Kim Jong Un è riapparso in pubblico dopo un mese di assenza dalla luce dei riflettori pubblici. Sembra un déjà vu, eppure è successo di nuovo. Il presidentissimo della Corea del Nord scompare dai radar. Nessuno, neppure i media nordcoreani, sempre abituati a riferire le attività del Grande Leader, menzionano Kim. Complice il sostanziale isolamento di Pyongyang, e l’impossibilità di confermare o smentire voci in merito allo stato di salute del Capo di Stato asiatico, i media internazionali iniziano a mettere in circolazione strane indiscrezioni. Kim è sparito perché è in fin di vita, è morto, è stato disarcionato dallo scranno più alto del Paese e altre mille ipotesi del genere. Poi, quando pochi se lo aspettano, il sorridente volto del presidente più misterioso del mondo riappare in mondovisione, fotografato dalla Kcna, l’agenzia di stampa nordcoreana.

Vanno così in frantumi mille film fantapolitici sul futuro della Corea del Nord, sui possibili successori di Kim e sul destino dell’intera nazione situata al di sopra del 38esimo parallelo. Un anno fa è andato in scena il copione che abbiamo appena sintetizzato. Alla fine, almeno in via ufficiale, in quella circostanza non sarebbe successo niente di strano. Nonostante l’ombra del Covid, la possibile salita al potere della sorella di Kim, Kim Yo Jong, tutti i misteri sono evaporati come neve al sole.

Cosa succede in Corea del Nordcoreana

A distanza di un anno dai fatti narrati, ecco ripetersi la stessa scena. Dopo una trentina di giorni Kim è riapparso in pubblico. La sua ultima apparizione era datata 6 maggio. La Kcna ha pubblicato una foto di una riunione del Politburo, il massimo ufficio politico del Partito locale, nella quale il leader stava coordinando un incontro sulle strategie per rilanciare l’economia nazionale. Stando all’organo di stampa statale, Kim ha passato in rassegna “l’applicazione di altri obiettivi politici in differenti settori”, mentre una riunione del Comitato centrale del Partito dei Lavoratori di Corea sarebbe prevista “nei primi giorni di giugno”.

Più che interrogarsi sulle misteriose assenze di Kim sarebbe utile chiedersi che cosa sta accadendo in Corea del Nord, tanto dal punto di vista geopolitico che economico. Gli alti funzionari della Corea del Sud sono quasi convinti che Pyongyang riprenderà presto il dialogo con Seul. Il motivo è semplice: cercare di capire le future mosse di Joe Biden “utilizzando” il presidente sudcoreano Moon Jae In come cartina al tornasole. Ricordiamo che un mese fa è andato in scena un incontro piuttosto importante tra Biden e Moon, e che la questione coreana continua a interessare Washington da vicino.

È quindi probabile che Kim Yo Jong possa rilasciare una dichiarazione “affermando l’intenzione del Nord di tornare al dialogo”: Non solo: Kim e Moon potrebbero pure incontrarsi di nuovo lungo il confine coreano, proprio come nel 2018. Ma perché la Corea del Nord vorrebbe e dovrebbe riallacciare i rapporti con i sudcoreani? Come detto, per evitare di farsi cogliere impreparati da un’eventuale mossa anticipata degli Usa. Kim vuole dettare agli altri la propria agenda. Non viceversa.

Il comportamento di Kim

Arriviamo adesso al secondo punto. L’economia della Corea del Nord ha attraversato un anno nerissimo, complice la pandemia di Covid e l’emergenza sanitaria globale. A quanto pare il virus non sarebbe riuscito ad attraversare gli insuperabili confini nazionali, ma avrebbe comunque costretto il Paese a chiudersi a riccio, eliminando ogni contatto con l’esterno. A farne le spese, nei mesi scorsi, anche il canale commerciale con la Cina (da poco riaperto).

Dicevamo di Kim: il leader è riapparso dopo un mese. Secondo quanto riferito dal sito Nk News, l’ultima assenza del Grande Leader potrebbe far parte dei piani del presidente per evitare di essere contagiato dal Covid. Kim si sarebbe occupato delle questioni statali in una delle sue residenze, al riparto da ogni possibile rischio sanitario. Questa volta appare altamente improbabile che l’uscita di scena del presidentissimo possa essere giustificata da un qualche problema di salute o a un qualche eventuale colpo di stato interno (ipotesi ancora più remota).

Kim Jong Un avrebbe tuttavia nominato un suo vice cambiando le regole finora in vigore nel Paese. Secondo la Cnn, due degli uomini più potenti del governo nordcoreano potrebbero ricoprire l’incarico di vice: Yong Won (come avevamo anticipato) oppure Kim Tok Hun. Casualità: anche un anno fa, quando Kim sparì per la prima volta, si fece largo una nuova figura politica. In quel caso si trattava della sorella Kim Yo Jong.

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