Donald Trump è a un bivio: prendere definitivamente le distanze dell’Alt-Right di Bannon, tradendo un movimento che lo ha apertamente sostenuto in campagna elettorale, quando la sua candidatura sembrava non rappresentare un pericolo reale per l’establishment repubblicano, oppure deviare le richieste che gli stanno arrivando in tal senso. Come nel caso degli evangelici, che hanno scritto una lettera al presidente degli Stati Uniti, chiedendogli di prendere ulteriori contromisure nei confronti della destra alternativa americana. Specialmente, si legge in questo pezzo pubblicato dalla Cnn, in funzione degli avvenimenti di Charlottesville.

Evangelici e destra alternativa sono stati contraltari fondamentali per compensare il mancato sostegno del partito a Trump, sia durante la sfida presidenziale con Hilary Clinton sia durante le primarie del Gop, ma simboleggiano istanze diverse e visioni del mondo in contraddizione tra loro.

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Se l’Alt-right, poi, era riuscita ad entrare nello Studio Ovale dalla porta principale, con Steve Bannon membro del consiglio nazionale della sicurezza, gli evangelici avevano aperto la cerimonia d’insediamento di Trump con Paula White, capo dell’Evangelic Advisory Board e figura centrale per la vita spirituale del POTUS. Il magnate americano, durante la sua corsa, non era in possesso di molti strumenti in grado di convincere l’elettorato evangelico.

A questo si aggiunga, che tra i repubblicani che si erano presentati alle primarie, c’ erano candidati naturalmente più contigui alle posizioni protestanti: Mike Huckabee è stato un pastore battista, Ted Cruz è figlio di un pastore battista, Marco Rubio e Ben Carson sono due evangelici dichiarati e Mitt Romney, infine, che si è speso fino alla fine per evitare che Trump venisse candidato, è un mormone. Eppure, gli evangelici, che negli Stati Uniti rappresentano un voto su quattro, hanno optato per buona parte per Donald Trump.

La lettera che la Cnn ha pubblicato ha un peso politico rilevante. Il testo, infatti, è stato elaborato dopo la Convention dei battisti del sud, la più grande riunione di cristiani riformati organizzata annualmente negli States. E le firme apposte in calce sono quelle dei principali esponenti del protestantesimo americano. “L’ ideologia dell’Alt Right -scrivono presidenti e pastori di alcune comunità- non rappresenta il conservatorismo costituzionale”. E ancora: “La Costituzione promuove la dignità e l’uguaglianza di tutto il popolo. Essa afferma che tutti abbiamo la capacità di contribuire a una società giusta e libera”. La destra alternativa, insomma, secondo i firmatari, va messa al bando e le dichiarazioni di condanna di Trump dopo i fatti di Charlottesville non sono sufficienti.

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La richiesta è diretta: “Ti chiediamo di unirti a molti altri leader politici e religiosi per proclamare con una sola voce che l’ “alt-right” è razzista, malvagia e antitetica ad una società ben ordinata e pacifica”. Dichiarazioni che, con ogni probabilità, costerebbero definitivamente il sostegno della destra alternativa al presidente degli Stati Uniti d’America, il quale, ha sì preso le distanze da quest’ultima, ma ha anche specificato che, durante la contestata manifestazione in Virginia, era presente anche gente comune oltre ad estremisti di vario genere.  L’interpretazione di questa richiesta può essere estesa a quello che sta accadendo elettoralmente negli Stati Uniti: la vittoria del candidato di Bannon nelle primarie repubblicane in Alabama può rappresentare la prima di una serie di rivalse della destra alternativa dopo la cacciata del suo principale esponente dalla Casa Bianca. Il futuro del conservatorismo a stelle e strisce, del resto, passa per la dialettica tra le istanze sovraniste dell’Alt-Right e e quelle tradizionaliste espresse dai cattolici e dai protestanti. Sono due mondi diversi, pieni di sfaccettature al loro interno, ma entrambi partecipi della vittoria di Trump e convinti di poter influenzare le linee programmatiche della presidenza. Gli evangelici, intanto, hanno alzato il tiro: “La nostra nazione ha nuovamente bisogno in modo disperato di una leadership in grado di unificare. Abbiamo bisogno di te, Presidente Trump, per condurci in un simile sforzo. L’America ha bisogno della tua voce e delle nostre convinzioni per sconfiggere ideologie e movimenti razzisti in ogni forma in cui si presentano. L’America è profondamente fratturata e divisa. Possiamo immaginare il cambiamento che potrebbe emergere se si fornisse la leadership morale di cui abbiamo bisogno per una guarigione dal razzismo…”. Donald Trump, in definitiva, ha ricevuto un avviso inequivocabile: condannare l’Altr-Right o dimenticarsi il sostegno elettorale dei protestanti. Per i firmatari della lettera, la scelta è solamente nelle sue mani. 

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