Ancora una volta il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha stupito in questi giorni le diplomazie di mezzo mondo ricevendo il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky e liberando i comandanti del reggimento Azov. In occasione del vertice Nato di Vilnius ha dato poi il via libera alla Svezia per l’ingresso nell’organizzazione mentre continua a intercedere nei negoziati per il rinnovo degli accordi sul grano. Questa girandola di interventi di politica estera conferma il suo ruolo di uomo più potente della Turchia con una indiscutibile influenza nell’intero scacchiere euroasiatico. Gli analisti si interrogano su chi però un giorno sarà in grado di succedere ad una figura così ingombrante che, dopo la recente vittoria alle urne, ha già annunciato di non volersi ricandidare.

Il Sultano sarebbe in realtĂ  giĂ  al lavoro per garantire una continuitĂ  politica puntando su un connazionale altrettanto popolare. Si tratta di Selçuk Bayraktar, fratello di Haluk, l’amministratore delegato dell’azienda Baykar produttrice dei droni Bayraktar TB2. Ingegnere sviluppatore della tecnologia avionica, Selçuk è anche il genero del premier Erdogan – ne ha sposato SĂźmeyye, la figlia piĂš piccola – e per un numero crescente di osservatori potrebbe essere interessato a seguire le orme del suocero. Un segnale in questa direzione è arrivato dalla sua visita alle zone colpite dal violento terremoto del 6 febbraio che tra il sud della penisola anatolica e la Siria ha fatto piĂš di 50mila morti e centinaia di migliaia di sfollati. In un video postato su Twitter Selçuk ha promesso di costruire 1000 case e altre 2000 unitĂ  abitative in container per dare alloggio alle persone impattate dal disastro. Le parole di conforto e impegno civile pronunciate dal signore dei droni soprannominato anche l’Elon Musk turco fanno pensare alle prove generali di un delfino in pectore e fanno seguito alla sua presenza nella delegazione che l’anno scorso ha accompagnato il presidente Erdogan in Ucraina.

In passato, nel circolo familiare del Sultano aveva preso corpo la possibilità che un altro suo genero, Berat Albayrak, il marito della figlia maggiore Esra, potesse essere indicato come suo possibile successore. Nominato ministro delle finanze, nel 2018 Albayrak ha affrontato una svalutazione della lira turca nei confronti del dollaro superiore al 30% e una pesante recessione, una crisi duplice in cui ha dato prova della sua incapacità. L’immagine dell’allora ministro che nel pieno della tempesta economica si asciuga il sudore in conferenza stampa ha segnato il tramonto della sua stella.

A differenza del cognato caduto in disgrazia, Selçuk sembra avere di fronte a sĂŠ un futuro promettente anche se almeno per il momento liquida come gossip le voci di un suo interesse a governare il paese. Eppure, se lo volesse, il chief technology officer potrebbe conquistare l’elettorato puntando sull’immagine vincente dell’innovatore al vertice di un’azienda diventata simbolo della Turchia. È infatti Selçuk il vero ideatore dei velivoli senza pilota che, ben prima che in Ucraina, si sono distinti in Siria, Libia e nel Nagorno-Karabakh, tutte aree in cui gli interessi di Ankara sono entrati in contrasto – spesso prevalendo – con quelli di Mosca. Non è un caso che i fratelli Bayraktar abbiano pubblicamente manifestato posizioni antirusse.

Il profilo di Selçuk è quello del businessman di successo internazionale. 43 anni, aspetto da star cinematografica, una passione sin da bambino per la tecnologia e, in particolare, per gli aeroplani con studi in ingegneria in Pennsylvania e al Massachusetts Institute of Technology. Ritornato in Turchia nel 2007, aiuta a sviluppare la divisione droni alla Baykar, l’azienda fondata negli anni Ottanta dal padre Ozdemir. La svolta arriva qualche anno piĂš tardi quando si aggiudicano la commessa per la fornitura all’esercito turco dei velivoli senza pilota che verranno usati nella campagna antiterrorismo contro il Partito curdo dei lavoratori (Pkk). Al momento Selçuk guarda con orgoglio ai successi dell’azienda – cresciuta sette volte dall’arrivo di Erdogan al potere nel 2003 – e si dice piĂš interessato ai codici di programmazione che alla politica ma dal suo ingresso nella famiglia del Sultano la sua immagine pubblica è scandita dalla pubblicazione di citazioni religiose su Instagram e Twitter e da sostegni ad iniziative educative.

Nel frattempo, i droni della Baykar hanno ottenuto un riconoscimento tale che a Kiev hanno dedicato loro delle canzoni e ad un lemure dello zoo della capitale ucraina è stato dato il nome dell’azienda turca. I micidiali velivoli senza pilota hanno infatti impresso una svolta tale nella fase iniziale della guerra da mandare all’aria i piani di Mosca che prevedevano di schiacciare il nemico in pochi giorni. Rich Outzen, un esperto di Turchia del dipartimento di Stato Usa, ha commentato l’utilizzo dei Bayraktar TB2 dichiarando che “ha permesso una rivoluzione operativa nel modo in cui le guerre vengono combattute”. La prossima sfida per Selçuk potrebbe essere quella di trasferire questa rivoluzione dalla tecnologia alla politica nazionale. Ma questa è una storia che deve essere ancora scritta.

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