Ottimisti, longevi e sempre in crescita. Con disuguaglianze sociali profonde, certo. Ma  anche con enormi aspettative economiche per il futuro. È la Cina del 2018. Che, nel giro di pochi anni, ha registrato una crescita così veloce da assicurare condizioni di vita migliori a migliaia di cittadini, nati e cresciuti nel sempre più imponente colosso mondiale.

A mettere in luce i numeri nuovi, un’inchiesta del New York Times. Che si apre con un interrogativo. A un ipotetico interlocutore, infatti, viene chiesto di scommettere sul futuro di un diciottenne, a scelta tra un ragazzo americano e uno cinese. Entrambi economicamente svantaggiati e con scarse probabilità di scalare le vette sociali. Anni fa, la risposta sarebbe stata semplice. Chiunque avrebbe scelto l’opzione statunitense. Perché “il sogno americano” rappresentava (e per molti rappresenta ancora) la chiave di ingresso in grado di aprire le porte a tutti quelli disposti a lavorare duramente pur di migliorare le proprie condizioni di vita. Eppure, come ha registrato il quotidiano, la risposta di oggi potrebbe essere completamente diversa. 

Un Paese più ottimista degli altri

La Cina è, infatti, in primo luogo, un Paese fiducioso, anche se ancora molto più povero rispetto agli Stati Uniti. In uno stato dove le complessità che riguardano la politica sono ancora tante e ingombranti, la popolazione risulta essere comunque tra le più ottimiste del mondo. Elemento questo, che rappresenta un importante indicatore economico. E, secondo le indagini condotte tra l’opinione pubblica, i cinesi staccherebbero anche americani ed europei, in termini di speranza. 

Aspettative di vita diverse

A cambiare le cose, un’espansione economica senza precedenti nella storia contemporanea. Perché ad aumentare drasticamente, in Cina, non sono soltanto i redditi all’interno delle famiglie. Ma anche le aspettative di vita. Secondo i calcoli, si prevede che nel Paese asiatico gli uomini nati nel 2013 vivranno più di sette anni in più rispetto a quelli nati nel 1990. E ci si aspetta che le donne vivano quasi 10 anni in più. Ma la crescita non riguarda soltanto le previsioni di longevità. I giovani, specialmente quelli della classe media cinese (che si sta espandendo), tendono ad aspettarsi di più dalla vita. E, probabilmente, tendono a sognare più in grande. Perché se lo possono permettere. 

Ma non ci sono garanzie

Se fino a qualche anno fa la Cina agglomerava gran parte dei poveri di tutto il mondo (soprattutto nelle campagne), ora, invece, costituisce gran parte della classe media mondiale. Che compra e viaggia. Anche esistono rischi ed eccezioni. E, soprattutto, nessuna garanzia che l’ascesa “dell’impero” continui in maniera indiscriminata. A complicare l’impennata, per esempio, potrebbe essere una recessione economica prolungata. Che potrebbe infliggere danni molto seri a un’economia così in espansione. I pericoli, infatti, sono tanti. E tra questi c’è anche un arresto dell’innovazione. O la questione demografica, che il quotidiano americano definisce “una bomba a orologeria”. Ma a questo sembrerebbe aver pensato il governo, in una certa misura. Con quella che viene definita “ingegneria sociale, che consiste, per esempio, nel limitare dove vivono le persone e quanti figli hanno. 

Il divario tra ricchezza e povertà

La disparità tra i ceti più abbienti e quelli più poveri è ancora forte. E la differenza è molto simile alla forbice che si registra in America. Con la diversità che i cinesi poveri sono molto più poveri degli omologhi statunitensi. Secondo la Banca Mondiale, nei confini della potenza asiatica sarebbero 500 milioni le persone che vivono con meno di 5,50 dollari al giorno, circa il 40% dell’intera popolazione. Tuttavia, attualmente, la produzione economica pro-capite cinese è di 12.000 dollari, rispetto ai 3.500 dollari del decennio scorso. 

Il sogno cinese nelle storie delle persone

La scalata sociale, a Pechino, oggi però è più semplice. Ed è possibile, quindi, che il figlio di un contadino arrivi ai vertici della finanza, guadagnando quasi 80mila dollari all’anno. O che una donna di mezza età, cresciuta nelle aree rurali del Paese, possa permettersi il college per la figlia nella capitale. Grazie a una borsa di studio che le ha permesso di frequentare l’università. Sono in tanti, oggi, i cinesi che credono che chiunque ce la possa fare. Anche i più poveri, un tempo messi all’angolo, che sempre di più possono competere con i ricchi. 

Dacci ancora un minuto del tuo tempo!

Se l’articolo che hai appena letto ti è piaciuto, domandati: se non l’avessi letto qui, avrei potuto leggerlo altrove? Se non ci fosse InsideOver, quante guerre dimenticate dai media rimarrebbero tali? Quante riflessioni sul mondo che ti circonda non potresti fare? Lavoriamo tutti i giorni per fornirti reportage e approfondimenti di qualità in maniera totalmente gratuita. Ma il tipo di giornalismo che facciamo è tutt’altro che “a buon mercato”. Se pensi che valga la pena di incoraggiarci e sostenerci, fallo ora.