Il 10 ottobre è un giorno qualunque per tutti i Paesi al mondo ad esclusione della Corea del Nord. Ogni 10 ottobre, dal 1945 in poi, oltre il 38esimo parallelo si festeggia il Giorno della fondazione del Partito, una festa nazionale annuale celebrata in pompa magna per ricordare la fondazione del Partito dei Lavoratori di Corea, avvenuta nel 1945.

Si tratta di uno dei quattro eventi più importanti presenti nell’affollatissimo calendario nordcoreano, assieme al Giorno del Sole (il compleanno di Kim Il Sung, nonno dell’attuale presidente Kim Jong Un), il Giorno della Stella brillante (compleanno di Kim Jong Il, padre di Kim) e il Giorno della fondazione della Repubblica. Al di là dell’aspetto storico e della ricorrenza in sé, la celebrazione del 75esimo anniversario della fondazione del citato partito assume una certa rilevanza dal punto di vista militare e geopolitico.

Già, perché solitamente, il 10 ottobre, si tengono, oltre alle varie esibizioni artistiche, discorsi politici e soprattutto parate militari. E, secondo l’intelligence sudcoreana, questa volta la parata militare potrebbe essere particolarmente degna di attenzione.

Le armi strategiche di Pyongyang

Stando alle Forze armate della Corea del Sud, che hanno hanno fatto riferimento ad alcune immagini satellitari, durante le celebrazioni del partito la Corea del Nord potrebbe scoprire le sue carte e svelare al mondo nuove armi strategiche. Sono tanti i punti interrogativi destinati a restar tali, almeno fino a domani. Gli analisti hanno tuttavia messo sul tavolo alcune ipotesi in merito agli ipotetici jolly militari di Kim Jong Un.

Considerando gli ultimi annunci effettuati dal leader nordcoreano, è possibile che la parata possa svelare al mondo un missile balistico intercontinentale di nuova generazione (un Hawsong-15?) e un vettore con capacità nucleare lanciabile da un sottomarino. Associated Press ha parlato anche di un missile con testate multiple o di un sofisticato lanciamissili.

Il governo sudcoreano ritiene che Pyongyang voglia approfittare dell’evento per stringere i muscoli. Detto altrimenti, i nordcoreani avrebbero due obiettivi. Primo: informare indirettamente gli Stati Uniti (e non solo loro) sulle nuove capacità militari raggiunte. Secondo: rafforzare l’unità interna in un momento di particole crisi, tra la pandemia di Covid (è giallo sui contagi interni) e le inondazioni che hanno colpito il Paese.

Le indiscrezioni di Seul

Il ministro sudcoreano della Difesa, Suh Wook, ha dichiarato che la Corea del Nord dovrebbe svelare “armi strategiche” non meglio specificate. Lo stesso ministro ha quindi sottolineato come Pyongyang abbia continuato (e stia tutt’ora continuando) a sviluppare le proprie capacità missilistiche. Non solo: nel giorno dei festeggiamenti il governo nordcoreano potrebbe perfino effettuare un test. A Seul gira la voce di un nuovissimo poligono militare costruito dal Nord in un’isoletta situata nel Mar Orientale; lo stesso poligono che potrebbe essere il bersaglio dell’eventuale esercitazione missilistica.

Ricordiamo che, dopo gli incontri avvenuti tra Kim e Donald Trump, la Corea del Nord non ha più compiuto esperimenti nucleari e limitato i test missilistici. Ma cosa ha intenzione di fare Pyongyang? Difficile dirlo con certezza. Certo è che mostrare nuove armi potrebbe essere il biglietto da visita preparato da Kim per chiedere agli Stati Uniti di riavviare i colloqui sul programma nucleare. A meno che Washington, irritata per la sfrontatezza dei nordcoreani, non decida di passare allo scontro totale. Anche perché un eventuale missile balistico intercontinentale potrebbe raggiungere il territorio americano, e il messaggio lanciato da Pyongyang potrebbe essere equivocato. Ma queste, come detto, sono soltanto ipotesi.

In attesa di conoscere l’esito delle imminenti elezioni americane, restano da aggiungere due particolari. Pochi giorni fa, il 5 ottobre, sono stati promossi due funzionari d’élite nordcoreani. Il capo di Stato maggiore Pak Jong Chon e il vicepresidente del Comitato centrale, Ri Pyong Chol, sono entrambi diventati marescialli dell’Esercito Popolare Coreano. In merito alla parata, ha infine sottolineato NkNews, il Ministero degli Esteri nordcoreano ha emesso un chiaro comunicato: i diplomatici stranieri di Pyongyang e le organizzazioni internazionali presenti nel Paese non possono in alcun modo partecipare all’evento né scattare fotografie della sfilata militare. La festa, dunque, sarà completamente isolata e senza stranieri.

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