La Grande Sala del Popolo di Pechino è gremita per il XX Congresso del Partito Comunista Cinese (PCC). Nel gotha del potere cinese è tutto pronto per l’ufficializzazione delle nuove nomine chiave, inclusa quella di leader del Partito. C’è grande fermento per il conferimento del terzo mandato di segretario generale del PCC a Xi Jinping, così come non manca l’attesa per capire chi saranno i sei, oltre a Xi, che formeranno il Comitato Permanente del Politburo, ovvero il più alto organo della leadership del Paese. E il motivo di tanta ansia è presto detto: quando le carte saranno al loro posto prenderà forma la direzione del prossimo ciclo politico della Cina.
Sabato 22 ottobre, durante la cerimonia di chiusura del Congresso, accade però un fatto insolito. Hu Jintao, ex presidente cinese per due mandati, dal 2002 al 2012, era seduto accanto a Xi Jinping, assieme agli altri alti funzionari del Paese, quando improvvisamente è stato accompagnato fuori dalla sala.
La scena è stata immortalata dai giornalisti presenti. Nei filmati diffusi sui social Hu, 79 anni, appare confuso da quanto stava accadendo attorno a lui. Nel momento clou della scena un funzionario con la mascherina lo invita ad alzarsi. L’ex leader sembra fare resistenza al tentativo, salvo poi lasciarsi accompagnare fuori dalla stanza.
Dopo qualche ora l’agenzia cinese Xinhua fornisce la prima spiegazione ufficiale di quanto accaduto: Hu Jintao non si sarebbe sentito bene. “Quando non si è sentito bene durante la sessione, il suo staff, per la sua salute, lo ha accompagnato in una stanza accanto al luogo dove si svolgeva la riunione perché potesse riposare. Ora sta molto meglio”, si poteva leggere nel lancio dell’agenzia.
Il nuovo filmato
In un primo momento le clip iniziali, in parte tagliate e decontestualizzate dagli attimi immediatamente precedenti alla rimozione di Hu, avevano spinto numerosi osservatori ad abbracciare l’ipotesi di una purga effettuata da Xi Jinping nel bel mezzo del Congresso. Un’epurazione vecchio stile, insomma, attuata da Xi per lanciare un ipotetico segnale di forza ai suoi avversari e al mondo intero, quasi a voler far capire di essere in grado di controllare la vita di tutti i membri del Partito, persino dei vecchi leader cinesi.
Questa spiegazione, pur essendo un’ipotesi basata su libere interpretazioni ma non su prove inconfutabili, è subito stata presa per buona. A distanza di qualche giorno sono tuttavia apparsi nuovi filmati che ci consentono di fare un minimo di chiarezza in più sull’accaduto. Nei video si vede il presidente dell’Assemblea nazionale del popolo cinese, Li Zhanshu, membro uscente del Comitato Permanente del Politburo, alla sinistra del signor Hu, parlare con il compagno e, allo stesso tempo, allontanargli una cartellina rossa dalle mani. A quel punto notiamo Xi Jinping fornire lunghe istruzioni ad un altro uomo, che successivamente tenta di convincere il signor Hu a lasciare la sala.
L'”anomalia” si è svolta il giorno prima che Xi annunciasse il suo terzo mandato, nonché la lista di lealisti e fedelissimi che avrebbero formato il Comitato Permanente del Politburo. Sia il tempismo che l’opacità dell’intera scena, per altro commentata con parole generiche soltanto da un’agenzia di stampa, ha scatenato mille speculazioni su che cosa fosse realmente successo.
Il nuovo filmato da tenere d’occhio è quello girato da Channel News Asia. Sia chiaro: questo video non smentisce né conferma la linea ufficiale cinese secondo cui Hu non si sarebbe sentito bene. Ci suggerisce però che, al netto delle condizioni dell’ex leader, anche il modo con cui Hu Jintao ha maneggiato il documento sul tavolo di fronte a lui possa aver avuto un peso rilevante nell’intera vicenda.
La cartellina rossa e il labiale
Cosa è accaduto prima dell’uscita di scena di Hu? Li Zhanshu (l’uomo seduto alla sinistra di Hu Jintao) sembrava sul punto di alzarsi per aiutare il signor Hu, ma è stato apparentemente fermato da Wang Huning, fresco di riconferma nel Comitato Permanente del Politburo e seduto a sua volta alla sinistra di Li. L’ex presidente ha avuto il tempo di dire qualcosa a Xi Jinping mentre veniva accompagnato fuori dalla sala.
