A Hong Kong i manifestanti occupano il terminal principale dell’aeroporto. Quest’ultimo ha preso la rarissima decisione di annullare tutti i voli in partenza e in arrivo dopo che migliaia di manifestanti, 5mila secondo la polizia, si sono riversati nello scalo per protestare nell’ambito della mobilitazione senza precedenti di cui da giugno è teatro la ex colonia britannica. La chiusura de facto dell’ottavo aeroporto internazionale più frequentato al mondo è stata annunciata poco dopo che il governo della Cina aveva bollato le proteste come “terrorismo”, condannando comportamenti violenti da parte dei dimostranti.

Secondo un una comunicazione dell’aeroporto di Hong Kong: “Tutto il servizio di check-in per i voli in partenza è stato sospeso. Tranne i voli di partenza che hanno completato la procedura di check-in e i voli in arrivo che sono già diretti a Hong Kong, tutti gli altri voli sono stati cancellati per il resto del [lunedì]”. Si auspica che i voli possano riprendere correttamente domani.

I sit-in, che proseguono da venerdì scorso, erano stati meno partecipati di quello di oggi, che segue un fine settimana di scontri violenti fra polizia e manifestanti. Domenica gli agenti hanno lanciato lacrimogeni nelle vie dello shopping e hanno caricato i manifestanti in stazioni della metropolitana, mentre gli attivisti dal canto loro hanno lanciato mattoni e usato contro gli agenti estintori e tubi dell’acqua. Secondo un funzionario del governo, sono 45 le persone rimaste ferite domenica, due delle quali in condizioni gravi; in particolare una donna ha riportato gravi ferite al volto.

“La cancellazione dei voli è colpa dei manifestanti”

Carrie Lam, capo esecutivo della regione amministrativa speciale di Hong Kong, ha avvertito la scorsa settimana che la colpa delle eventuali interruzioni del trasporto pubblico sarebbe ricaduta sui manifestanti. “A causa di questi disordini e violenze diffuse, la grande maggioranza delle persone di Hong Kong è ora in uno stato di grande ansia”, ha detto in una conferenza stampa alcuni giorni fa.

Secondo quanto riferito dall’Agi, in queste ore gli attivisti continuano a sfidare i divieti e accusano di eccessivo uso della forza la polizia. Gli animi si sono ulteriormente esasperati dopo il ferimento di una ragazza che rischia di perdere un occhio dopo essere stata colpita da proiettili a cuscinetto. Sono subito diventati virali sui social i video della ragazza, che è stata operata. In segno di protesta e di solidarietà, i manifestanti riuniti all’aeroporto, oltre 5 mila secondo Kong Wing-cheung, soprintendente del dipartimento pubbliche relazioni della polizia, hanno un occhio coperto con una mascherina o una benda. La proteste, riferisce Asia Times, hanno preso il nome di “Occhio per occhio”.

Proteste anche in ospedale

Separatamente, un gruppo di 200 infermieri e medici del Pamela Youde Nethersole Eastern Hospital, un importante ospedale che serve la parte orientale dell’isola di Hong Kong, ha lanciato un appello pubblico con l’occhio destro coperto da una garza. Il personale ospedaliero ha condannato la polizia per “aver tentato di uccidere” o cittadini di Hong Kong, affermando che il loro “uso eccessivo della forza” avrebbe probabilmente accecato una manifestante. Un’infermiera che ha voluto rimanere anonima ha affermato che le forze dell’ordine non dovrebbero abusare del loro potere contro chiunque “ha idee politiche alternative”.

Pechino replica con fermezza. “I manifestanti radicali di Hong Kong hanno ripetutamente usato strumenti estremamente pericolosi per attaccare i poliziotti, che già costituiscono un grave crimine violento, e mostrano anche i primi segni di terrorismo emergenti”, ha detto il portavoce Yang Guang. “Ciò calpesta lo stato di diritto e l’ordine sociale di Hong Kong”, ha spiegato in conferenza stampa. Identificando la polizia come la spina dorsale della forza di protezione della sicurezza pubblica e dello stato di diritto a Hong Kong, Yang ha affermato che per più di due mesi gli agenti hanno svolto le loro funzioni con dedizione e in conformità con la legge, dimostrando professionalità e moderazione e ha dato importanti contributi in prima linea per porre fine alla violenza e al caos.

“Hong Kong si è trovata in un momento critico. Quindi chiedo a tutte le persone che hanno a cuore il futuro di Hong Kong di uscire e dire di no a tutti gli atti criminali e a tutti gli aggressori violenti”, ha sottolineato Yang.