Poisk-2016, svoltasi lo scorso aprile, è un’esercitazione volta a “rafforzare l’alleanza di Mosca con gli alleati locali, al fine di contenere le incursioni di Talebani ed altre organizzazioni terroristiche come il sedicente Califfato Islamico. Queste esercitazioni mostrano il crescente interesse del Cremlino a rafforzare il suo ruolo di sicurezza nell’area centro asiatica” spiega l’analista del CACI (Central Asia Caucasus Analyst) Roger N. McDermott.Il commento dello studioso sulle operazioni congiunte dell’esercito russo (insieme a quelli bielorusso, kazako, kirghizo e tagiko) arriva poche settimane prima di un comunicato NATO che annuncia che le relazioni fra l’Alleanza Atlantica e il Tagikistan si estenderanno attraverso la Partnership of Peace (PfP), programma al quale il paese ha aderito nel 2002.Un ottimismo, quello degli analisti NATO, che tuttavia non convince sia per lo stretto legame politico e militare fra il Cremlino e il presidente tagiko Rahmon, sia per la situazione interna al Tagikistan che cozza con i principi di adesione al programma stesso.Fino al 2042 Come accennato in Afghanistan ventre molle di Putin, la nazione centro asiatica ospita una divisione motorizzata dell’esercito russo dall’inizio degli Anni 90; nel 2012, l’ambasciatore russo in USA e consigliere del Cremlino Yuri Ushakov ha annunciato che l’unità rimarrà lungo il confine afgano-tagiko fino al 2042. Si tratta di 7 mila uomini con compiti di addestramento delle autorità locali e di contrasto al contrabbando di droga e al terrorismo, nonché stivale di Putin piantato sul suolo tagiko.No democrazia Contrasto ai movimenti indipendentisti come l’Islamic Movement of Uzbekistan, ai Talebani e al Califfato Islamico – Provincia del Khorasan sono gli obiettivi principali della strategia di sicurezza di Putin e di Dushanbee in Tagikistan.Sicurezza esterna, quindi, ma anche ricerca di un consolidamento del potere politico interno: fra maggio e agosto, il presidente tagiko Emomali Rahmon ha ottenuto, tramite referendum, l’abolizione dei 40 emendamenti che limitano la durata del mandato presidenziale; sul fronte delle opposizioni, poi, dopo la messa al bando del principale partito di opposizione Rinascita Islamica, Dushanbee ha perseguitato e condannato a pesanti pene i partecipanti alle manifestazioni anti governative del settembre 2015. Quindi, una deriva autoritaria che cozza con gli stessi principi del Pfp: “Basato sui principi di democrazia dell’Alleanza, il PfP ha lo scopo di aumentare la stabilità, ridurre le minacce alla pace e costruire relazioni di sicurezza rafforzate tra i singoli partner euro-atlantici e della NATO”.Con Pakistan e Cina Ad evidenziare ulteriormente quanto il partnernariato NATO abbia consistenza più formale che pratica c’è la recente adesione (4 agosto) del Tagikistan al Quadrilateral Cooperation and Coordination Mechanism, network che coinvolge Pakistan, Cina, Iran e Afghanistan e volto a “far rispettare principi e norme internazionali in tema di mantenimento della pace e sicurezza, mutuo rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale, non aggressione e non interferenza nelle politiche interne degli stati membri” come riporta Pakistan Today.Gli S-125 Nel 2015 la Russia ha stanziato circa un miliardo di dollari per potenziare l’equipaggiamento delle sue tre basi tagike. Armi, mezzi e missili terra aria S-125 Pechora, testate che risalgono al periodo della guerra fredda, già impiegate in Vietnam in funzione anti aerea. Tanto spiegamento di forze potrebbe essere motivato dalle parole del Ministro della Difesa Anatoly Antonov in merito ad un rapporto “dei nostri servizi segreti, stando al quale l’Isis cercherebbe legami con i terroristi del Caucaso settentrionale”. Improbabile ,tuttavia, che l’Isis attaccherà con elicotteri e aerei da caccia; possibile, invece, che tanto denaro e risorse servano a consolidare l’influenza del Cremlino nei territori ex sovietici dell’Asia centrale, a prescindere dal PfP e dagli (incauti) ottimismi degli analisti NATO.
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