Il sovranismo come unico freno all’immigrazione sfrenata. Pure in Germania, nella sassone Gorlitz, la pensano così. Alternative fur Deutschland, rispetto agli altri partiti sovranisti del Vecchio continente, si differenzia per la visione laica della cosa pubblica e per l’approccio liberista in economia, ma sulla gestione dei fenomeni migratori lo spartito è unico e condiviso con gli alleati europei: sbarrare la strada all’accoglienza indiscriminata.
Dietro la rivolta elettorale del ceto medio – questa è ormai una situazione cristallizzata – c’è anche la paura per la messa in discussione della propria identità territoriale. I circa 50 mila cittadini di Gorlitz sono chiamati in causa più degli altri: abitano in una zona di confine. E le frontiere, di questi tempi, sono tornate d’attualità. A raccontare, mediante un vero e proprio viaggio giornalistico, qual è la situazione sociale e quali sono le rivendicazioni di chi risiede nell’alta Sassonia, è stata La Stampa. Da qui al 26 maggio – ne siamo sicuri – sarà possibile elencare una serie di “casi Gorlitz”. Perché le costanti politologiche, dal referendum per la Brexit del Regno unito in poi, sono state sempre le stesse.
In questa cittadina tedesca è facile rintracciare il paradigma dell’ascesa elettorale di Alternative fur Deutschland: a Gorlitz, il partito guidato da Alice Weidel, ha sfondato il muro del 30%. La fonte citata sottolinea la gravità delle statistiche economiche: il consenso sovranista va di pari passo con la diminuzione del reddito pro capite. L’economia, oggi come oggi, si è sovrapposta alla politica, dettando tempi e priorità. A Gorlitz votano pure buttando un occhio al portafoglio. Difficile, essendo la “città più povera della Germania”, che possa essere altrimenti.
Emblematico è pure il fatto che, anche in questo caso, ci si trovi dinanzi a una di quelle periferie,che stanno facendo la fortuna dei populisti. Questa è un’altra caratteristica uniforme di questi tempi: i maggiori successi elettorali dei partiti sovranisti arrivano dalle estremità delle mappe geografiche. Sullo sfondo c’è il tema dell’abbandono da parte di uno Stato centralizzato, che non sembra più in grado di garantire per tutti in egual modo.
A rilevare, in questo specifico caso, è pure la prossimità con la Polonia guidata da Diritto e Giustizia e con la Russia di Vladimir Putin. Quasi come se da quelle parti preferissero ancora il modello orientale a quello occidentale. Sopravvivere agli scossoni e alle distorsioni della modernità – pensano tanti elettori – , votando Alternative fur Deutschland. Vale per Gorlitz in Germania e per buona parte delle periferie europee.