Politica /

Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, ha assistito ad un test di una nuova e misteriosa “arma tattica ultramoderna” nella giornata di venerdì presso l’Accademia della Scienza e Difesa Nazionale di Pyongyang.

L’Accademia è l’ente responsabile del programma missilistico e navale nordcoreano ma a quanto risulta dalle prime, frammentarie informazioni trapelate, il test di questa nuova “arma ultramoderna” non avrebbe riguardato alcun sistema missilistico o avrebbe avuto a che fare con il programma nucleare del Paese a nord del 38esimo parallelo.





Come detto  dalla Korean Central Broadcasting Station, la radio di Stato nordcoreana, e riportato da Military Times, l’arma rappresenta “lo stato dell’arte dei ritrovati bellici che è stato sviluppato a lungo sotto la leadership del nostro dinamico partito ed è rivolta alla completa salvaguardia del nostro territorio e migliorerà significativamente la capacità bellica del nostro esercito del popolo”. 

Cosa sappiamo della nuova arma?

Molto semplicemente non sappiamo nulla. Non esistono immagini né, ovviamente descrizioni di sorta. I media di Stato di Pyongyang hanno solamente pubblicato una foto di Kim Jong-un presso l’Accademia circondato da militari e ricercatori, e molto probabilmente la rivoluzionaria “arma tattica ultramoderna” non la vedremo mai perché c’è il forte sospetto che non esista.

Del resto il fatto che non siano state mostrate immagini è indicativo: la propaganda della Corea del Nord ha sempre dato enfasi all’aspetto visivo, anche in caso di test missilistici poi rivelatisi un fallimento. Sono ben note le immagini divulgate di Kim Jong-un che fa visita a poligoni missilistici o a strutture militari dove venivano mostrati modelli di missili o addirittura veicoli di lancio (Tel) dotati degli ultimi vettori.

Questa volta, invece, i media si sono limitati a riportare la particolare “felicità” che Kim Jong-un ha rivolto a ricercatori e scienziati per l’esito positivo del test, il primo a cui presenzia dal lancio del missile Hwasong-15 del novembre dello scorso anno. 

Perché questa scelta della Corea del Nord?

Proviamo a mettere insieme i puntini guardando agli eventi delle ultime settimane e tenendo presente la particolare situazione interna della Corea del Nord per cercare di dare una chiave di lettura a quanto accaduto.

Cominciamo subito col dire che la mossa di Kim non andrà affatto ad alterare i rapporti con il Sud, che anzi, sono molto migliori rispetto a quelli con gli Stati Uniti che in questo particolare momento sono in una fase di stallo anche al netto del recente rilascio ed espulsione di un cittadino statunitense reo di essere entrato illegalmente nel Paese. Seul e Pyongyang sono lentamente ma costantemente sulla via della pacificazione come forse non si era mai visto prima e a testimoniarlo sono gli accordi per il progressivo smantellamento e smilitarizzazione del confine che li separa oltre alla ripartenza dei programmi di cooperazione commerciale. 

Oltre a Kim Jong-un, a presenziare al test c’erano Choe Ryong-hae, vice presidente del Partito dei Lavoratori, Ri Pyong-chol, un ufficiale anziano del Dipartimento dell’Industria e Munizionamento e il vice direttore del Comitato Centrale Jo Yong-won. Praticamente le massime cariche politiche della Corea del Nord dopo Kim e coloro che forse egli ritiene gli siano più fedeli.

strip_articolo_occhi

Il messaggio di questo test, con solamente la foto di un Kim sorridente attorniato da tecnici e scienziati, è rivolto più all’interno della Corea del Nord che all’esterno: il leader sa che c’è uno zoccolo duro, formato principalmente da militari, che vede di cattivo occhio questa de-escalation voluta dagli Stati Uniti e pertanto il rischio di un putsch non è da sottovalutare, fattore questo che forse sta dietro alla relativamente recente decisione di avvicendare alcuni dei vertici militari.

Anche parte dell’opinione pubblica, dopo anni, decenni di martellante propaganda che ha indicato nel Sud e negli Stati Uniti dei nemici assoluti in senso ontologico, potrebbe non essere contenta della decisione di scendere a patti e di smantellare l’arsenale nucleare e missilistico.

Pertanto un test di una nuova “arma tattica ultramoderna”, che capita proprio ad un anno dall’ultima apparizione di Kim ad un’esercitazione militare, potrebbe con ogni probabilità essere una mossa di propaganda verso la casta militare e verso l’opinione pubblica.

Non è nemmeno da escludere, anche in considerazione del fatto che il test della fantomatica superarma arriva a una settimana dalla decisione americana di rinviare i colloqui tra i due Paesi, che Kim Jong-un abbia voluto allo stesso tempo ricordare a Washington che questo stallo nelle diplomazia non piace al regime, che ha l’urgenza di arrivare ad una soluzione che faccia cessare lo strangolamento provocato dalle sanzioni economiche.

In ogni caso riteniamo che questa mossa del regime non metta in pericolo il processo di pace più di quanto non lo stia facendo il mantenimento in efficienza delle basi missilistiche segrete o la possibile ripresa della raffinazione del minerale di uranio, da noi già ampiamente dibattute in queste ultime settimane.

Dacci ancora un minuto del tuo tempo!

Se l’articolo che hai appena letto ti è piaciuto, domandati: se non l’avessi letto qui, avrei potuto leggerlo altrove? Se non ci fosse InsideOver, quante guerre dimenticate dai media rimarrebbero tali? Quante riflessioni sul mondo che ti circonda non potresti fare? Lavoriamo tutti i giorni per fornirti reportage e approfondimenti di qualità in maniera totalmente gratuita. Ma il tipo di giornalismo che facciamo è tutt’altro che “a buon mercato”. Se pensi che valga la pena di incoraggiarci e sostenerci, fallo ora.