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La polizia colombiana ha sventato un piano che avrebbe dovuto portare all’assassinio di Rodrigo Londoño Echeverri, leader politico dell’ex movimento guerrigliero delle Farc e meglio conosciuto come Timochenko. Il generale Oscar Atehortua, comandante delle Forze di Sicurezza, ha riferito che due sicari sono stati fermati a poca distanza da una fattoria in cui si trovava, in quel momento, Timochenko ed ha aggiunto che il piano criminale sarebbe stato ordito dai ribelli dissidenti Iván Márquez e Hernan Dario Velasquez, che dovrebbero trovarsi in Venezuela.

Le Farc hanno portato avanti, per decenni, attività di guerriglia contro Bogotà e solamente un difficile accordo di pace, firmato nel 2016 dopo anni di trattative, ha portato alla cessazione delle ostilità ed alla smobilitazione del gruppo combattente di ideologia marxista che si è poi trasformato in un partito politico. Una parte dei ribelli, però, non ha accettato questo sviluppo ed ha ripreso in mano le armi per continuare a combattere contro il governo centrale.

Ostacoli alla stabilità

L’intesa del 2016, che ha garantito alle Farc cinque seggi al Senato e cinque alla Camera dei Deputati, non è riuscita a pacificare del tutto il Paese latinoamericano. Una parte dei ribelli continua, infatti, a combattere mentre altri gruppi di insorti, legati all’Esercito di Liberazione Nazionale ( di tendenze marxiste), non hanno mai siglato alcun accordo con Bogotà. Indepaz, un’associazione non governativa attiva in Colombia, ha poi riferito che, solamente in questo 2020, sono già stati uccisi 17 leader sociali e difensori dei diritti umani. Una tragedia, quella degli assassinii dei leader sociali, che colpisce il Paese da molto tempo e che rischia di causare gravi problemi di stabilità: la maggior parte di queste persone uccise negli ultimi mesi, infatti, si occupava di implementare a livello locale gli Accordi di Pace siglati tra Bogotà e le Farc. Secondo Indiepaz questi atti criminali sarebbero legati alle azioni di bande criminali, di proprietari terrieri e di gruppi di narcotrafficanti che vedono nei leader sociali un ostacolo ai loro piani. Secondo quanto riferito dall’Ufficio dell’Ombudsman colombiano, infine, almeno 560 leader sociali sarebbero stati uccisi dalla firma dell’intesa ad oggi.

Le prospettive

Il futuro politico della Colombia rischia di risentire di alcuni cronici problemi, come quello della violenza diffusa e del narcotraffico, ma anche dei gravi sviluppi che avvengono in Venezuela, dove la crisi umanitaria in atto ha portato ad un esodo da parte di moltissime persone in difficoltà. Il governo colombiano dovrà sicuramente migliorare la protezione da esercitare nei confronti delle persone più vulnerabili riuscendo, al tempo stesso, ad affrontare tutte le residue minacce che possano compromettere il futuro della pace nel Paese. Gli eventuali sviluppi delle vicende di Caracas, che si trascinano ormai da anni, non possono non riguardare anche Bogotà che di certo non intrattiene buoni rapporti con il governo socialista venezuelano e che vedrebbe probabilmente di buon occhio l’ascesa al potere dell’opposizione politica interna al presidente Nicolas Maduro. La comunità internazionale ed in particolare gli Stati Uniti dovranno vigilare con attenzione sugli eventi colombiani per evitare che anche questo Paese possa essere definitivamente destabilizzato.

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