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Un altro discorso presidenziale apre una pietra miliare politica fondamentalmente nuova nella storia del Paese. Il Capo dello Stato sta definendo standard qualitativamente diversi per il sistema di potere. Si tratta della massima trasparenza nell’adozione delle decisioni politiche più importanti, del costante rinnovamento e della competizione aperta.

La decisione del presidente di rendere pubblico l’intero programma elettorale è un passo senza precedenti per la pratica politica del Kazakistan.

L’avvio dell’intero ciclo elettorale è condizionato dalla necessità di un radicale rilancio del nostro sistema politico ed è pienamente coerente con la logica della riforma costituzionale sostenuta dalla maggioranza dei cittadini nel referendum di giugno.

Lo svolgimento consecutivo delle elezioni presidenziali, seguite dall’elezione dei deputati del Mazhilis (la camera bassa del Parlamento) e dei maslikhat (organi rappresentativi locali), consentirà di concentrarsi sulla soluzione di compiti urgenti e strategici per lo sviluppo socio-economico del Paese. In altre parole, il ritmo accumulato della modernizzazione del Paese non sarà disturbato.

Le crescenti tensioni geostrategiche e le turbolenze dell’economia mondiale sono un forte fattore a favore dello svolgimento di elezioni anticipate. L’imprevedibilità delle dinamiche dei processi mondiali moltiplica i rischi e le sfide non solo per i singoli Stati, ma per intere regioni.

Un’altra iniziativa centrale del discorso di ieri è la proposta del Capo di Stato di limitare il mandato presidenziale a un solo mandato di sette anni senza diritto di rielezione.

Si tratta di una decisione molto ponderata che, se approvata dal Parlamento, determinerà il futuro del sistema politico kazako

In questo caso, l’elezione di una persona come presidente per un solo mandato di sette anni è un’innovazione politica che non ha precedenti nei dintorni vicini e lontani del Kazakistan. La norma del mandato presidenziale unico ha come obiettivo principale la stabilizzazione a lungo termine del sistema politico, eliminando i rischi di monopolizzazione del potere e rafforzando i principi fondamentali della democrazia.

L’iniziativa sul mandato presidenziale unico è una logica progressione dei passi già compiuti per allontanarsi definitivamente dal modello super-presidenziale. Tra questi, l’apartiticità del capo di Stato, il divieto per i suoi parenti di ricoprire incarichi nelle agenzie governative e nelle aziende statali e la ridistribuzione di alcuni poteri presidenziali a favore di altre istituzioni di potere. L’introduzione di un unico mandato presidenziale chiude così il processo di istituzionalizzazione di una repubblica presidenziale con un equilibrio ottimale dei poteri.

Anche l’iniziativa di indire elezioni anticipate per i mazhilis e i maslikhat di tutti i livelli nella prima metà del prossimo anno deriva dalla logica del programma di modernizzazione politica.

Le elezioni nei distretti a mandato unico, nell’ambito del sistema elettorale misto in corso di attuazione, diventeranno un fattore importante per migliorare la cultura politica del Paese e un potente strumento per articolare gli interessi dei cittadini a livello locale.

La legislazione elettorale funzionerà presto secondo nuove regole. La procedura di registrazione dei partiti politici sarà semplificata, il che sta già contribuendo alla nascita di nuovi partiti, di nuovi volti della politica e di una maggiore competizione politica. Questa tendenza è irreversibile e, con l’approfondimento della modernizzazione politica, non potrà che crescere.

Il rinnovamento degli organi rappresentativi del potere, i nuovi principi di formazione dei mazhilis e dei maslikhats sono strettamente legati alla trasformazione globale dell’esecutivo verticale – il governo e gli akimats (amministrazione). In futuro, il governo non comprenderà solo i rappresentanti del partito che ha ottenuto il maggior numero di voti, ma anche quelli di altri partiti parlamentari.

In generale, tutte le iniziative politiche presentate nel discorso riempiono di contenuti reali la formula chiave della costruzione della nostra nazione “Presidente forte – Parlamento influente – Governo responsabile”. La nuova riforma dà il via al ciclo elettorale, che consentirà di riavviare l’intero sistema politico.





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