Rishi Sunak si è da poco insediato come Primo ministro britannico, il ventesimo della storia appartenente al Partito Conservatore che con l’ascesa del primo capo di governo di origine indiana sfonda un nuovo “tetto di cristallo”.

La destra britannica, nelle sue molteplici sfaccettature, si è sempre dimostrata al passo coi tempi ed ha guidato il Paese nei periodi più complessi della storia britannica, dalla Seconda guerra mondiale alla Brexit. Complici i lunghi periodi al potere (120 anni dal 1834 a oggi) il partito che fu di Robert Peel e Winston Churchill è riuscito a promuovere diverse “prime volte” storiche che hanno segnato l’integrazione politica e sociale nel Regno Unito. Lo ha ben riassunto l’analista politico Matt Goodwin su Twitter.

Margaret Thathcer, Theresa May e Liz Truss sono le tre uniche donne ad aver guidato il Regno Unito. Tutte e tre sono di estrazione Conservatrice. E se da un lato certamente il ruolino di marcia della May non si può minimamente paragonare a quello della Thatcher e quello della Truss è stato semplicemente disastroso, dall’altro mai lo storico avversario dei Tory, il Partito Laburista, ha promosso una svolta simile. E del resto fu Conservatrice la prima deputata donna della storia, Nancy Witcher Langhorne Astor, alla Camera per Plymouth dal 1919 al 1945, eletta un anno dopo la nazionalista nordirlandese Constance Markievicz, che però non prestò servizio a Westmeinster per via della politica anti-parlamentare del Sinn Fein. Janet Young (1981-1983) fu inoltre la prima donna a guidare un gruppo, quello Conservatore, alla Camera dei Lord.

Già nell’Ottocento il Partito Conservatore era riuscito a portare al governo di Londra il primo ebreo della storia a guidare il Paese: Benjamin Disraeli (1804-1881), la cui famiglia di origini italiane era composta da ebrei sefarditi, guidò il Regno Unito per pochi mesi nel 1868 e poi dal 1874 al 1880, diventando un protagonista dell’epopea imperiale vittoriana.

E anche una figura attualissima come Boris Johnson, di nascita perfettamente assimilabile al mainstream dell’élite conservatrice con tutte le sue stravaganze e eccentricità, ha, fattispecie meno nota, rappresentato un unicuum: nato e battezzato cattolico, con il suo ritorno nell’alveo della Chiesa di Roma da Primo Ministro ha stabilito un precedente unico dai tempi dello scisma anglicano di Enrico VIII (1534). Molto di recente, nel 2007, Tony Blair ha ritardato la sua conversione a Roma fino a quando non ha lasciato l’incarico a causa delle preoccupazioni che avrebbe giocato sulla sua credibilità come mediatore in Irlanda del Nord. Johnson, nel giugno 2021, ha invece tirato dritto sposando l’attuale moglie Carrie Symmonds con il rito cattolico nella Cattedrale di Westmeinster.

Per quanto riguarda le minoranze etniche, Sunak è stato anticipato da Sajid Javid, suo predecessore come Ministro delle Finanze (Cancelliere dello Scacchiere). Il Tory Javid, di origine pakistana, è stato il primo membro del governo di origine asiatica. Negli anni è Segretario di Stato conservatore per la cultura, i media e lo sport dal 2014 al 2015, poi Segretario di Stato per le imprese, l’innovazione e le competenze (2015-2016), Segretario di Stato per le comunità e il governo locale (2016-2018), Segretario degli interni (2018-2019), Cancelliere dello Scacchiere (2019-2020) e Segretario di Stato per la salute e l’assistenza sociale (2021-2022), primo membro di una minoranza in tutte queste cariche. Sunak, primo premier indù e primo Cancelliere dello Scacchiere di tale etnia, è stato preceduto nel ruolo di primo indù ministro da Priti Patel, Segretario di Stato per lo sviluppo internazionale dal 2016 al 2017.

La Patel, ultraconservatrice con posizioni law and order, è stata con Johnson il primo Ministro dell’Interno di etnia indiana. La sua sostituta alla carica di Home Secretary ha le sue stesse connotazioni: Suella Braverman, che mantiene la carica con Sunak, è di origine indiana. Sono state le prime donne di etnia indù in questa prestigiosa carica e per via della religione la Braverman è anche la prima buddhista.

La meteora Kwasi Kwarteng, Ministro delle Finanze per soli 38 giorni nel governo Truss, è stato il primo Cancelliere dello Scacchiere nero e di origine africana; James Cleverly, titolare degli Esteri con Truss e Sunak, rappresenta a sua volta il primo esponente di una minoranza al Foreign Office: è originario per via materna della Sierra Leone.

Justine Greening, Segretario di Stato per lo sviluppo internazionale nel governo Cameron (2012-16) ha fatto coming out nel 2016 come prima appartenente alla comunità Lgbt a ricoprire cariche ministeriali.

Molti, infine, i record Tory a livello parlamentare. Alan Mak, deputato conservatore per Havant dal 2015, è il primo di origine cinese; Daniel Kawczynski, deputato conservatore per Shrewsbury e Atcham dal 2005, è il primo a rappresentare la florida comunità dei polacco-britannici; Paul Scully, deputato conservatore per Sutton e Cheam dal 2015, il primo figlio della Birmania, ex colonia britannica, a Westmeinster; Jamie Wallis, deputato conservatore per Bridgend dal 2019, il primo apertamente transgender. Insomma, i Tory hanno un record invidiabile in termine della promozione delle minoranze e delle donne a livelli apicali: un risultato che li accompagna da tutta la loro storia e che con Sunak trova un compimento definitivo nel promuovere un figlio dell’Impero ai vertici della politica britannica. La chiusura di un cerchio, per il partito che dell’Impero fu il maggiore architetto e ha sempre guidato Londra nelle grandi fasi di transizione del passato.

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