A Roma si fiutava aria di “colpaccio”. Ricevere nello stesso giorno Fayez Al Sarraj e Khalifa Haftar, avrebbe significato far tornare il nostro paese ad una situazione molto simile a quella dell’anno scorso, quando da Roma passavano gran parte delle carte del dossier libico. Dopo mesi di inerzia, il pressing mediatico inaugurato ad inizio dicembre da parte del governo Conte II sembrava aver dato i primi, seppur timidi, frutti. Ma una volta terminato l’incontro, lungo tre ore, con Khalifa Haftar, ecco che è arrivata la “mazzata”: il premier Al Sarraj, in volo da Bruxelles, non ha fatto scalo nella capitale. Al contrario, si è diretto nuovamente verso Tripoli. Cosa è successo?
La presunta irritazione di Al Sarraj
Poco dopo le 18:00, le agenzia hanno iniziato a battere la notizia dell’annullamento del vertice con Giuseppe Conte: “Il premier del Governo di accordo nazionale libico Fayez Al-Serraj – si legge sull’Agi – una volta saputo della presenza a Roma del generale Khalifa Haftar, ha cambiato programma e ha deciso di non venire nella capitale italiana”. Secondo questa ricostruzione, il premier libico avrebbe appreso solo dai mass media l’incontro tenuto a Palazzo Chigi tra il presidente del consiglio Giuseppe Conte ed il suo avversario, il generale Haftar. Da qui una doppia irritazione verso il governo italiano: da un lato per aver interloquito con l’uomo forte della Cirenaica prima di ricevere il premier libico, dall’altro quella di non essere stato prontamente avvisato della presenza a Roma di Haftar.
Al Sarraj dunque, si sarebbe sentito come attirato in un tranello per poter essere a tutti i costi nella capitale dopo che, nella mattinata di questo mercoledì, si era messo in viaggio verso Bruxelles da Tripoli. Nella capitale belga, il premier libico ha incontrato David Sassoli, rappresentante unico della politica estera comunitaria. Un vertice che si doveva tenere in Libia già martedì, ma le cui condizioni di sicurezza ufficialmente non hanno permesso. Nel pomeriggio, per l’appunto, l’aereo con a bordo Al Sarraj doveva atterrare a Roma. L’irritazione però ha dato vita ad uno strappo diplomatico e politico con pochi precedenti recenti tra le due sponde del Mediterraneo.
Bashaga: “Incontro Conte – Al Sarraj era solo propaganda”
Fin qui dunque la ricostruzione avuta in ambienti diplomatici. Forse proprio per evitare o quantomeno ridimensionare lo strappo diplomatico, ecco che dalla capitale libica è arrivata un’altra dichiarazione che in qualche modo contrasta con la precedente versione.
“La notizia del potenziale incontro tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il capo del Governo di accordo nazionale di Tripoli, Fayez al Sarraj, a Roma è parte di una propaganda promossa in Italia da attori finanziati dagli Emirati Arabi Uniti”: a pronunciare queste parole non è stato uno qualsiasi, bensì il ministro dell’interno libico Fathi Bashaga, secondo cui non era in agenda alcun incontro tra il capo del governo italiano e quello libico. Dunque, non ci sarebbe stata alcuna scelta di Al Sarraj di non andare a Roma semplicemente perché l’arrivo in Italia non era in agenda.
“La diffusione di questa notizia – ha ancora proseguito Bashaga, come rivelato da The Libya Observer – era volta a demoralizzare i nostri combattenti sul fronte”. Dunque, il premier libico non avrebbe declinato inviti o rifiutato improvvisamente di atterrare a Roma. Al contrario, Al Sarraj avrebbe dovuto fare ugualmente ritorno in Libia. Bocche cucite da Palazzo Chigi: dalla sede della presidenza del consiglio non è uscita alcuna nota in merito.