L’allargamento della Nato è una delle questioni principale di cui si è parlato nelle scorse ore a Oslo, “casa” del norvegese segretario dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, e sede oggi del vertice dei ministri degli Esteri dei Paesi membri. Tra chi ha dovuto percorrere meno chilometri per arrivare nella capitale norvegese, c’è stato indubbiamente Tobias Billstrom, il ministro degli Esteri svedese. Proprio l’eventuale ingresso della Svezia è stato uno dei temi più dibattuti e su cui è intervenuto Stoltenberg nella conferenza stampa finale. Perno dell’incontro di Oslo però è stato rappresentato ancora una volta dalla guerra in Ucraina.
Le parole del segretario della Nato sul conflitto in corso a Kiev
In quanto segretario, Stoltenberg ha fatto la sintesi delle posizioni emerse tra i vari ministri degli Esteri dell’Alleanza. La prima vera questione ha a che fare con il possibile ingresso dell’Ucraina nella Nato. Un tema su cui nelle scorse settimane si è parecchio dibattuto. I “rumors” da Oslo parlano di divergenze sulle tempistiche, ma non sul merito: c’è consenso quindi sull’ingresso di Kiev, ma ad esempio la Germania avrebbe proposto di rinviare la discussione a un secondo momento.
Stoltenberg dal canto suo ha confermato la politica delle “porte aperte” in tal senso, ma ha fissato un’altra priorità: quella cioè del sostegno all’Ucraina nella guerra contro la Russia. “C’è la consapevolezza tra gli alleati – ha dichiarato Stoltenberg – che si debba fermare il circolo vizioso degli attacchi russi all’Ucraina ed evitare che Mosca si riposi, ricostituisca le forze e poi colpisca ancora tra qualche anno, per questo quando la guerra finirà si dovrà avere un quadro di garanzie di sicurezza per evitare che la storia si ripeta: ma servono ancora consultazioni per arrivare a queste decisioni, i dettagli devono ancora essere concordati”.
In poche parole, l’Ucraina se vorrà potrà avviare il percorso formale di adesione alla Nato. Ma solo dopo la guerra. E con modalità al momento non discusse e non fissate in cima alla lista delle priorità. L’unico vero obiettivo dell’Alleanza Atlantica, secondo Stoltenberg, al momento deve riguardare il sostegno a Kiev. “A Mosca – ha infatti aggiunto – sono certo che credono che le democrazie sono pigre e che non sosterranno l’Ucraina a lungo nel tempo e che ci possono logorare ma invece non è così, il piano di sostegno militare pluriennale serve anche per lanciare un messaggio alla Russia”. Ai giornalisti che hanno chiesto considerazioni sugli attacchi con dei droni contro Mosca, Stoltenberg ha risposto che “è diritto dell’Ucraina difendersi”.
“Mosca non ha il diritto di veto sull’allargamento”
A prescindere da quale sarà il percorso ucraino dentro la Nato, il segretario ha voluto porre l’attenzione su quello che considera un preciso punto fermo: “Tutti gli alleati concordano che Mosca non ha diritto di veto contro l’allargamento della Nato”, ha dichiarato. Vale a dire che su Kiev deciderà unicamente l’Alleanza Atlantica, in base ai propri tempi e in base a quelle che saranno le evoluzioni sul campo di battaglia. Non ci sarà quindi, è questo il senso del ragionamento di Stoltenberg, alcun freno all’adesione dell’Ucraina dettato dalle minacce del Cremlino.

Il caso Svezia
Correlato alla crisi ucraina è anche il dossier Svezia. Stoccolma, come ben noto, dopo l’inizio della guerra a Kiev ha espresso la propria volontà di entrare nella Nato. La Finlandia è riuscita nell’intento poche settimane fa, sulla Svezia c’è al momento il veto soprattutto della Turchia. Ankara non si fida delle politiche svedesi sui curdi e sull’accoglienza riservata negli anni alle comunità curde al cui interno, secondo il presidente turco Erdogan, si nasconderebbero anche membri del Pkk curdo.
Secondo Stoltenberg però, l’ingresso della Svezia è solo questione di tempo. Il segretario Nato ha annunciato infatti che a breve si recherà ad Ankara. Qui incontrerà Erdogan, fresco di rielezione, e proverà a convincerlo. C’è una data che incombe, è quella dell’11 luglio: quel giorno si terrà il vertice dell’Alleanza a Vilnius e Stoltenberg spera di poter ratificare già in quella sede l’adesione di Stoccolma. “È ora – ha dichiarato il segretario della Nato – che la Turchia e l’Ungheria inizino il processo di ratifica”. Anche Budapest infatti non ha nascosto perplessità sull’ingresso della Svezia.
“Ricordiamo che tutti gli alleati hanno invitato a Madrid la Svezia e la Finlandia all’adesione – ha proseguito Stoltenberg – Il mio messaggio è che è nell’interesse di tutta la Nato l’adesione della Svezia, inoltre da oggi è in vigore la legge anti-terrorismo e questa è la dimostrazione che la Svezia prende sul serio la questione”.
Le tensioni in Kosovo
Anche se l’Ucraina ha quasi monopolizzato l’attenzione mediatica a Oslo, l’incontro odierno è stato il primo dopo i fatti dei giorni scorsi accaduti in Kosovo, lì dove 41 soldati della Nato sono rimasti feriti a seguito di scontri con i serbi. Stoltenberg ha annunciato l’invio di altri 700 soldati. “Ma ovviamente – ha chiarito ai giornalisti presenti in Norvegia – questo non significa che stiamo rinunciando a una soluzione politica. Il nostro messaggio sia a Belgrado che a Pristina è che devono impegnarsi in buona fede nel dialogo facilitato dell’Ue che è l’unica via per la pace”.