Ultimamente la Gran Bretagna è talmente ossessionata da vedere la propaganda russa e il presidente Vladimir Putin un po’ ovunque, da percepirla anche nei cartoni animati. A finire nel mirino di Londra è una serie animata amatissima anche in Italia, Masha e Orso, prodotta e realizzata in Russia a partire dal 2009 e ispirata a personaggi del folklore russo. Un cartone animato che, negli anni, ha riscosso un successo formidabile grazie ai 4,2 milioni di iscritti al canale YouTube.

Secondo i critici, la serie, prodotto a Mosca, fa parte della strategia di soft power della Federazione Russa. Come riporta il Times, il professor Anthony Glees, dell’Università di Buckingham, un esperto di intelligence, ha dichiarato: “Masha è esuberante, anche piuttosto pestifera e sfortunata. Non è inverosimile vederla come una piccola Putin”. L’autore del pezzo sul Times, Mark Bridge, ritiene infatti che Masha e Orso sia un formidabile strumento di propaganda del Cremlino.

L’accusa partita dalla Finlandia e dai Pesi baltici: “Propaganda di Putin”

L’accusa di far parte di una più ampia strategia di propaganda russa era partita l’anno scorso dal quotidiano finlandese Helsingin Sanomat, che riportava le dichiarazioni di Priit Hobemagi, docente presso la Communication School dell’Università di Tallinn, il quale sosteneva che l’orso nella serie animata simboleggiava la Russia ed era stato pensato per rimpiazzare l’immagine negativa del Paese con un personaggio positivo per i bambini. Hobemagi sostiene che la serie rappresenti una campagna di influenza russa pericolosa per la sicurezza nazionale estone.

Critiche sono arrivate anche da un altro paese baltico, la Lituania, per via dell’episodio nel quale Masha indossa un berretto da guardia di frontiera sovietica e pattuglia il giardino dell’orso, inseguendo una lepre che cerca di rubare le carote. Secondo i lituani, questo simboleggerebbe la difesa della Russia e dei suoi confini.

L’ambascia russa a Londra: “Accuse ridicole”

L’ambasciata russa a Londra ha risposto all’articolo del Times con il sarcasmo, invitando su twitter il Regno Unito a elaborare un “progetto molto costoso” per proteggersi dall’impatto della propaganda della serie. “Una questione importante sollevata da @thetimes oggi: come può il Regno Unito trovare riparo da “Masha e Orso”? Avviare un Centro di eccellenza Anti-Cartoon da qualche parte nel Baltico? Inserire tutti i fumettisti sulla lista di sanzioni Ue? Chiaramente un decisivo – e molto costoso – approccio è necessario!” ha commentato l’ambasciata. 

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L’esperto di Russia Mark Galeotti ha ridicolizzato la tesi del Times, sostenendo che si tratta della solita “russofobia”, che qui supera ogni limite. Inverosimile la tesi che Masha possa rappresentare il presidente russo Vladimir Putin: “Perché mai il Cremlino vorrebbe che Putin venisse percepito come una bambina che piange quando non ottiene ciò che vuole e fa vestire il suo maiale come un bambino?” – ha osservato sul suo sito web l’esperto. In effetti, occorre un serio sforzo di fantasia per immaginare lo “zar” Vladimir Putin nei panni di una bambina come Masha, ma la “russofobia” è riuscita a superare anche questo limite.