E prima ancora che cosa era accaduto? Pochi minuti prima, i media statali cinesi hanno riferito che un nuovo Comitato Centrale era appena stato eletto, evento al quale i giornalisti non potevano assistere. In un altro spezzone del filmato ripreso si può vedere Xi Jinping guardare alla sua destra, verso il premier uscente Li Keqiang, e quest’ultimo mantenere lo sguardo dritto davanti a sé. Dall’altro lato di Hu Jintao, Li Zhanshu fa scivolare una pila di carte dalle mani dello stesso Hu e dice qualcosa all’anziano, mentre l’ex presidente guarda, smarrito, davanti a sé.
A quel punto Xi attira l’attenzione di qualcuno. Entra così in scena Kong Shaoxun, capo della segreteria del Partito Comunista. Un altro membro del personale – pare della scorta personale di Hu Jintao – si avvicina al signor Hu e si aggrappa alla sua sedia. Xi, intanto, indica i documenti sul tavolo (un foglio bianco, forse un paio, e una cartellina rossa). L’uomo annuisce, prima di spostarsi tra il signor Hu e il signor Li. Il resto è stato immortalato dal primo video diffuso.
Non ci sono ancora elementi sufficienti per poter chiarire con certezza che cosa sia accaduto. Finché non emergeranno più prove di cosa c’era all’interno del fascicolo di documenti e dei labiali dei protagonisti, continueremo a spaziare da un’indiscrezione all’altra.
Ipotesi e dubbi
In relazione alla cartellina e ai documenti, c’è chi ha ipotizzato che Hu Jintao non fosse d’accordo con il contenuto, presumibilmente le nuove nomine dell’ossatura del PCC. Una versione del genere risulta però piuttosto debole. Innanzitutto è difficile spiegare per quale motivo il Partito possa aver messo in bella vista, davanti a Hu, un documento che all’anziano non sarebbe stato permesso leggere. Il tutto, per di più, in un incontro d’alto profilo e con i riflettori di mezzo mondo puntati addosso al palco degli alti funzionari. Per prendere come buona questa ipotesi servirebbero dei filmati nei quali si dovrebbe vedere Hu leggere il documento per più di un secondo. L’ex presidente, inoltre, non indossava nemmeno gli occhiali all’inizio del filmato. Appare quindi improbabile che stesse leggendo il fascicolo.
Allo stesso modo, non c’era alcun bisogno che Li Zhanshu mettesse i documenti di Hu sulla sua scrivania dopo aver parlato con l’ex leader. Hu Jintao, in effetti, ha provato a sfogliare il documento per tre volte ma è stato bloccato. Tutto questo, secondo un’altra interpretazione, si spiegherebbe con la presunta, e forse momentanea, perdita delle capacità cognitive di Hu. Ma anche qui, non ci sono prove per dimostrarlo.
Si nota tuttavia Wang muovere una mano in direzione di Hu, indaffarato a maneggiare la cartellina rossa, o forse verso Kong. Sono emerse due possibili interpretazioni. La prima: Wang vorrebbe far capire a Hu di lasciare la riunione da solo, scendere dal palco e andare a riposarsi. La seconda: l’ideologo del Partito vorrebbe far capire a Hu Jintao che la lista del Comitato Centrale del Politburo, contenuta nel documento, non può più essere cambiata, e che dunque non vale la pena insistere.
Al di là di ogni libera interpretazione della vicenda, ci sono un paio di aspetti da evidenziare. Prima di essere accompagnato fuori dalla sala, Hu Jintao aveva già visto la lista del Comitato Centrale del Politburo e votato (lo dimostrerebbero le immagini trasmesse dalla tv cinese). In merito al dialogo tra Li Zhanshu e Hu, è possibile che il primo stesse spiegando al secondo, in probabile confusione, cosa contenesse la cartellina. Vedendo Hu Jintao andarsene, inoltre, Li Zhanshu si è asciugato gli angoli degli occhi: si stava asciugando il sudore o le lacrime?, si sono chiesti molti utenti.
Ultimi appunti: Hu Jintao è il prodotto di un sistema politico che insegna ad ogni singolo membro che gli interessi del Partito vengono prima di tutto il resto. Chi non è d’accordo non esprimerà mai, in pubblico e apertamente, il suo eventuale disaccordo. Pena: il peggioramento della situazione personale.
Il Wall Street Journal, in più, ha ricordato come lo stile di Xi Jinping consista, semmai, nell’indebolire lentamente gli avversari politici, e non di epurarli all’improvviso in pubblico e in maniera brutale. Infine, Xi Jinping non ha esplicitamente rifiutato la riforma e l’apertura. Dunque, l’idea che l’attuale leader possa aver epurato Hu Jintao per segnare una rottura con il passato andrebbe a contraddire, almeno in parte, il modus operandi dello stesso Xi.