Julian Castro ne è convinto: sarà “l’antidoto” – è questo il termine che ha utilizzato – in grado di liberare gli Stati Uniti da Donald Trump. L’ex ministro alla Casa e allo Sviluppo Urbano dell’amministrazione guidata da Barack Obama, ha dichiarato che prenderà parte alle primarie democratiche. La lista è destinata ad allungarsi.
Mentre scriviamo sono state ufficializzate solo due candidature: quella di Elizabeth Warren e, appunto, quella di Julian Castro, ma si dice che anche la senatrice Kristen Gillibrand stia per fare il suo annuncio. Ventiquattro è il numero di candidati potenziali che circola sul circuito mainstream degli asinelli, ma la lista è soggetta a cambiamenti. Perché – ci si potrebbe domandare – alcuni esponenti avanzano la loro candidatura a distanza di dodici mesi dai caucus inIowa? Perché i pesci piccoli, per così dire, hanno bisogno di più tempo per raccogliere finanziamenti elettorali.
Joe Biden, Bernie Sanders e Hillary Clinton, nel caso decidessero di prendere parte alla contesa, potrebbero prendersela con calma. Cosa che non può permettersi Julian Castro, sul quale conviene presentare qualche ragionamento. L’ex ministro, intanto, è originario del Texas, quindi dello stato di Beto O’Rourke, che è un altro del quale la sinistra parla un gran bene in vista della competizione interna. L’ “Obama bianco” – come viene chiamato – sta tergiversando: ha perso contro Ted Cruz, seppur di poco, e deve verificare se possiede uno spazio per rincorrere gli esponenti più accreditati.
Julian Castro, che è meno chiacchierato, tenta così di giocare d’anticipo e di bruciare quello che sarebbe, in caso, un competitor territoriale oltre che diretto. L’ex sindaco di San Antonio ha un profilo obamiamo: la sua famiglia è originaria del Messico ed è laureato in legge. Percorrerà, quindi, un percorso privilegiato nel dialogo con le minoranze. Sarà la storia della nonna di Castro, però, a tenere banco durante i dibattiti. Perché l’ex capo di dicastero, così come aveva provato a fare Marco Rubio nelle passate primarie repubblicane, spingerà l’acceleratore sulle sue vicende familiari.
Victoria Castro, come si legge pure sull’Ansa, è arrivata negli Stati Uniti da migrante. La storia di Castro contrasta quindi con le politiche restrittive dell’attuale presidente, che continua a battagliare per poter costruire – sarebbe più corretto dire ultimare – il muro al confine con il Messico. Quante possibilità ha l’ex primo cittadino Texano di arrivare alla nomination di candidato democratico per la Casa Bianca? Rispondere è molto difficile. Bisogna aspettare la decisione di Biden. Castro punta a ereditare l’immaginario obamiano, ma se l’ex vice di Barack dovesse scendere in campo, l’operazione si complicherebbe non poco.