Un network di suprematisti bianchi che si annida nel cuore dell’Europa e una rete di finanziamenti che sfrutta le piattaforme di criptovaluta per propagandare la supremazia della razza bianca, è questa la rete dei “patrioti” che potrebbe aver ispirato Brenton Tarrant: il killer di Christchurch.

Il nemico comune sono gli immigrati e la prolificazione di organizzazioni umanitarie che scendono in campo per sostenere il loro salvataggio e portarli in Europa, l’ideologia è quella del suprematismo bianco che deve in qualche modo fermare la “grande sostituzione” etnica che questi due fenomeni stanno causando. Dalla Polonia alla Francia, passando Austria, Germania e anche Italia, un network di autoproclamati “patrioti” che fonda il proprio credo sugli stessi simboli e le stesse ideologie, si mantiene in strettissimo contatto coordinando strategie di comunicazione e condividendo slogan e ossessioni xenofobe. Questo l’affresco dell’alt-right europea che è pronta, come extrema ratio, ad impugnare le armi, magari acquistate sfruttando finanziamenti occulti sulla piattaforma Bitcoin da investire nel “dark web” per compiere folli azioni dimostrative.

Il complotto della “grande sostituzione”, è infatti il titolo del manifesto di Tarrant, il killer della strage delle moschee di Christchurch che sui caricatori del suo fucile d’assalto semiautomatico Ar-15 aveva scritto nomi di altri killer suprematisti come Anders Behring Breivike Alexandre Bissonnette. L’obiettivo di questa ultra-destra sarebbe quello di fermare l’immigrazione e deportare nei Paesi di origine gli immigrati che starebbero ripopolando le terre dei bianchi. La chiamano “remigrazione”.

La loro organizzazione, chiamata “Fondazione del patriottismo”, avrebbe sede in Polonia, a Stettino, e si tiene in contatto evitando le piattaforme web, le app comuni o i maggiori motori di ricerca come Google. Si scambiano informazioni su Okzident.news – un’applicazione che conta già 11mila utenti e che garantisce l’anonimato sia degli autori sia dei fruitori, evitando l’eliminazione o il blocco dei profili che possono imporre piattaforme sociale come Facebook e Twitter in virtù del loro regolamento etico.

Il progetto di questa cosiddetta “generazione identitaria” ha tre obiettivi principali o linee d’azione: “Creare una rete dei progetti patriottici”, “rafforzare le opinioni conservatrici” e “supportare” i gruppi identitari europei. Il finanziamento per suffragare questo progetto si basa su donazioni effettuate in Bitcoin, la piattaforma di criptovaluta più diffusa al mondo e che non permette di tracciare i flussi di denaro. Altre donazioni vengono effettuare tramite la piattaforma PayPal.

Questa piattaforma ha già diffuso diversi contenuti, video e foto, per propagandare il programma di  “remigrazione” e fomentare i seguaci nel progetto di espulsione degli stranieri. Ha prodotto inoltre un documentario, diffuso anche su YouTube, dedicato ai Gilet Gialli realizzato dal reporter Robert Timm, un volto noto del movimento dell’ultra-destra europea insieme a Martin Sellner, leader della Generazione identitaria già ritenuto dalle autorità britanniche una “minaccia per la sicurezza interna” tanto da non permetterli di mettere piede nel Regno Unito. Collegato alla piattaforma sarebbe anche l’azione della nave anti-migranti C-Star, in rotta nel Mediterraneo nel 2017 con la sola missione di bloccare le navi delle Ong impegnate nei salvataggi di migranti.

“Non farete dell’Europa la vostra casa”, era il messaggio che riportava un enorme striscione rosso e bianca lungo tutto lo scafo. Nel manifesto del killer australiano Breton Tarrant, che dopo la cattura ha subito esibito il gesto dei supramtisti bianchi dell’”Ok”, si legge chiaramente: “La nostra terra non è la vostra casa”, l’ideologia è senza dubbio la stessa.





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