Il recente rimpasto di governo deciso dal primo ministro britannico Boris Johnson è andato oltre le attese, coinvolgendo anche il numero due dell’esecutivo, il Cancelliere allo Scacchiere Savid Javid. Il mentore del programma economico dell’esecutivo conservatore è stato infatti sostituito con il giovane Rishi Sunak, il 40enne “mahraja dello Yorkshire” di origine indiana.
Johnson e Javid all’apparenza sembravano andare d’accordo sulle scelte politiche d’indirizzo per l’economia del Regno Unito post-Brexit. Dopo la travolgente vittoria alle elezioni generali di dicembre, Johnson e Javid avevano deciso di accantonare in un primo momento il taglio alle aliquote d’imposta sulle imprese per dare priorità al più grande e significativo aumento del salario minimo della storia britannica,
Ma la vera battaglia si combatteva in profondità: Javid era, sostanzialmente, scettico sull’opportunità di voltare definitivamente le spalle all’austerità condotta per nove anni dai governi di David Cameron e Theresa May, con dure conseguenze sulla tenuta dei servizi sanitari e securitari del Regno Unito. Johnson, invece, intende partire con un ampio piano di investimenti pubblici in opere e infrastrutture per rilanciare domanda interna ed occupazione nelle aree più depresse del Paese che lo hanno premiato elettoralmente a dicembre, conscio che sul medio-lungo periodo sarà sempre e comunque la finanza londinese a farla da padrona nell’economia del Regno.
Come scrive Il Sussidiario, “negli stessi giorni in cui avveniva l’avvicendamento Boris Johnson annunciava piani infrastrutturali ciclopici. Il senso quindi è porre fine alla ‘austerity’ con un ministro delle Finanze che adotti una politica economica, ‘trumpiana’ fatta anche di spesa pubblica”. L’idea di rilanciare il sistema ferroviario e di costruire un ponte per l’Irlanda del Nord rientra proprio in questa prospettiva. “La svolta non ha fermato né la corsa della sterlina, né si è fatta sentire sui titoli di stato inglesi. Esattamente come le politiche di Trump non hanno fatto scappare gli investitori dal dollaro che anzi è sui massimi contro l’euro degli ultimi tre anni.
Il braccio di ferro interno al governo è stato deciso dall’influenza esercitata su Johnson dal suo consigliere strategico più importante, Dominic Cummings. Dovendo affrontare una fase politica cruciale, il governo conservatore ha fatto quadrato attorno alla linea del premier a scapito degli equilibri tra le anime del partito di maggioranza in parlamento. E di conseguenza l’ex sindaco di Londra non ha potuto, una volta di più, privarsi dei consigli dello “stratega della Brexit“. 48 anni, paragonato in maniera semplicistica a Steve Bannon ma in realtà figura assai complessa, autore degli slogan “Take back control!” e “Get Brexit done!” decisivi nel referendum del 2016 e nel voto di dicembre, Cummings si è schierato per un rilancio politico del governo in netta discontinuità con l’esperienza precedente targata Cameron-May, di cui Javid appariva sostanzialmente un epigono.
Critico della mossa è stato il Financial Times, che ha definito “non necessaria” la spinta di Cummings su Johnson per sostituire Javid, ritenendo deleterio per l’esecutivo uno scossone tanto radiale a poche settimane dall’ufficializzazione della Brexit. Del resto, pur essendo critico dei grandi programmi di spesa annunciati, Javid aveva compiuto passi importanti per superare l’austerità degli ultimi anni, pur sostenendo la strada di un programma, in certi versi, minimalista. Troppo poco, forse, per i ben più radicali propositi del duo Johnson-Cummings. Che rottamando l’austerità in maniera radicale si impegnano, tra le altre cose, a addossare al neo-entrato Sunak una pianificazione strategica massiccia. Una sfida colossale, che però il Regno Unito ha le potenzialità per affrontare: indipendentemente dalla gradualità con cui avverrà, è chiaro che nessun rafforzamento di Londra dopo la Brexit potrà avvenire senza la creazione di uno sviluppo dinamico e produttivo nelle aree depresse dell’Inghilterra profonda, motore con il suo voto degli sviluppi politici degli ultimi anni