Si avvicina il termine del mandato di Angela Merkel come Cancelliera della Germania, e saranno molti, tra giornalisti e storici, ad affrettarsi a scrivere della sua eredità. Sul magazine Politico, Matthew Karnitsching ha recentemente firmato un articolo su come Donald Trump non sia imputabile, in maniera esclusiva, della fine della liaison fra Germania e Usa. Lo stesso vale per l’attuale Cancelliera. Quando la Merkel fu eletta, nel 2005, fu lei a rivitalizzare l’alleanza fra il proprio paese e gli Stati Uniti.

Prima della vittoria del 2005, i rapporti fra George W. Bush e il predecessore della Merkel, Gerhard Schröder, avevano raggiunto i minimi storici nel 2003, durante la Guerra in Iraq. Nel film W, del regista Oliver Stone, Bush critica Schröder, che aveva appoggiato il conflitto solo per poi venire meno alla parola data all’allora presidente degli Stati Uniti nel corso delle elezioni federali tedesche del 2002. Karnitsching ha sostenuto che fu l’opposizione della Germania alla Guerra in Iraq ad aprire una ferita, mai completamente sanata, fra i due Paesi. Non solo, ma il predecessore della Merkel si trovò a cozzare con gli Usa anche sulla questione del carcere di Guantanamo.

Tuttavia, le circostanze mutarono con l’elezione di Angela Merkel. Sebbene nel 2008 si trovò in disaccordo con Bush sull’ingresso del Kosovo nella Nato, Bush stesso ha in seguito descritto la Cancelliera, all’interno del proprio libro di memorie intitolato Decision Points, come uno dei suoi “migliori alleati”. E l’anno scorso la Cancelliera ha persino presenziato al funerale di George H. W. Bush, che aveva conosciuto in occasione del viaggio ufficiale di Bush Senior a Berlino nel 2009, per commemorare i vent’anni dalla caduta del Muro.

Quando nel 2009 a Bush era succeduto Barack Obama, l’alleanza fra Germania e Usa si era ulteriormente rafforzata. Reuters ha pubblicato una serie di fotografie che immortalano il perdurare degli ottimi rapporti fra la cancelliera e l’ex presidente. Qualche mese fa, quando Obama si è recato in visita a Colonia e a Berlino per discutere di relazioni transatlantiche, Merkel l’ha accolto con un abbraccio.

Durante il suo ultimo tour internazionale, nel novembre 2016, Obama ha descritto la Cancelliera come uno dei suoi ‘partner preferiti’ nel contesto della propria presidenza

A seguito dell’elezione di Trump, la collaborazione fra Berlino e Washington ha preso una nuova piega. Durante l’assemblea generale dell’Onu della settimana scorsa, la Cancelliera e il presidente hanno dato l’impressione di evitarsi reciprocamente. Dal principio della sua presidenza, Trump ha insistito sull’obbligo per la Germania di aderire agli obiettivi di spesa per la difesa delineati dalla Nato, e la favorita a prendere il posto della Merkel, il ministro della Difesa Annegret Kramp-Karrenbauer, non potrà sfuggire a una minuziosa analisi del suo operato, in quanto responsabile in materia di difesa da quando ha assunto l’incarico, lo scorso Luglio.

Secondo quanto scrive Politico, Berlino è terrorizzata dalla possibilità che si guastino i legami con il suo partner commerciale più importante, tanto che il ministero degli Esteri tedesco sta sponsorizzando un’iniziativa speciale, che porta il nome di “Wunderbar Together”, articolata in una serie di eventi che si terranno negli Stati Uniti nel corso di un anno, allo scopo di rammentare agli americani la reciproca simpatia. L’emittente nazionale tedesca Deutsche Welle ha appurato che i cittadini tedeschi prestatisi al sondaggio affermano di detestare Trump, mentre la maggior parte degli americani intervistati da Fact Tank ha espresso valutazioni perlopiù positive sulla Germania.

Visto l’impegno riversato dal governo di Trump nell’impedire ai rifugiati l’ingresso in territorio americano, la Merkel è considerata da alcuni membri della Casa Bianca come la perfida figura che ha aperto le porte dell’Europa a “maree di immigrati”. Washington e Berlino hanno visioni opposte sul commercio, l’Iran, il cambiamento climatico e il budget per la difesa. Inoltre, considerando che l’attuale presidente americano sostiene con entusiasmo la Brexit, diversamente dalla sua controparte tedesca, le profferte del primo riguardo ad accordi commerciali fra Regno Unito e Usa hanno contribuito a incrinare ulteriormente i rapporti.

Sia l’amministrazione di Bush che quella di Obama avevano già esortato la Germania ad aumentare il tetto di spese per la difesa, ma gli sforzi di Trump hanno catturato, in un certo qual modo, l’attenzione di Berlino. Non è stata opposta alcuna resistenza alle recenti allusioni di alcuni funzionari americani all’eventualità che Washington trasferisca le proprie truppe dalle basi tedesche al territorio polacco. Potrebbe forse servire, si è scherzato, a deviare altrove l’attenzione di Trump. Strategicamente, avrebbe senso per gli Stati Uniti ricollocare parte delle proprie forze militari a una distanza ravvicinata dal confine con la Russia, ma con il perpetuo incombere della minaccia di Putin sull’orizzonte tedesco la Germania continua ad aver bisogno di protezione.

Al momento, la relazione fra Germania e Usa ha tragicamente toccato il fondo, ma la colpa non è esclusivamente né di Trump né della Merkel. La Germania si rifiuta da anni di incrementare le spese per la difesa e Berlino non ha fatto alcuno sforzo per andare incontro alle richieste di Washington. Le divergenze nella linea politica della Cancelliera rispetto a quella del presidente erano inevitabili, considerata l’enorme distanza che li separa su molte delle tematiche su cui vertono i sondaggi. Ma è stata la Guerra in Iraq a far deteriorare il rapporto di collaborazione fra i due paesi, e la Merkel può sostenere a buon diritto di avergli dato nuovo vigore – seppure per poco tempo – fra il 2005 e il 2016. Mentre aumenta la portata di Cina e Russia, il mondo ha bisogno che l’alleanza Usa-Germania si mantenga salda, soprattutto in virtù della posizione di spicco di entrambi all’interno della Nato.

Traduzione a cura di Maria Luisa Grasso

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