12 novembre, i profughi arrivati sulle nostre coste sono 22.519 rispetto ai 119.369 del 2017 e ai 181.436 del 2016 (fonte Dipartimento della Pubblica sicurezza); 3.368 i minori stranieri non accompagnati sbarcati, in netto calo se confrontato ai 25.846 del 2017 e ai 15.779 dello scorso anno. 12.625 i migranti ad oggi arrivati nel nostro Paese attraverso la rotta libica.

In ottobre sono state 8.925 le richiede di asilo esaminate dal Viminale, di cui ben 6.635 (il 75%) quelle respinte e soltanto il 25% quelle accolte che si dividono a loro volta in rifugiati (8%), sussidiaria (5%) e umanitaria (12%). Questi, sostiene il ministro dell’Interno Matteo Salvini, “sono gli ultimi dati sugli sbarchi, ormai siamo a -92.000. Mentre gli altri parlano, noi facciamo!”.





La situazione, insomma, è drasticamente cambiata in meglio per il nostro Paese dopo che, nel 2017, come rileva la Bbc, ha ricevuto il 67% degli arrivi di migranti dell’Ue. E se gli sbarchi in Italia sono crollati per effetto degli accordi presi con Tripoli e del pugno duro usato dal Viminale sulle Ong, è altrettanto chiaro che la pressione si è spostata altrove, dal Marocco verso laSpagna soprattutto, mentre il numero dei migranti giunti in Europa nel 2018 ha superato quota 100 mila.

La rotta si sposta verso la Spagna e la Grecia

Da gennaio a settembre, scrive sempre la Bbc, la Spagna ha ricevuto il maggior numero di migranti e rifugiati – 53.949 – perlopiù via mare e via terra attraverso Ceuta e Melilla, le due enclave spagnole in Nord Africa.

L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) afferma che le rotte utilizzate dai trafficanti di esseri umani sono in costante cambiamento e dipendono da una serie di fattori, ma il calo dei numeri che riguarda l’Italia è attribuito principalmente alla stretta cooperazione con la guardia costiera libica. Oltre alla Spagna, sono 28.122 i migranti sbarcati in Grecia e 1.182 quelli giunti a Malta. Sempre secondo l’Unhcr, l’11% dei profughi arriva dalla Guinea, il 10% dalla Siria, il 9% dal Marocco, l’8.8% dal Mail. 

La rotta terrestre verso l’Europa passa dal Marocco

Il Marocco, Paese che molti cittadini di stati africani possono visitare senza visto, è diventato un importante punto di accesso per i migranti subsahariani in Europa. 50mila quelli arrivati in Spagna dalle coste nordafricane da gennaio – numero che è quadruplicato rispetto allo scorso anno. Il Marocco si è trovato sotto crescente pressione dai suoi partner europei, in particolare proprio da Madrid, al fine di arginare il numero di migranti che attraversano le enclave spagnole nell’Africa settentrionale o attraversano il Mediterraneo. I trafficanti scortano i migranti con i pick-up dall’Africa subsahariana fino al Marocco, partendo da Paesi come Guinea, Costa d’ Avorio, Gambia, Senegal, Mauritania. Altri arrivano direttamente con dei voli all’aeroporto di Casablanca. 

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Recentemente, scrive Bloomberg, l’Unione europea ha stanziato 275 milioni di dollari in aiuti al Marocco proprio per far fronte ai controlli alle frontiere. L’aumento degli arrivi dal Marocco “potrebbe far parte di una strategia marocchina per aumentare la consapevolezza dell’Ue della sua importanza come partner migratorio, con l’obiettivo simile di potenziare l’aumento degli aiuti finanziari”, ha scritto il mese scorso l’analista Chloe Teevan al Consiglio europeo delle relazioni estere.

Le misure del governo marocchino

Per porre un freno all’immigrazione illegale, il governo marocchino, che ha respinto l’idea dell’Ue di istituire degli hotspost per i migranti sul proprio territorio, ha imposto ai viaggiatori africani che arrivano nel Paese di compilare un modulo online almeno 96 ore prima del loro viaggio per avere l’autorizzazione. La procedura si applica a una serie di Paesi africani i cui cittadini possono attualmente entrare in Marocco senza bisogno del visto, ad eccezione dell’Algeria e della Tunisia.  Il nuovo regolamento è entrato in vigore nelle scorse ore per i cittadini di Congo, Guinea e Mali, secondo un documento della compagnia aerea marocchina Ram e riportato dalla Reuters. Difficile prevedere se sarà una misura sufficiente per contenere l’esodo verso l’Europa e la Spagna. 

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