La più grande arma non nucleare nell’arsenale dell’Aeronautica militare statunitense è stata aggiornata da Boeing.
“Con l’aggiornamento Enhanced Threat Response IV, la GBU-57 incrementa le sue capacità di penetrare le strutture in calcestruzzo temprato, in particolare quelle sotterranee”. Conosciuta come Massive Ordnance Penetrator, la GBU-57 rientra nella categoria dei sistemi d’arma bunker buster, pensati cioè per penetrare nel terreno e distruggere le strutture corazzate come bunker e tunnel in profondità.
MOAB
Uno dei più potenti sistema d’arma convenzionali nell’inventario degli Stati Uniti, la GBU-43B da 9800 kg (8500 dei quali di esplosivo ad alto potenziale di composizione H6), è stata sganciata il 13 aprile scorso su un complesso di tunnel del gruppo Khorasan affiliato all’Isis, nella provincia di Achin, regione di Nangarhar, in Afghanistan. La GBU-43 / B Massive Ordnance Air Blast, MOAB, è stata lanciata da un MC-130 appartenente allo U.S. Air Force Special Operations Command. Il sistema non perforante GBU-43 a guida inerziale su correzioni di rotta GPS, si stabilizza grazie ad alette direzionali ed esplode poco prima di raggiungere il terreno. La GBU-43 / B non è un sistema d’arma penetrante: è una bomba convenzionale (non nucleare) ad alto rendimento, generalmente utilizzata contro obiettivi morbidi in spazi ristretti come grotte o canyon. Il suo utilizzo è legato alla capacità di disintegrare le infrastrutture sotterranee grazie alla sua resa esplosiva equivalente ad undici tonnellate di tritolo.
GBU-57A / B
La GBU-57A / B da 30 mila libbre (14 mila kg) è progettata per essere imbarcata sui bombardieri stealth B-2. Indipendentemente dal suo schieramento nel globo, il Massive Ordnance Penetrator (MOP) non è mai stato utilizzato in combattimento. La differenza sostanziale tra la GBU-57A / B e la GBU-43 / B è l’esplosivo al suo interno. Il sistema MOP è strutturato su un corpo in grado di penetrare fino a 60 metri nel terreno prima di far esplodere i suoi 2400 kg di alto esplosivo al suo interno. E’ quindi la sua struttura che permette alla GBU-57 di raggiungere quasi tutti gli obiettivi HDBTs o Hard and Deeply Buried Targets. Il Massive Ordnance Penetrator a guida GPS è stato progettato per eliminare il 25% degli obiettivi sotterranei e profondamente sepolti in tutto il mondo. Con l’aggiornamento Enhanced Threat Response IV la capacità di penetrazione nel terreno (probabilmente anche la resa esplosiva) è stata incrementata. Il B-2 Spirit può trasportare due MOP alla volta (in corso test sui B-52). Il Massive Ordnance Penetrator (MOP) GBU-57A / B è dieci volte più potente del sistema BLU-109 che sostituisce.
FOAB
L’Aviation Thermobaric Bomb of Increased Power o ATBIP della Russia infine, conosciuta anche come Father of All Bombs (FOAB). Sebbene fisicamente più piccola della GBU-43 / B, ha una resa esplosiva maggiore equivalente a circa 44 tonnellate di TNT, quattro volte maggiore l’ordigno statunitense sganciato lo scorso anno nella provincia di Nangarhar, nell’Afghanistan orientale. L’Aviation Thermobaric Bomb of Increased Power è un’ arma termobarica. Il principio di funzionamento delle munizioni termo-bariche si basa sull’esaltazione delle capacità dell’esplosivo ad alto potenziale attraverso la combustione aerobica identificata nel terzo evento di detonazione. L’Aviation Thermobaric Bomb of Increased Power disperde una nuvola di ossido di etilene e alluminio prima di detonare. L’ossido di etilene è un gas infiammabile e incolore. Si espande rapidamente al riscaldamento, causando incendi ed esplosioni. Di per se, l’esplosione termo-barica è particolarmente indicata contro bersagli in campo aperto, ma se la stessa esplosione avvenisse in un bunker, la sua potenza potrebbe anche decuplicarsi. Il sistema russo è ritenuto il più potente ordigno convenzionale esistente al mondo. Con la sua resa esplosiva di 44 tonnellate, il sistema d’arma russo si “avvicina” al rendimento di un’arma nucleare tattica. La testata americana W48 ad esempio aveva una resa esplosiva di 70-100 tonnellate. Non dovrebbe mai essere stata utilizzata nel corso di un conflitto.